Notizie Notizie Italia BTP Valore, quarto atto: Meloni richiama gli italiani a fare le veci della Bce. Come sta andando

BTP Valore, quarto atto: Meloni richiama gli italiani a fare le veci della Bce. Come sta andando

6 Maggio 2024 14:21

BTP Valore, ci siamo: è partita oggi, lunedì 6 maggio 2024, la quarta edizione del titolo di stato italiano rivolto esclusivamente agli investitori retail, espressione massima dell’obiettivo del governo Meloni di riportare il debito pubblico nelle mani degli italiani. Si apprende che verso mezzogiorno i contratti sottoscritti dai piccoli risparmiatori sono ammontati a 2 miliardi di euro circa.

Il Tesoro ha presentato questo quarto atto del BTP Valore come una emissione speciale, in quanto concepita per chi non è riuscito a partecipare alla precedente edizione, “avvenuta con largo riscontro a fine febbraio”, come ha ricordato il Mef in una nota.

“Questo spiega anche il motivo per cui lo strumento proposto presenti sostanzialmente la stessa struttura di quello precedente”, ha precisato il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il collocamento proseguirà tutti i giorni, a partire dalla data di lancio di oggi, lunedì 6 maggio, fino a venerdì 10 maggio, salvo chiusura anticipata. 

Torna il BTP Valore: genesi della chiamata alle armi di Meloni

Con il quarto lancio del BTP Valore, il governo Meloni torna a corteggiare il risparmio italiano riproponendo una strategia che più volte è stata definita una vera e propria chiamata alla platea dei BTP People, al fine di centrare un obiettivo ben preciso:

far leva sullo spirito patriottico degli italiani, per fare in modo che il debito made in Italy diventi davvero un debito di casa, non esposto alle decisioni degli investitori esteri. Per fare in modo, insomma, come ha detto la stessa premier nel corso della terza e recente edizione di questo titolo di stato, che gli italiani siano più padroni del loro destino.

Al di là degli appelli pro-Patria, tuttavia, per capire la strategia lanciata da Meloni, va ricordato che il lancio del BTP Valore è avvenuto negli stessi mesi in cui la pacchia Bce pro-Italia ha iniziato ad avviarsi alla sua conclusione:

il riferimento è al piano QE-Quantitative easing, che venne lanciato dall’ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi per salvare l’Italia e l’euro dalla crisi dei debiti sovrani.

Con quel bazooka, la Banca centrale europea ha acquistato per anni i BTP, facendo da scudo alla speculazione degli squali della finanza.

Il sorgere del dramma dell’inflazione ha costretto poi Francoforte a rivedere i suoi piani e a sancire la fine del QE, piano che è stato sostituito dalla misura diametralmente opposta, ovvero dal QT-Quantitative Tightening.

Bastò l’annuncio del QT, alla fine del 2022, a scatenare l’ira del governo Meloni : la Bce comunicava che avrebbe smesso di acquistare titoli di stato di nuova emissione lanciati dai paesi dell’area euro, BTP in primis, di cui aveva fatto incetta in modo così sostenuto negli anni precedenti, al punto da irritare più di una volta i falchi tedeschi e del Nord Europa.

Non solo gli acquisti sarebbero terminati, ma l’istituzione avrebbe iniziato a sfoltire anche il proprio bilancio, intasato dai BTP e da altri debiti sovrani dell’area euro, sebbene in misura graduale.

“Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza”, si legge nel comunicato relativo all’ultima decisione di politica monetaria annunciata dalla Bce, l’11 aprile scorso.

Vero è che, se il QE tradizionale (PAA o APP in inglese) è stato mandato in soffitta, il QE pandemico (PEPP) è ancora in atto:

ma anche questo strumento –  che qualcuno ha visto come altro espediente varato da Francoforte per blindare l’Italia – ha ormai una data di scadenza, che si sta facendo sempre più vicina.

