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BTP Valore ergo scommessa di Meloni: il Mef conferma la carica degli italiani

10 Ottobre 2023 10:36

BTP Valore: il governo Meloni ha lanciato l’appello blinda Italia, e la platea dei risparmiatori italiani ha risposto anche stavolta, consentendo al Tesoro di incassare più di 17 miliardi di euro.

Massiccia la partecipazione dei piccoli investitori italiani, come emerge dai dettagli della seconda emissione della famiglia di titoli di Stato dedicata esclusivamente ai piccoli risparmiatori (retail) , resi noti nella serata di ieri dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) .

Nel comunicato ufficiale del Tesoro si legge, di fatto che, per quanto riguarda la ripartizione geografica degli ordini ricevuti, “la quasi totalità degli ordini è risultata provenire da investitori domestici”.

BTP Valore: secondo atto concluso con più di 17 mld di ordini. I dettagli

Il Mef ha rimarcato, con il comunicato diffuso nella serata di ieri , che gli ordini per la seconda emissione del BTP Valore hanno superato quota 17 miliardi, attestandosi per la precisione a 17.190,004 milioni di euro.

Sottoscritti, in tutto, 641.881 contratti, con un taglio medio di 26.781 euro.

La seconda edizione del BTP Valore, partita il 2 ottobre, si è conclusa venerdì scorso 6 ottobre alle ore 13.

L’importo sottoscritto, superiore ai 17 miliardi, è inferiore alla raccolta della prima edizione, che aveva superato quota 18 miliardi.

Il Mef ha confermato i tassi cedolari definitivi, non rivedendo al rialzo i tassi cedolari minimi precedentemente resi noto.

Per il primo, secondo e terzo anno, i tassi sono stati confermati al 4,10%, mentre per il quarto e quinto anno si arriva al 4,50%.

Con codice ISIN IT0005565392, il BTP Valore è stato emesso garantendo un extra premio finale di fedeltà pari allo 0,5% del capitale investito.

BTP Valore, Mef: risultato conferma successo di questi titoli di Stato

Dopo la conclusione dell’emissione che è avvenuta venerdì scorso 6 ottobre, alle 13 ora italiana, il Mef (Ministero dell’economia e delle finanze) ha commentato l’esito positivo, parlando di un “risultato che conferma il successo di questa famiglia di titoli di Stato dedicata ai piccoli risparmiatori (retail) che hanno partecipato con grande interesse alla seconda emissione, caratterizzata dalla novità delle cedole trimestrali”.

Con i dettagli arrivati nella serata di ieri, il Tesoro ha confermato l’ampia partecipazione degli investitori retail:

“Dalle informazioni raccolte dai Dealer, Co-Dealer ed altri intermediari, si può desumere una partecipazione di investitori retail significativamente prevalente rispetto a quella del private banking, con una quota pari al 79 per cento che rappresenta la più alta mai registrata in un’emissione dedicata ai piccoli risparmiatori”.

Dei 641.881 contratti sottoscritti, circa il 67% è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si raggiunge circa il 92% del totale.

Per quanto riguarda le modalità degli acquisti, il 63 per cento ha inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle banche e gli uffici postali (sia recandosi fisicamente in filiale sia a distanza), mentre circa il 37 per cento ha optato per l’home banking.

L’importo emesso, aveva già reso noto il Tesoro venerdì scorso, “coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) nelle cinque giornate di collocamento”, che è avvenuto attraverso le due banche dealer Intesa Sanpaolo S.p.A. e Unicredit S.p.A. e con il supporto delle due banche co-dealer Banca Akros S.p.A. e Iccrea Banca S.p.A.

BTP Valore: i risultati delle cinque giornate di collocamento

Che l’emissione stesse andando bene, lo si era capito già dai primi numeri relativi agli ordini, che hanno rallentato poi il passo nei giorni successivi.

