Tutto sul BTP Valore. Il BTP autarchico è qui?
Il Mef annuncia il BTP Valore, il nuovo titolo di stato rivolto ai retail. E il dibattito si riaccende.
L’annuncio del Tesoro relativo all’emissione del BTP Valore, il nuovo titolo di stato rivolto esclusivamente ai risparmiatori retail, fa scattare tutti sugli attenti. Il nuovo BTP, che farà il suo debutto sui mercati il prossimo 5 giugno, fino al 9 giugno, entra nel radar dei piccoli investitori, degli strategist ed analisti vari, degli economisti, tra sospetti e speranze.
I sospetti sono dei piccoli risparmiatori, che si chiedono se il BTP Valore possa rivelarsi una buona occasione di investimento.
BTP Valore, le speranze del Governo Meloni
Le speranze sono del governo Meloni, che non ha fatto mistero del desiderio di incentivare i piccoli risparmiatori a sottoscrivere una quantità maggiore di titoli di stato italiani, dunque di titoli di debito pubblico, in un momento in cui l’Italia, o meglio il suo debito pubblico, torna sotto i riflettori per una serie di motivi.
Visto che i dettagli tecnici mancano, esprimersi sul BTP Valore come potenziale buona occasione per i piccoli risparmiatori, in primis per quegli italiani su cui il governo Meloni punta, è obiettivamente prematuro.
Sicuramente, ciò che salta subito all’occhio è il momento in cui il BTP Valore viene lanciato.
L’annuncio del Tesoro sullo strumento di nuova emissione è arrivato, di fatto, poco dopo la sberla firmata da Goldman Sachs e mentre si paventa lo schiaffo Moody’s sul rating: uno schiaffo che rischia di confermarsi tra quelli più sonori nella storia del debito pubblico italiano, visto che quello che rischia di arrivare è un downgrade della valutazione a “junk”, ovvero a spazzatura.
Tutto questo mentre gli analisti di Goldman Sachs hanno già lanciato il consiglio: “Shortate i BTP a 10 anni contro i Bonos”.
In attesa del verdetto Moody’s, qualche domanda i risparmiatori italiani se la fanno eccome.
Le dichiarazioni di Iacovoni sul BTP Valore
Detto questo, una buona notizia c’è (per il governo Meloni), e a darla, in occasione di un videoforum lanciato da Il Sole 24 Ore, è stato lo stesso direttore generale del debito pubblico del Mef, Davide Iacovoni:
Ci sono delle indicazioni di tendenza importanti che provengono dai dati di Bankitalia e dalle nostre evidenze interne che si riferiscono ai collocamenti ordinari – ha detto Iacovoni – Sono dati che indicano che c’é una importante inversione di tendenza per quanto riguarda i flussi di acquisto provenienti dal retail e dalle società non finanziarie”.
Il dirigente del Mef ha spiegato anche, nel presentare il nuovo BTP Valore, che sono gli stessi numeri di Bankitalia a mostrare una “inversione di tendenza nella categoria degli investitori al dettaglio.
Dai dati di Palazzo Koch è emerso, di fatto, “un incremento di oltre 50 miliardi da settembre a fine gennaio dei Btp in portafoglio, con una quota del 9 per cento”.
Le ragioni per cui il Tesoro di Giorgetti vuole corteggiare la platea degli investitori retail sono dunque evidenti, in un contesto in cui, oltre alla Bce che ha staccato già la spina alla flebo pro-BTP (parliamo del programma PPA), l’Italia si ritrova anche al cospetto di una Unione europea che, secondo alcuni, rimane comunque severa sul tema conti pubblici.
Il riferimento è alla proposta sul Nuovo Patto di stabilità e di crescita, accolta con insoddisfazione da diversi funzionari italiani di alto livello, Lorenzo Bini Smaghi in primis.
E una nuova strigliata contro la spina del debito è arrivata oggi anche dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz che, in un intervento alla plenaria del Parlamento europeo, in occasione della Giornata per l’Europa del 9 maggio, si è così espresso:
“Non vogliamo far precipitare un paese nell’austerità, ma ciò non significa che si debba trascurare la stabilità o non si debba limitare l’indebitamento, l’aumento incontrollato del debito”.
