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BTP autarchico, Meloni: più titoli Stato agli italiani

9 Febbraio 2023 12:53

BTP autarchico, si parte? La frase di Giorgia Meloni sui titoli di stato italiani

BTP autarchico o anche BTP sovranista: ci siamo? Giorgia Meloni torna a parlare di debito pubblico, spread e tassi, confermando la chiamata alle armi che il suo governo ha lanciato più volte, in modo più o meno ufficiale, al risparmio delle famiglie italiane, affinché partecipi in modo più diretto all’acquisizione del debito pubblico made in Italy. Una chiamata alle armi culminata nella proposta della Lega su quello che è stato ribattezzato per l’appunto – a parlare tra i primi il quotidiano La Repubblica – BTP autarchico.

La questione era stata affrontata di recente dallo stesso promotore dell’iniziativa, il leghista Giulio Centemero.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rimarcato inoltre più volte l’idea di un BTP che riesca a incentivare il “coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani”.

In che senso BTP autarchico? L’obiettivo sarebbe creare un nuovo ipotetico BTP che sarebbe destinato soltanto alle persone fisiche che risiedono in Italia, con tanto di maxi sconto fiscale.

Lo stesso Giulio Centemero, appena iniziata la nuova legislatura, ha proposto come primo firmatario la “Disciplina dell’emissione di Buoni del Tesoro poliennali speciali”, assegnata il 10 novembre scorso in sede referente alle Commissione Bilancio della Camera.

Nell’intervista a La Repubblica, Centemero rimarcava:

“Lo scopo è portare i cittadini a investire. Basti pensare che sui conti correnti il contante è pari a sette volte il Pnrr: se si riuscisse a convogliarne anche la metà sull’economia reale l’effetto sarebbe enorme”.

Meloni: più titoli di Stato detenuti dagli italiani

Al Sole 24 Ore, Giorgia Meloni, pur non parlando di alcun BTP autarchico o sovranista, è tornata ad affrontare la questione del debito pubblico italiano, che continua ad assillare i governi italiani di turno.

Non per niente il titolo dell’intervista di Meloni, rilasciata a Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, Radiocor e di Radio24, porta il seguente titolo:

“Meloni: nel 2023 una rivoluzione fiscale. Più titoli di Stato detenuti dagli italiani”

Più titoli di stato detenuti dagli italiani: è scritto chiaro e tondo.

Nell’intervista, la presidente del Consiglio ha espresso la volonta di “mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari”, lavorando con il ministro Giorgetti “all’aumento del numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote del debito”.

“Da parte del governo c’è la massima attenzione al tema, ma una Nazione con un debito pubblico elevato come il nostro non deve perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica“, ha continuato Giorgia Meloni, tendendo a puntualizzare comunque che “al momento la situazione finanziaria italiana è sotto controllo”.

“Nonostante i tassi d’interesse della Bce in rialzo, lo spread è basso e il debito non è esploso”, ha detto

A tal proposito, la scorsa settimana, Meloni si era così espressa dalla sua rubrica social ‘Gli appunti di Giorgia’:

“Lo spread negli ultimi anni è stato considerato il grande metro di giudizio per valutare lo stato dell’economia italiana. Negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e che quella ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025. E che l’inflazione tornerà a livelli accettabili”.

Detto questo, la presidente del Consiglio non vuole perdere tempo.

“Con il ministro Giorgetti stiamo lavorando per mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari e attrarre la fiducia dei risparmiatori e degli investitori, anche nel medio periodo. Vogliamo ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote di debito”.

Tesoro: da anni punta ad ampliare coinvolgimento piccoli investitori

Dell’obiettivo del governo Meloni di attrarre il numero più alto possibile di italiani alla partecipazione del debito pubblico, si parla chiaramente nelle stesse Linee Guida della Gestione del Debito Pubblico in Italia :

“Come noto il Tesoro da diversi anni persegue una politica di gestione del debito finalizzata tra l’altro ad ampliare il coinvolgimento dei piccoli investitori al dettaglio, che hanno la possibilità o necessità di investire somme anche contenute, nella detenzione diretta di titoli di Stato”.