Il Mef ha riassunto in una tabella il valore degli ordini che sono stati sottoscritti giorno per giorno dagli investitori che hanno risposto all’appello di Meloni “più titoli di stato nelle mani degli italiani”.

Lunedì 2 ottobre, data di lancio della seconda edizione del BTP Valore, gli ordini hanno sfiorato subito la soglia dei 5 miliardi di euro, superando i 4,768 miliardi di euro, a fronte di 162.579 contratti sottoscritti.

Martedì 3 ottobre, secondo giorno di collocamento, la raccolta ha superato 4,543 miliardi di euro, a fronte di 168.051 contratti.

Nella giornata di mercoledì 4 ottobre i contratti per fare incetta del BTP Valore si sono attestati a 137.907 unità, per un valore superiore ai 3,583 miliardi di euro.

Giovedì 5 ottobre, quarto giorno dell’emissione del BTP Valore, gli ordini totali hanno superato quota 2,728 miliardi, a fronte di 108.560 contratti.

Infine, nell’ultimo giorno di collocamento di venerdì scorso, 6 ottobre – con l’emissione che si è conclusa alle 13 ora italiana – la raccolta ha superato quota 1,565 miliardi, a fronte di 64.784 contratti sottoscritti.

Anche la seconda emissione del BTP Valore ha battuto il BTP Italia con scadenza 14 marzo 2028 con codice ISIN IT0005532723, emesso nei primi giorni di marzo di quest’anno, che si era fatto notare con il forte interesse degli investitori retail, e che era partito fin da subito con il botto.

Per quanto riguarda la prima emissione del BTP Valore, lanciata il 5 giugno fino al 9 giugno, anch’essa si era conclusa nel migliore dei modi.

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Il ministro Giorgetti commenta emissione BTP Valore

A commentare l’esito positivo della seconda edizione del BTP Valore è stato subito, la scorsa settimana, in un intervento a Sky 20, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

Il titolare del Tesoro ha detto ai microfoni di SkyTg24 che il buon esito dell’emissione “è un segnale di fiducia, non nei confronti del governo ma nei confronti dell’Italia”.

“E’ molto importante per gli investitori internazionali che finanziano il debito pubblico. Se gli italiani ci credono – ha detto Giorgetti – ci credono anche loro”.

Giorgetti è tornato a parlare anche della legge di bilancio a cui il governo Meloni sta lavorando, anticipando che la manovra “sarà costruita con serietà, responsabilità e con la necessaria prudenza”.

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Commenti positivi anche dal leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che, fin da subito, ha sempre ribadito la propria fiducia nei confronti del BTP Valore.

Nei mesi scorsi, commentando il successo della prima edizione del titolo di stato, Salvini aveva definito infatti i risultati dell’emissione “un indice della fiducia che gli italiani hanno nel proprio Paese”, ricordando come più di 18 miliardi di cash fossero stati messi nel piatto in cinque giorni. E sponsorizzando la soluzione BTP Valore rispetto a quella del Mes.

Focus sui tassi BTP a 10 anni post fiammata a oltre il 5%

La seconda emissione del BTP Valore è stata lanciata in un momento in cui sui mercati si affollano nuovi interrogativi sulla sostenibilità del debito italiano e in un momento di tensione sul mercato globale dei bond e, in particolare, sui BTP.

Nel caso specifico dell’Italia, la tensione è stata accesa con la presentazione della Nadef, al punto che, la scorsa settimana, complici anche i forti smobilizzi che hanno colpito i Treasuries Usa,  i tassi dei BTP a 10 anni, hanno sfondato anche la soglia alert del 5% .

Nella giornata di ieri, lo spread BTP-Bund si è infiammato inoltre ben oltre la soglia di 200 punti base, puntando dritto verso quota 210.

Oggi, in avvio di giornata, lo spread riporta un trend al ribasso, rimanendo tuttavia al di sopra della soglia di 200 punti base, dopo aver chiuso la sessione di ieri in rialzo oltre quota 206.