Occhi puntati sul “BTP autarchico”
Il Tesoro annuncia l’emissione del BTP Valore, il nuovo titolo di stato made in Italy dedicato esclusivamente ai risparmiatori retail.
La domanda scatta subito: è questo il BTP autarchico, da alcuni ribattezzato anche BTP sovranista, a cui il governo Meloni starebbe lavorando da mesi?
Il Btp Valore è per caso il BTP su cui punta Giorgia Meloni per realizzare il proprio piano, quello di fare in modo che ci siano più titoli di stato, ergo titoli di debito pubblico, nelle mani degli italiani?
L’appello della presidente del Consiglio era stato lanciato in modo inequivocabilmente chiaro nel corso di una intervista rilasciata a Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, Radiocor e di Radio24, il cui titolo diceva praticamente tutto:
“Meloni: nel 2023 una rivoluzione fiscale. Più titoli di Stato detenuti dagli italiani”.
‘Maggiore partecipazione degli italiani al debito pubblico’
L’appello era arrivato dopo che, in primis il quotidiano La Repubblica, aveva parlato di BTP autarchico, citando l’iniziativa del leghista Giulio Centemero.
Si parlava di BTP autarchico, o nei giorni successivi anche di BTP sovranista, in riferimento a un titolo di stato sfornato direttamente dal Tesoro (Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze), presieduto ora da Giancarlo Giorgetti, destinato soltanto alle persone fisiche che risiedono in Italia, e volto, come aveva detto lo stesso Giorgetti, a incentivare il “coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani”.
Nel discorso proferito all’inizio di dicembre del 2022, il numero uno di Via XX Settembre si era così espresso:
“Teniamo molto alla partecipazione dei risparmiatori italiani all’acquisto del debito pubblico del Paese“.
Il ministro aveva poi ricordato che, “fino alla fine degli anni ’80, inizio degli anni ’90, gli alti tassi di inflazione e i conseguenti elevati rendimenti offerti dai titoli di Stato, uniti all’ancora poco sviluppato mercato finanziario domestico”, avevano fatto sì “che la percentuale di debito pubblico detenuto dai risparmiatori domestici fosse superiore al 20% del totale”.
Tempi decisamente d’oro e mai più replicati.
Giorgetti ricordava come la situazione fosse, infatti, completamente cambiata negli anni successivi, tanto che una “continua e marcata discesa” aveva portato la percentuale di partecipazione degli italiani al debito pubblico a capitolare al “6,4% nel 2021”.
Le cose erano poi cambiate, al punto che si poteva sperare in una inversione di tendenza, complici i lanci, negli anni già precedenti, del BTP Italia (2012) e dell’innovazione, nel 2020, del BTP Futura.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rimarcava poi senza tanti giri di parole la necessità e la sua volontà di “mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari”, rendendo noto l’impegno suo e di Giorgetti volto “all’aumento del numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote del debito”.
Seguiva, a quelle dichiarazioni, un dibattito acceso tra gli italiani: tra chi guardava con favore all’iniziativa, e chi avvertiva del rischio di partecipare a una chiamata alle armi volta a blindare il debito pubblico italiano, notoriamente elevato, che non avrebbe premiato.
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L’intenzione del Tesoro di Giorgetti di far partecipare gli italiani alla sottoscrizione dei titoli di stato in modo più convinto, è scritta nero su bianco nelle Linee Guida della Gestione del Debito Pubblico in Italia :
“Come noto il Tesoro da diversi anni persegue una politica di gestione del debito finalizzata tra l’altro ad ampliare il coinvolgimento dei piccoli investitori al dettaglio, che hanno la possibilità o necessità di investire somme anche contenute, nella detenzione diretta di titoli di Stato”, si legge nel documento, che esprime anche l’obiettivo di andare oltre i BTP Italia e i BTP Futura.