BTP Valore, Meloni: per mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock

Con tutti i bazooka della Bce praticamente fuori gioco – a parte il cosiddetto scudo salva BTP anti spread TPI – la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sfornato l’idea di trovare un altro modo per salvare l’Italia, a suo dire, dalle speculazioni dei mercati finanziari, riassunto nella  famosa frase “più titoli di stato nelle mani degli italiani”  : la frase venne proferita nel corso di un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore , qualche mese dopo la formazione del suo governo.

Motivazione:

mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari e attrarre la fiducia dei risparmiatori e degli investitori, anche nel medio periodo”.

Vogliamo ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote di debito”, disse allora la premier, preannunciando il BTP Valore, la cui prima edizione è stata lanciata nel giugno del 2023, seguita dalla seconda edizione dell’ottobre dello stesso anno .

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Tutto quello che c’è da sapere, dai tassi al premio fedeltà

Tra i must da sapere sulla quarta emissione del BTP Valore che parte oggi, sicuramente i tassi minimi cedolari, che sono stati resi noti dal Mef-Ministero dell’Economia e delle Finanzevenerdì scorso, 3 maggio, fissati al 3,35% per il 1°, 2° e 3° anno e al 3,90%, e per il 4°, 5° e 6° anno.

Come di consueto, il Mef ha precisato che al termine del collocamento verranno annunciati i tassi cedolari definitivi, “che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione”.

Il codice ISIN del titolo è IT0005594491.

In questa quarta edizione del BTP Valore, il premio di fedeltà è più ricco, pari allo 0,8% del capitale investito, per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza.

Nella precedente emissione della fine di febbraio, il premio di fedeltà era stato pari allo 0,7%.

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Va ricordato che, per premio di fedeltà, noto anche come “premio di fedeltà extra”, si intende quella remunerazione che premia la scelta del detentore del BTP Valore di mantenere il titolo di stato nel proprio portafoglio fino alla sua scadenza, senza smobilizzarlo prima.

Il Mef fa riferimento al “principio di fondo che regola l’ottenimento del ‘premio finale extra’, identificandolo nel “possesso continuato per tutta la durata del titolo, cioè dall’acquisto durante il periodo di collocamento alla scadenza”.

Nel caso di decesso del titolare del BTP Valore, gli eredi, specifica il Tesoro, potranno beneficiare del premio finale extra, a condizione che detengano il titolo sino a scadenza.

Dalle caratteristiche finora enunciate emerge dunque che il BTP Valore è un titolo di stato che può essere ceduto dal titolare in qualsiasi momento, a partire dal giorno della prima negoziazione sul MOT, il mercato secondario elettronico, gestito da Borsa Italiana, dove viene quotato.

Se detenuto fino alla scadenza il titolo viene rimborsato alla pari (ossia a 100).

Le cedole crescenti nel tempo. Il meccanismo di step-up

Il Mef promuove il titolo mettendone in evidenza determinate caratteristiche, come quella delle “cedole crescenti nel tempo”, che fanno sì che il BTP Valore sia meno sensibile ad eventuali futuri movimenti dei tassi di mercato, offrendo in questo modo, in caso di vendita prima della scadenza, una maggiore protezione del capitale rispetto ai tradizionali BTP di pari durata”.

Le cedole crescenti nel tempo riflettono il meccanismo di step-up.

“Si supponga ad esempio un BTP Valore con 2 serie di cedole step-up, ‘a-b’ – è l’esempio riportato dallo stesso Tesoro – ogni anno avrà un suo specifico tasso secondo una progressione crescente. Per i primi x anni vi sarà un tasso a, mentre per i secondi y anni un tasso b (con b>a)”.

Le cedole verranno incassate dal titolare , così come nel caso delle emissioni precedenti, su base trimestrale.