Al momento il differenziale è in calo a quota 202 punti base. I tassi dei BTP a 10 anni viaggiano invece attorno al 4,8%.

La carta italiana rimane in ogni caso nel radar dei mercati, anche a seguito della notizia della decisione delle banche italiane di scaricare i titoli di stato italiani al ritmo più forte dal 2000.

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BTP Valore alla II edizione con italiani insoddisfatti dei tassi sui depositi

Il Mef, ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato venerdì scorso i tassi cedolari definitivi, confermando i tassi minimi garantiti inizialmente annunciati.

Il BTP Valore di questa seconda emissione ha scadenza a cinque anni, nel 2028, e garantisce un extra premio finale di fedeltà per chi lo detiene fino alla scadenza.

Va avanti il piano del governo Meloni finalizzato a convogliare verso il debito pubblico il risparmio degli italiani che, alle prese con un’inflazione in discesa rispetto ai massimi ma ancora troppo alta che erode tuttora la liquidità non impiegata, fa i conti anche con tassi sui conti correnti considerati tuttora troppo bassi.

Dall’ultimo rapporto ABI è emerso che, nel mese di agosto 2023, il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è aumentato, passando allo 0,80%, rispetto allo 0,32% a giugno 2022 e che il tasso sui soli depositi in conto corrente è cresciuto allo 0,40%, “tenendo conto che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”, ha precisato l’associazione bancaria italiana guidata da Antonio Patuelli.

Va detto che, sempre stando ai dati dell’Abi,  in Italia il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è pari al 4,29% , mentre il tasso medio sul totale dei prestiti si attesta al 4,48%.

BTP Valore VS banche. Il caso del Belgio

Proprio la forbice ampia tra tassi passivi e tassi attivi delle banche ha provocato, oltre alla frustrazione dei risparmiatori, anche la reazione del governo Meloni, che ha agito con la cosiddetta tassa sugli extraprofitti delle banche, che ha acceso in Italia un forte dibattito, tuttora in corso.

Ma la remunerazione sui conti correnti considerata ancora insufficiente ha scatenato la frustrazione non solo dei correntisti italiani, ma anche di molti europei, tanto che la polemica è esplosa anche in Belgio. 

Anche qui lo Stato, non prima di aver lanciato diversi moniti al mondo delle banche, ha emesso un bond rivolto esclusivamente ai retail, con l’intento di corteggiare e conquistare i piccoli risparmiatori: ottimo l’esito, in un momento in cui si parla sempre più di bond sovranisti.

Il Belgio ‘batte’ il BTP Valore con il bond che sfida le banche

Sulla questione BTP Valore VS conti correnti banche, si era espresso subito tra gli altri, John Taylor, co-gestore dell’AB European Income fund di AllianceBernstein, che aveva messo in evidenza fin da subito il ruolo importante giocato dall’eccesso di depositi italiani nei conti bancari nazionali (come si può vedere osservando il grafico).

Caccia ai rendimenti: il fattore pro-BTP Valore. Ma attenti all’inflazione

La caccia ai rendimenti è stata un elemento che ha giocato a favore del BTP Valore.

Allo stesso tempo, in un contesto in cui non è detto che la Bce di Christine Lagarde abbia finito con l’alzare i tassi di interesse visto che, parole sue, l’inflazione è in calo ma ancora troppo elevata, i rendimenti del BTP Valore possono davvero confermarsi appetibili?

Lo scorso 14 settembre, l’Eurotower ha alzato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Ultimo atto della Bce di Lagarde? Nessuno, in realtà, ci scommette.

Negli ultimi giorni indicazioni confortanti sono arrivate sicuramente con la pubblicazione dei numeri preliminari sull’inflazione dell’area euro da parte dell’agenzia statistica Eurostat. A scendere tra l’altro, oltre all’inflazione dell’Eurozona, anche, l’inflazione dell’Italia.

