Giorgetti parla di Bce, inflazione, BTP Valore. La risposta a rischio rating debito

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha sollevato dubbi su quel target del 2% dell’inflazione stabilito dalla Bce, chiedendosi quanto sia realistico.
“Questa regola aurea dell’inflazione al 2%, che è il target della Bce, non so quanto sia oggi realistica”, ha detto Giorgetti, intervistato da Skytg24, facendo riferimento a quell’obiettivo su cui la Banca centrale europea ha continuato a puntare dal luglio del 2022, attraverso continui rialzi dei tassi, tesi a smorzare il balzo delle pressioni inflazionistiche nell’area euro.
Giorgetti ha affrontato anche altri temi, tra cui il BTP Valore, giunto alla sua edizione, e la legge di bilancio a cui il governo Meloni sta lavorando.
Un commento è stato rilasciato anche sul rischio che il rating sul debito pubblico dell’Italia venga bocciato, mentre il countdown sul verdetto di Moody’s, atteso per il prossimo 17 novembre, è già scattato.
Giorgetti sull’inflazione: i fattori petrolio e la frase sulla Cina
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha commentato le recenti strette monetarie varate dalla Bce, esprimendo perplessità su quella ostinazione che sta portando la presidente Christine Lagarde a ribadire in modo ossessivo la necessità di mantenere i tassi a un livello sufficientemente restrittivo, al fine di permettere all’inflazione di battere in ritirata e centrare quel target del 2%, che è un diktat anche della Fed di Jerome Powell.
Giorgetti si è detto fiducioso nei confronti del trend ribassista dell’inflazione che, così come previsto dalla Nadef, sarebbe destinata a fare dietrofront verso la fine dell’anno.
Detto questo, gli ostacoli non mancano.
“Temo due fattori – ha detto il ministro dell’Economia nell’intervista a SkyTg24 – uno contingente, l’aumento del prezzo del petrolio; il secondo di dimensione globale, ossia il processo di deglobalizzazione in corso”.
Infatti, “la globalizzazione aveva tanti difetti ma ha anche introdotto nel mercato occidentale prodotti a basso costo dalla Cina e da altri Paesi“. E “oggi che i flussi commerciali non sono più quelli di prima, c’è la tendenza ad un innalzamento dei prezzi”.
BTP Valore: “con fiducia italiani ci crederanno anche investitori esteri”
Giorgetti ha commentato anche i risultati positivi che la seconda edizione del BTP Valore sta riportando, e che in tre giorni di collocamento ha permesso al Tesoro di raccogliere quasi 13 miliardi di euro, sottolineando che “siamo già oltre oggi il target fatto dal Dipartimento del Tesoro, non ci siamo ancora, ma siamo molto prossimi al target che mi ero fatto io personalmente che avevo detto ai miei collaboratori”.
“E’ un segnale di fiducia – ha continuato il ministro – che in qualche modo non è una fiducia nei confronti del Governo, è una fiducia nei confronti dell’Italia e che è molto ma molto importante per tutti gli investitori internazionali, perché l’investitore internazionale che finanzia il debito italiano, se vede che gli italiani ci credono legittimamente ci crede anche lui, ma se gli italiani non ci credono legittimamente qualche dubbio gli può venire”.
Giorgetti commenta timore downgrade rating con countodown Moody’s
Riferendosi al timore rilanciato dalla stampa italiana sull‘arrivo di un downgrade del rating sul debito pubblico italiano, il ministro si è mostrato tranquillo.
“Ci sono titoli di giornale, voi come giornalisti giustamente ci credete – ha detto Giancarlo Giorgetti microfoni di SkyTg24, in occasione dell’evento Sky 20 anni – Io da politico ho un legittimo dubbio”.
Giorgetti ha ricordato che “ogni sei mesi abbiamo incontri con le agenzie di rating”.
E, così “come in tutti gli esami universitari ci si prepara, si studia e poi si va all’esame e si spiegano le buone ragioni di un’economia forte, la seconda economia manifatturiera d’Europa, un Paese ricco di creatività che merita di essere liberata”.
Certo, ha ammesso ancora il numero uno del Mef, l’Italia “ha un grande debito pubblico e deve essere consapevole di non fare svarioni”.
LEGGI ANCHE
I BTP e l’Italia di Meloni schivano il junk di Moody’s
Legge di bilancio: priorità aiutare i redditi medio bassi
Sulla legge di bilancio, ovvero manovra a cui il governo Meloni starà lavorando, “sarà costruita con serietà, responsabilità e con la necessaria prudenza”. E se c’è da dire no, no sarà.
E riguardo alle aspettative dei vari ministri, in vista delle elezioni europee del 2024:
“Se non lo comprendono, lo comprenderanno. Nel senso che la posizione mia personale, del Ministero, ma ovviamente ne ho parlato anche col Presidente del Consiglio, è chiara. Noi dobbiamo responsabilmente valutare la situazione di oggi, sapere che questi, gli ho detto una volta e lo ribadisco, non sono i 100 metri, ma c’è la prospettiva di una legislatura e quindi è il mezzofondo, e quindi non dobbiamo pensare di fare tutto e sprecare energie oggi. Chiaro che la presenza di una competizione elettorale come le elezioni europee, dove peraltro sono in competizione anche i partiti, non agevola”.
Tra le misure della manovra, ribadita l’importanza del cuneo fiscale:
“Abbiamo scelto di confermare lo sconto del cuneo fiscale. Crediamo che vista l’inflazione sia una priorità aiutare i redditi medio bassi”, ha detto Giorgetti, facendo riferimento anche alle “scelte coraggiose” prese dal governo Meloni, che ha deciso di affossare il RdC (reddito di cittadinanza), rimodulando il Superbonus:
“Le abbiamo prese perché era giusto prenderle – ha detto Giorgetti – come il medico che, quando cura, se deve far male fa male”.