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Nel momento in cui si era iniziato a parlare del BTP autarchico, ovvero di un BTP per soli italiani, le ipotesi erano state diverse.
Si faceva riferimento alla possibilità di invogliare gli italiani a sottoscrivere il nuovo BTP con un maxi sconto fiscale, dell’ipotesi di un BTP sovranista con scadenza a cinque e dieci anni, della necessità che il BTP speciale venisse mantenuto in portafoglio fino alla scadenza, in questo caso anche dell’ipotesi di una doppia cedola, e del possibile divieto di vendite allo scoperto.
Definire il BTP Valore annunciato oggi il ‘BTP autarchico’ di cui si è parlato negli ultimi mesi, almeno facendo riferimento al motivo per cui uno strumento finanziario del genere è stato pensato, ha magari senso, visto che l’obiettivo è sicuramente quello di aumentare la partecipazione degli italiani al debito pubblico, piaga dell’Italia sempre attentamente monitorata.
Se poi la definizione di autarchico o sovranista per questo BTP Valore appena annunciato sia adeguata nella forma e nella sostanza, questo è da vedere, nel senso che il Tesoro potrebbe avere in serbo altre sorprese.
Va detto che, con un debito pubblico monstre che caratterizza tuttora il paese, uno strumento finanziario salva Italia è considerato ancora più necessario che in passato, visto il dietrofront della Bce che, nella sua lotta contro la crescita dell’inflazione dell’area euro, non dispone più di una di quelle armi anti speculazione che tanto avevano messo in sicurezza i debiti pubblici del blocco, Italia in primis:
il QE, ergo il Quantitative easing, ormai praticamente defunto, soppiantato dallo scorso mese di marzo dal QT-Quantitative Tightening, ovvero dal programma con cui l’Eurotower ha già iniziato a scaricare quei bond di cui il bilancio è stato intasato in tutti questi ultimi anni. Bond che includono, ovviamente, i BTP.
Tra l’altro, alert sul debito pubblico made in Italy si ripresentano periodicamente, spesso, va detto, dagli stessi mittenti.
Tra questi, dal colosso bancario di Wall Street Goldman Sachs e dall’agenzia di rating Moody’s, tra l’altro prossima ad annunciare il suo verdetto sul rating dell’Italia: due indubbi protagonisti del mondo dell’alta finanza che proprio di recente hanno dato l’ennesima sberla ai BTP e al governo Meloni.
BTP Valore, le caratteristiche
Il BTP Valore, nuovo titolo di stato dedicato esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (il così detto mercato retail), farà il suo debutto con la sua prima emissione per tutti i giorni compresi tra lunedì 5 giugno e venerdì 9 giugno (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. E’ quanto si legge nel comunicato diramato stamattina dal Tesoro.
Veniamo alle caratteristiche del BTP Valore:
- Il nuovo BTP avrà una durata pari a 4 anni e un premio fedeltà per i risparmiatori che lo deterranno fino alla scadenza.
- Le cedole saranno periodiche e calcolate in base a tassi prefissati crescenti nel tempo, che verranno comunicati il 1° giugno prossimo congiuntamente al codice ISIN che identifica il titolo.
- Per il BTP Valore non sono previsti tetti o riparti all’emissione e le modalità di sottoscrizione sono semplificate rispetto alle tradizionali aste.
- Il BTP Valore potrà essere acquistato alla pari, senza commissioni, a partire da un minimo investimento di 1.000 euro e avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto.
- Così come nel caso di altri titoli dedicati ai piccoli risparmiatori, il BTP Valore potrà essere acquistato in banca, all’ufficio postale presso cui si possiede un conto titoli o attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online.
- Anche sul rendimento di BTP Valore, come per gli altri Titoli di Stato, si applica la consueta tassazione agevolata pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà.
- Sarà inoltre possibile come sempre, per i sottoscrittori, cedere interamente o in parte il titolo prima della scadenza.
Infine, il Mef ha reso noto che il collocamento del BTP Valore averrà sulla piattaforma MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso le due banche dealers: Intesa San Paolo e Unicredit.