Ottime notizie, dunque, appannate però dal fatto che il recente rally dei prezzi del petrolio costringe i banchieri centrali a rimanere in guardia.

Di conseguenza, la domanda è se quei tassi che il BTP Valore garantirà ai suoi sottoscrittori (e che potranno essere lasciati invariati alla fine del collocamento o rivisti al rialzo) siano sufficienti a battere la sfida dell’inflazione, finora ancora persistente.

I tassi minimi garantiti annunciati dal Mef

Con la fine della seconda edizione del BTP Valore, gli italiani hanno conosciuto i tassi annuali definitivi del BTP Valore, che hanno confermato i tassi minimi comunicati dal Tesoro alla fine della scorsa settimana.

La serie dei tassi finali definitivi è, dunque, la seguente:

  • 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno
  • 4,50% per il 4° e 5° anno.

 

In attesa di conoscere i tassi finali definitivi, Gabriel Debach, analista di mercati di eToro, aveva commentato l’emissione del BTP Valore sottolineando che, con un rendimento del 4,10% per i primi 3 anni e 4,5% per gli ultimi due e 0,5% di premio fedeltà, il rendimento complessivo del BTP Valore” si sarebbe aggirato attorno al 4% lordo annuo”.

Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, aveva inoltre fatto notare, con quelle cedole, un tasso complessivo a scadenza (tenendo in considerazione anche il premio di fedeltà a scadenza dello 0,5%) sostanzialmente superiore rispetto al tasso attuale del BTP a 5 anni (4,21%) di circa 15 punti base”.

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L’ansia Italia riaccesa dalla Nadef

Il BTP Valore è stato emesso in un momento a dir poco delicato per il governo Meloni, alle prese con la legge di bilancio per il 2024.

La carta italiana, di per sé, è penalizzata dall’enorme debito pubblico dell’Italia, che continua a confermarsi ostinatamente alto, così come rimane ben oltre i desiderata dell’Unione europea il rapporto deficit-Pil.

A tal proposito, indicazioni niente affatto rassicuranti, tutt’altro, sono arrivate dalla Nadef annunciata la scorsa settimana dal governo:

quei numeri incisi nella Nota di aggiornamento al Def hanno scatenato l’ansia sui BTP, provocando giovedì  28 settembre un balzo dei tassi a 10 anni a un passo dalla soglia del 4,9% e un’impennata dello spread BTP-Bund a un soffio dalla soglia di 200 punti base.

La tensione si è poi rinfocolata, portando i tassi dei BTP a 10 anni a sfondare anche la soglia del 5%.

Il rischio di nuovi smobilizzi sui Treasuries e anche sui Bund e sui BTP rimane molto alto, alla luce, anche, delle dichiarazioni arrivate dalla Fed di Jerome Powell.

In assenza di una soglia magica dei rendimenti dei titoli di Stato, c’è anche chi ha avvertito, anche, che il destino dei bond è nelle mani delle azioni, spiegando che addirittura soltanto un crash dell’azionario potrebbe riportare l’interesse degli investitori sulle obbligazioni.

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LGIM, il gestore: occhio agli interrogativi sulla sostenibilità del debito

Guardando al BTP Valore Simon Bell, Fund Manager di LGIM, nei giorni scorsi, aveva invitato gli investitori a rimanere sull’attenti.

Nel commentare la seconda emissione del BTP Valore, anche Bell aveva messo in evidenza come i tassi minimi garantiti dal BTP Valore potessero attrarre i piccoli risparmiatori italiani, aggiungendo:

Considerate le numerose notizie negative che hanno riguardato lo spread italiano nelle ultime due settimane, buoni livelli di domanda per questo BTP potrebbero contribuire a stabilizzare un po’ la situazione. Stavolta, i termini sottostanti sembrano meno attraenti rispetto all’emissione iniziale, ma è probabile che gli investitori retail non la pensino allo stesso modo, dato che il rendimento offerto apparirà comunque competitivo rispetto agli interessi che questi possono intascare sui depositi bancari e dato che i tassi di interesse non sono ancora aumentati abbastanza.