Il documento prosegue, ricordando che, “in un contesto di tassi di interesse storicamente molto bassi e di forte sviluppo di strumenti alternativi proposti dall’industria finanziaria, come quello che ha caratterizzato l’ultimo decennio, il perseguimento di questo obbiettivo è stato complesso e in effetti la quota dei titoli di Stato in mano a questi investitori in anni recenti è rimasta molto bassa”.

Tuttavia, “durante il 2022, si è notata una prima inversione di tendenza, con questa quota che è tornata lievemente a salire nonostante la sottostante continua crescita dello stock di debito. A questa evoluzione, oltre all’andamento dei tassi di interesse, hanno sicuramente contributo gli strumenti dedicati a questi risparmiatori che il Tesoro ha introdotto nell’ultimo decennio quali il BTP Italia ed il BTP Futura”.

Detto questo, il Tesoro potrebbe decidere di andare anche oltre il BTP Italia e il BTP Futura. E infatti, nelle linee guida si legge che:

Durante il prossimo anno (il 2023), oltre a proporre questi strumenti, il Tesoro valuterà anche la possibilità di proporre ulteriori nuovi strumenti che possano risultare di interesse per il pubblico dei risparmiatori retail, tenuto conto di un contesto di tassi di interesse nettamente più elevati rispetto anche al recente passato.

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Sull’argomento Meloni ha concluso, sottolineando come, a suo avviso, l’unica strada per rendere sostenibile un debito elevato come il nostro è la crescita economica, non le politiche di cieca austerità viste negli anni passati”.

Nei giorni in cui si è parlato di BTP autarchico e/o sovranista, diversi si sono chiesti se uno strumento del genere, riservato praticamente agli italiani, potesse essere proprio quello scudo anti-spread salva BTP ideale che finora la Bce di Christine Lagarde non è riuscita a sfornare:

uno strumento capace di proteggere l’Italia dall’assedio della speculazione sui BTP, soprattutto in un momento in cui il QE (Quantitative easing con cui l’Eurotower faceva incetta di nuovo debito del made in Italy) sta per essere mandato in soffitta, facendo spazio proprio al suo opposto, il QT-Quantitative Tightening. .

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In questo contesto, caratterizzato tra l’altro da un boom di emissioni di nuovo debito dai paesi dell’area euro, il Ministero dell’economia e delle Finanze ha annunciato proprio giorni fa il nuovo BTP Italia indicizzato all’inflazione, portando di nuovo diversi economisti e strategist a rimarcare il desiderio dell’Italia di incentuivare il risparmio italiano a puntare sul debito pubblico.

QUI tutti i dettagli sulla scadenza, le cedole e il premio fedeltà.

In questo modo il nuovo Btp riservato agli italiani farebbe da barriera a eventuali ondate speculative sul debito del nostro Paese“.

Non solo Meloni: appelli Messina (Intesa) e Savona (Consob)

La chiamata alle armi non è stata lanciata tuttavia soltanto dal governo Meloni.

Basti pensare agli stessi appelli che sono arrivati in particolare dal ceo di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, e dal presidente della Consob Paolo Savona. In una recente intervista al quotidiano La Stampa, Carlo Messina rincarava la dose, lasciando perplessi anche non pochi italiani, con la frase seguente: ‘Ragionare bene sui capitali all’estero”.

Così l’AD di Intesa SanPaolo spiegava:

Credo che sarebbe equo far sì che quei soldi vengano investiti in titoli di Stato italiani. Hai due miliardi all’estero? Uno lo investi in titoli del tuo Paese. Così come dovrebbero investire maggiormente in titoli di Stato quei fondi pensione che allocano il 90% delle risorse all’estero. Mentre assistiamo a casi in cui aziende straniere comprano quelle italiane grazie anche ai nostri risparmi”.

In passato proposte simili erano state avanzate anche dal numero uno della Consob ed ex ministro Paolo Savona, con i BTP di guerra e azionariato popolare.

Che si chiamino BTP autarchico, BTP sovranista, BTP di guerra, BTP per soli italiani, il concetto è comunque sempre lo stesso: persuadere gli italiani a partecipare, con i loro propri soldi, al debito pubblico italiano, al fine di blindarlo e proteggerlo dalle fauci degli squali della finanza.