Questa è un’altra caratteristica del DNA del BTP Valore che distingue questo titolo di stato grande scommessa del governo Meloni:

sottoscrivendolo, l’investitore può beneficiare di fatto di “una maggiore frequenza di flussi di cassa”, precisa ancora il Tesoro che, nel FAQ sul BTP Valore aggiornato al 24 aprile, fa un esempio:

“Supponiamo di aver investito 1.000 euro in un BTP Valore con un tasso cedolare annuale del 4%: in caso di cedole semestrali, ogni anno l’investitore riceverà due cedole, ognuna pari al 2% del capitale investito. In caso di cedole trimestrali, invece, ogni anno l’investitore riceverà quattro cedole, ognuna pari all’1% del capitale investito“.

I BTP Valore hanno un lotto minimo pari a 1.000 euro. Il taglio minimo acquistabile di ciascun ordine è di 1.000 euro e se ne possono acquistare all’emissione per multipli di 1.000 euro.

Come per tutti gli altri titoli di Stato, la tassazione ridotta dei redditi di capitale e diversi è al 12,5%.

Analogamente a tutti gli altri titoli di Stato i BTP Valore non sono soggetti inoltre all’imposta di successione.

Il Mef precisa ancora che gli investitori individuali esteri possono partecipare al collocamento, salvo quanto previsto dalle ‘restrizioni alla vendita’ imposte dai diversi Paesi (tra cui gli Stati Uniti d’America), cui gli investitori individuali devono far riferimento.

Per quanto riguarda gli investitori istituzionali, gli acquisti possono avvenire sul mercato secondario solo dopo il collocamento e, naturalmente, non avranno diritto al premio finale extra.

Il BTP valore può essere acquistato dal risparmiatore attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi alla banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente e il conto deposito titoli.

Il titolo è collocato sulla piattaforma MOT di Borsa italiana alla pari (ovvero con prezzo uguale a 100), senza vincoli né commissioni.

Per quanto riguarda l’ISEE, il Mef ricorda, dopo il caos sulla questione scoppiato nel primo giorno di collocamento della terza edizione del titolo, alla fine di febbraio, che l’ultima legge di bilancio varata dal governo Meloni “ha escluso i titoli di Stato ed altri prodotti finanziari garantiti dello Stato, fino ad un limite massimo di 50 mila euro complessivi, dal calcolo dell’indicatore ISEE”.

Il Tesoro ha poi ricordato il chiarimento arrivato dall’INPS che, all’inizio di questo anno, ha puntualizzato che “l’entrata in vigore di questa disposizione (l’esclusione dei titoli di stato dal calcolo) non è immediata, essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento sulla disciplina dell’ISEE”.

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A quel chiarimento ne è seguito un altro del governo Meloni, che ha reso noto di essere al lavoro proprio per varare il decreto attuativo della norma inserita nell’ultima legge di bilancio.

Ed è a questo che si riferisce il Tesoro laddove sottolinea, riguardo a questa quarta edizione del Valore che, “con il completamento dell’iter di attuazione della misura, che è stato avviato e si concluderà nei prossimi mesi con l’emanazione di modifiche all’apposito DPCM 159/2013, sarà quindi possibile escludere anche questa quarta emissione del BTP Valore (fino ad un massimo cumulato di 50.000 euro) dal calcolo dell’ISEE corrente dal 2025 e dal calcolo dell’ISEE ordinario dal 2026”.

BTP Valore, il gestore ai BTP People: non dimenticate i rischi

Ma quali sono i rischi e i vantaggi di questa quarta edizione del BTP Valore?

Occhio al commento firmato da Roberto Rossignoli, Senior Portfolio Manager di Moneyfarm : “BTP Valore: vantaggi e rischi della nuova emissione in arrivo”.

Rossignoli si è concentrato prima sull‘identikit di questo nuovo titolo di stato dedicato agli investitori retail, sottolinando che, “come quella di febbraio, anche la nuova emissione avrà una durata di sei anni, in linea con il disegno del Tesoro di allungare la scadenza media del debito pubblico italiano”.