Detto questo, il gestore di LGIM aveva puntualizzato anche che  i BTP non sarebbero stati “immuni al contesto di elevata di avversione al rischio in cui ci troviamo”.

La verità, sottolineava, è che “l’aumento dei rendimenti core continuerà a sollevare interrogativi sulla sostenibilità del debito, mentre margini di disavanzo più ampi nell’aggiornamento di bilancio pluriennale rischiano di trovare forti opposizioni da parte della Commissione Europea”.

“Inoltre quest’ultima e la Bce -aveva aggiunto il gestore – discuteranno di un possibile aumento del ritmo del QT (Quantitative Tightening, considerato forte minaccia per i BTP) nella riunione di ottobre”.

E “tutto ciò è arrivato in concomitanza con un’offerta netta storicamente elevata nel 2024″.

Di conseguenza, “sebbene questi siano fattori a lungo termine, il cui impatto si farà sentire nel corso di molti mesi, hanno comunque effetti sul prezzo attuale e questo spiega perché, nell’ultimo mese, il credito ha notevolmente sottoperformato”.

Tra i vantaggi la garanzia statale. Ma occhio a rischio bocciatura rating

Dal canto suo, il market analyst di eToro Gabriel Debach aveva elencato i vantaggi e gli svantaggi che ogni investitore retail avrebbe dovuto considerare in modo oculato prima di posizionarsi sul BTP Valore.

Debach aveva illustrato le caratteristiche positive del BTP Valore, come la sicurezza:

“Un aspetto chiave del BTP Valore è la sua affidabilità. Questi titoli, emessi dal governo italiano, godono di una garanzia statale, che riduce notevolmente il rischio di insolvenza”.

Tuttavia, essendo titoli di stato, l’analista aveva ricordato anche il fattore rating, parlando del “rischio legato a un possibile declassamento del rating italiano”. Rischio quanto mai attuale, se si considerano quelle date in cui le agenzie di rating annunceranno i loro rispettivi verdetti.

E non si può dire che, in questo senso, l’Italia sia del tutto al sicuro, se si considera la minaccia “junk” tuttora rappresentata dall’agenzia di rating Moody’s.

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A favore del BTP Valore c’è anche, faceva notare ancora Debach, il “rendimento stabile”.

Così l’analista:

Il BTP Valore offre un tasso di interesse minimo garantito per l’intera durata del titolo. Questo significa che il tasso che gli investitori otterranno nei primi tre anni di vita non potrà essere inferiore a quello del successivo step-up, garantendo agli investitori stabilità nel reddito. Inoltre, l’opzione di ricevere cedole trimestrali rende questo strumento ancora più allettante.

eToro su BTP Valore: tassi potrebbero non tenere passo inflazione

Altri punti di forza erano stati menzionati dall’analista di eToro Gabriel Debach. Tra questi, la “liquidità – la negoziabilità del BTP Valore sul mercato secondario fornisce agli investitori la flessibilità di acquistare o vendere il titolo facilmente – ” e le“agevolazioni fiscali”.

Sul BTP Valore, si applica infatti “la consueta tassazione agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà”.

Elencati i vantaggi, da eToro arrivava anche qualche attenti, oltre a quello relativo al rating dell’Italia.

Tra gli altri svantaggi, spiegava Gabriel Debach, la presenza di alternative di investimento.

Tra queste, riferimento ai conti vincolati ma anche ai corporate bond:

“Nonostante il rendimento interessante, soprattutto considerando il livello di rischio associato e le alternative simili (conti vincolati), potrebbe essere utile esplorare alternative nell’ambito degli investimenti obbligazionari societari”.

