BTP Valore: raccolta record, oltre 18 miliardi. I tassi definitivi
BTP Valore, il Tesoro annuncia i tassi definitivi e i risultati. Raccolta retail al record della storia
La prima emissione del BTP Valore, come era emerso dai primi giorni di sottoscrizione del nuovo titolo di stato italiano offerto dal Mef esclusivamente ai piccoli risparmiatori e investitori, si è conclusa con successo.
Il collocamento, partito lunedì 5 giugno e conclusosi oggi, venerdì 9 giugno, ha permesso al Tesoro di incassare dai retail una cifra superiore ai 18 miliardi di euro, per la precisione pari a 18.191,090 milioni di euro.
I risultati finali dell’emissione del BTP Valore sono stati diffusi proprio nel giorno in cui di risparmio, debito pubblico, inflazione e spread ha parlato Paolo Savona, presidente della Consob, in occasione dell’incontro annuale della Commissione con il mercato finanziario.
A proposito di debito pubblico, va detto che l’ex ministro del governo M5S-Lega, che potrebbe essere considerato in un certo senso proprio tra i ‘padri fondatori’ del progetto del BTP sovranista o anche BTP autarchico – progetto da cui ha preso spunto il BTP Valore – si è soffermato sulla necessità di un prestatore di ultima istanza per mettere al riparo i BTP dalle speculazioni finanziarie.
“La necessità di un prestatore ultima istanza per evitare tensioni su BTp ‘non dovrebbe essere una novità – ha detto Savona, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Radiocor – perché è da una vita che sostengo questa tesi. Quando Mario Draghi ha esercitato questa funzione, dal 2012, le cose sono andate bene”.
Savona ha rimarcato la necessità di “trovare un meccanismo che dia al mercato la certezza che i debiti pubblici non vengano abbandonati”.
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MEF: al via il BTP Valore dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori
BTP Valore, Mef: risultato più elevato di sempre per valore e per contratti
Nella nota con cui il Mef ha comunicato il risultato finale dell’emissione, si legge che l’incasso è stato il più alto di sempre, sia in termini di valore sottoscritto, che per numero di contratti registrati, per ogni titolo di stato finora emesso e rivolto alla platea dei piccoli investitori, i retail.
Mission Accomplished, per ora, per il governo Meloni, che non aveva nascosto da tempo il piano di blindare il debito pubblico italiano, orfano ormai della stampella del Bce, attingendo al corposo risparmio degli italiani, parcheggiato nei conti correnti delle banche senza possibilità di grandi remunerazioni, e in balìa della costante opera di erosione della liquidità che l’inflazione ancora alta continua a mettere in atto.
BTP Valore: il Tesoro annuncia tassi definitivi
“Si tratta del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 654.675, in un singolo collocamento di titolo di Stato per i piccoli risparmiatori (retail), a cui è esclusivamente rivolto il BTP Valore”, si legge nella nota del Tesoro, che ha fatto oggi anche il grande e attesissimo annuncio sui tassi annuali definitivi.
Nessuna variazione rispetto ai tassi cedolari minimi garantiti che erano stati annunciati il 1° giugno, qualche giorno prima dell’avvio della prima emissione.
I tassi annuali definitivi annunciati sono così pari al 3,25% per il 1° e 2° anno e al 4,00% per il 3° e 4° anno.
Il Mef di Giorgetti ha ricordato il premio extra finale di fedeltà dello 0,5%, che verrà corrisposto solo a quei sottoscrittori che manterranno il BTP Valore per tutta la durata dei quattro anni.
L’importo emesso – ha concluso la nota del Mef – coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) nelle cinque giornate di collocamento, attraverso le due banche dealer Intesa Sanpaolo S.p.A. e Unicredit S.p.A. e il supporto delle due banche co-dealer Banca Akros S.p.A. e Banca Sella Holding S.p.A”.
Battuto subito il BTP Italia
La febbre retail, per questo titolo di stato che è stato emesso con la chiara intenzione, confermata dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di invogliare i piccoli risparmiatori a partecipare in misura maggiore al debito pubblico dell’Italia, è esplosa subito, per poi affievolirsi negli ultimi due dei quattro giorni complessivi dell’emissione.
Il primo giorno di sottoscrizione del BTP Valore, lunedì 5 giugno, si è concluso con ordini per un valore di 5,45 miliardi di euro, con più di 180.000 contratti.
Battuti fin da subito i numeri che avevano caratterizzato la 19esima emissione del BTP Italia, che era andata tra l’altro molto bene.
Nel primo giorno di emissione dell’inizio di marzo il BTP Italia, titolo di stato indicizzato all’inflazione aveva ricevuto, infatti, 132.334 ordini, per un controvalore di 3,637 miliardi di euro.
Il secondo giorno di sottoscrizioni del BTP valore si è concluso allo stesso ritmo del primo, con richieste per un valore di 5,195 miliardi.
Sommata a quella del primo giorno, la raccolta del BTP Valore dei primi due giorni si è confermata subito migliore di quella del BTP Italia che, vale la pena di ricordare, si era confermata superiore ai 9,91 miliardi grazie, anche, all’apporto degli investitori istituzionali.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha nascosto in questi giorni la propria soddisfazione, prendendosi la rivincita, in modo particolare, contro l’industria degli hedge fund e chi aveva scommesso contro l’Italia e i suoi BTP.
La terza giornata di collocamento per il Btp Valore si è conclusa con numeri inferiori, con 152.459 contratti sottoscritti per un totale di 4,22 miliardi, portando così il valore totale della raccolta a 14,8 miliardi di euro.
Ieri, quarta giornata di sottoscrizioni, il Tesoro ha incassato ordini per un valore ancora più basso, di oltre 2,22 miliardi di euro, con 86.787 contratti siglati.
Oggi, quinta e ultima giornata, il Mef ha incassato una raccolta di 1,125 miliardi di euro con 38.000 contratti sottoscritti.
Tirando le somme, il Tesoro ha comunque raccolto, con questa prima emissione del BTP Valore, più di 18 miliardi di euro. E non finirà qui, visto che è stato lo stesso Davide Iacovoni, Responsabile del Debito Pubblico presso il Mef, a confermare il piano del Tesoro volto a blindare le casse dello Stato continuando a corteggiare il ricco risparmio degli italiani.
Risparmio in realtà non più tanto ricco, almeno se si fa riferimento alla liquidità che gli italiani hanno parcheggiato nelle banche.
Proprio nelle ultime ore, la FABI, il sindacato dei bancari in Italia, ha reso noto infatti che, nel periodo compreso tra dicembre 2021 a marzo 2023, il saldo dei conti correnti è sceso di oltre 61 miliardi di euro, da 2.076 miliardi a 2.015 miliardi. E che nei tre anni compresi tra dicembre 2022 e marzo del 2023, la variazione negativa è stata superiore ai 50 miliardi.
Colpa dell’inflazione e della carrellata di rialzi dei tassi lanciata dalla Bce di Christine Lagarde per cercare di contrastarla.