Riassunte le caratteristiche, il gestore di portafoglio senior di Moneyfarm ha avvertito i potenziali acquirenti del fatto che, “nonostante il contesto macroeconomico di tassi elevati porti a guardare con maggiore fiducia alle prospettive di rendimento dei titoli di Stato, non bisogna dimenticare che esistono comunque dei rischi associati a questo tipo di strumenti”.

“Anzitutto, come per tutte le obbligazioni, le variazioni di tasso possono comportare oscillazioni di prezzo significative e, nonostante la garanzia del rimborso a scadenza del capitale investito, non si possono escludere a priori periodi di performance negative, anche lunghi“.

Rossignoli a tal proposito ha presentato un grafico, che ha messo in evidenza cosa è successo ai BTP negli anni precedenti.

“Come è possibile osservare dal grafico , durante la crisi dell’Eurozona nel 2011 o subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, la performance di un indice generico che replica una posizione in BTP ha perso più del 15%. Ad oggi, lo spread BTP-Bund si attesta intorno ai 140 punti base, un valore relativamente ristretto se confrontato allo storico dal 2011 in poi, ma ogni eventuale variazione al rialzo rappresenta un rischio significativo per gli investitori sovraesposti a questo tipo di strumento”.

“I sottoscrittori che decidessero di mantenere le proprie posizioni non incorrerebbero in perdite dirette, poiché lo Stato continuerebbe a pagare le cedole e a rimborsare il capitale a scadenza, ma chi volesse riscattare il proprio investimento per ottenere liquidità immediata prima dei sei anni, potrebbe dover vendere i titoli a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto, registrando delle perdite”.

Valore BTP dipende da modifiche rating. Attenti al debito pubblico

“Inoltre, il valore del BTP può oscillare anche a seguito di variazioni del merito creditizio del governo”.

Solo riflettere su questo capitolo richiederebbe una grande quantità di tempo, necessaria per ricordare le ansie neanche tanto lontane che hanno afflitto chi investe nei BTP, scatenate dalla paura di downgrade dei rating del debito italiano.

La grande paura, smentita poi dai fatti e da una orgogliosa Giorgia Meloni che poi rivendicò la stabilità dell’Italia, esplose alla fine del 2023, nei giorni febbrili di attesa per il giorno del giudizio Moody’s, sulla scia di quel rischio junk che aveva atterrito l’Italia dai tempi della fine del governo Draghi.

“Una delle principali variabili in gioco è rappresentata dal debito pubblico: se, come previsto dal Def 2024, il debito pubblico italiano dovesse superare la soglia dei 3.000 miliardi di euro a partire dal 2025, chi investe nel BTP Valore potrebbe andare incontro a forti incertezze”.

A gravare sull’entità del debito fino al 2026, secondo il Mef – ha ricordato Rossignoli –  sarà soprattutto il Superbonus, che ha pesato sui conti pubblici per un totale di 219 miliardi di euro, di cui 160,3 miliardi per Super-Ecobonus e Super-Sisma bonus e 58,7 miliardi per gli altri incentivi previsti”.

E “il deficit 2023 al 7,4% è solo una minima parte del problema, le criticità si manifesteranno via via che i crediti fiscali verranno compensati, portando a cali di gettito che renderanno complicato rispettare gli impegni per la riduzione del debito pubblico nei prossimi anni”.

BTP Valore, che fare? La parola chiave da tenere a mente

“Dunque, è fondamentale capire se il BTP Valore sia uno strumento in linea con il proprio profilo di rischio, obiettivi e orizzonte temporale, senza trascurare le variabili esterne che possono influire sull’investimento. Per chi avesse un orizzonte temporale in linea col BTP Valore, è importante poi ricordare che esistono investimenti alternativi in grado di generare rendimenti più elevati”.

Insomma, come sempre, ha ricordato il gestore di Moneyfarm, “la parola chiave resta ‘diversificare’, cioè non concentrare il rischio su un solo strumento, ma costruire portafogli multi-asset, in cui l’esposizione al BTP sia considerata all’interno di una pianificazione finanziaria più ampia”.

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