Inoltre, “il tasso di interesse potrebbe non tenere il passo con l’inflazione, comportando una diminuzione del potere d’acquisto nel tempo”.

Non è detto, infatti, che l’inflazione stia davvero battendo in ritirata. E qui entra in gioco ovviamente il rischio tasso di interesse della Bce:

“I BTP Valore possono essere influenzati dai cambiamenti nei tassi di interesse. Se i tassi aumentano, il valore dei BTP Valore esistenti potrebbe diminuire, potenzialmente generando perdite di capitale se venduti prima della scadenza”.

Su questo punto si era soffermato anche un articolo di Morningstar:

Come tutte le obbligazioni (il BTP Valore) è sensibile alla variazione dei tassi di interesse. Questo significa che se i saggi di riferimento aumentano, il prezzo dei titoli in circolazione scende e viceversa quando i tassi diminuiscono. E’ bene ricordare che le obbligazioni a medio-lunga scadenza sono più sensibili alle decisioni di politica monetaria di quelle a breve scadenza”.

Ancora, scriveva Sara Silano di Morningstar:

La variazione del prezzo è rilevante per gli investitori che decidono di non tenere il titolo fino alla scadenza. In questo caso, se la Bce continuerà ad aumentare i tassi, il valore potrebbe diminuire perché le cedole saranno inferiori a quelle dei bond di nuova emissione disponibili sul mercato. Per contro, se i tassi di riferimento cominceranno a scendere nei prossimi mesi o anni, il valore aumenterà e l’investitore potrà chiedere un premio maggiore per rivendere il bond sul mercato secondario. Tuttavia, tale rischio viene mitigato se si mantiene il titolo fino alla scadenza, beneficiando anche del premio fedeltà dello 0,5%”.

Da più parti si ricordava che, prima di lanciarsi sul BTP Valore, come precisano gli stessi esperti di Bankitalia, nel caso di questo titolo, “i tassi delle cedole sono fissi, anche se crescenti nel tempo”.

Ovvero che “il BTP Valore non è uno strumento a tassi indicizzati, le cedole sono fissate in anticipo e non solo legate a parametri di mercato, come nel caso del BTP Italia (legate all’inflazione italiana) o come nel caso del BTP Futura (legate al PIL)”.

BTP Valore, cosa c’è da sapere sulla seconda emissione

Di seguito altre caratteristiche del BTP Valore comunicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze:

  • L’investimento minimo richiesto è stato di 1.000 euro.
  • Il titolo di Stato è stato acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento.
  • I sottoscrittori, come sempre, potranno cedere interamente o in parte il titolo prima della sua scadenza, senza vincoli e alle condizioni di mercato.
  • Il capitale sottoscritto è garantito a scadenza.
  • Gli acquisti del BTP Valoreisono stati effettuati attraverso diversi canali, come l’home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, attraverso il proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli.
  • Il collocamento è avvenuto sulla piattaforma MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) per il tramite di due banche dealers: Intesa San Paolo S.p.A. e Unicredit S.p.A.

BTP Valore: prove di BTP autarchico?

Il BTP Valore, iniziativa del governo Meloni, ha scatenato diverse polemiche fin da prima della sua nascita.

Il suo lancio è stato preceduto infatti da diverse indiscrezioni, che ne hanno anticipato l’annuncio.

Oltre ai rumor, è stata la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a presentare l’obiettivo “più titoli di stato nelle mani degli italiani”, mentre dalla Lega è stata rilanciata l’idea stessa di un BTP autarchico, o anche sovranista o, semplicemente, patriottico, che possa far leva sull’amor per la patria dei risparmiatori italiani, fino a convincerli a salvare le casse dello Stato.

Proteggendo così magari anche i BTP del mercato secondario dalla furia delle speculazioni degli squali della finanza.

Per ora il governo Meloni ha rimandato  i timori e le previsioni catastrofiche al mittente.

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