Notizie Notizie Italia Mps: Piazza Affari chiama Bper e terzo atto di Meloni. Focus titoli post rally sul Ftse Mib. Il trend YTD

Mps: Piazza Affari chiama Bper e terzo atto di Meloni. Focus titoli post rally sul Ftse Mib. Il trend YTD

9 Luglio 2024 10:44

Prosegue il trend rialzista dei titoli Mps e di Bper sul Ftse Mib di Piazza Affari, dopo il rally di ieri.

In un mercato azionario europeo che non sembra essere stato scosso dall’esito del secondo turno delle elezioni francesi, che a sorpresa ha consegnato la vittoria alla sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP), l’indice azionario Ftse Mib della borsa di Milano ha chiuso la sessione di ieri in rialzo, seppur in modo lieve, assistendo per l’ennesima volta ai buy scatenati su alcuni titoli del settore bancario.

A volare sono state ancora Bper, scattata alla vigilia in cima alla classifica del listino con un rally di oltre +4% a quota 5,294 euro e Mps, in rialzo del 2,89% a 4,977 euro, a fronte di un indice Ftse Mib che ha chiuso in progresso dello 0,17%, a 34.046,54 punti.

Dopo la mossa del presidente di Unipol su Bper, quest’ultima viene considerata di fatto la più gettonata a inglobare il Monte dei Paschi di Siena.

Nuovi buy dunque sui titoli delle banche che sono ormai considerate dai mercati alla stregua dei Promessi Sposi del comparto.

Oggi frenata dei titoli, con Mps che rimane ancora in rialzo, e Bper che riporta invece una performance piatta. 

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Mentre i mercati attendono ansiosi il terzo atto del processo di privatizzazione del Monte, lanciato alla fine dello scorso anno dal governo Meloni, la scommessa M&A è tornata ieri a far volare i titoli interessati dalle speculazioni sul risiko bancario.

A scattare al rialzo, confermandosi insieme a Mps e a Bper uno dei titoli migliori del Ftse Mib, è stata anche la Popolare di Sondrio: banca che, così come Bper, vede come azionista di maggioranza la Unipol di Cimbri e che a più riprese è stata considerata altra potenziale pedina del risiko bancario, dunque di una operazione di M&A.

Il titolo della Pop di Sondrio ha terminato la sessione della vigilia in rialzo del 2,47%, a 7,045 euro. Oggi, le azioni dell’istituto si confermano invece tra le peggiori dell’indice Ftse Mib.

Piazza Affari continua a chiedere in ogni caso a gran voce il terzo polo bancario verso cui, in teoria, tenderebbe il governo italiano.

Lo smobilizzo di una terza quota di Mps in mano al Tesoro dovrebbe essere d’altronde alle porte, visto che ormai è scaduto il vincolo di lock up, della durata di tre mesi, che impediva al Mef capitanato dal ministro Giancarlo Giorgetti di smobilizzare altre partecipazioni.

Dopo la prima quota, pari al 25%, piazzata dal Tesoro alla fine del 2023 per un valore di 2,92 euro per azione (controvalore complessivo pari a circa 920 milioni) e la seconda mossa che ha visto l’istituto diventare sempre meno Monte di Stato, con la scadenza del lock up, ci sono tutte le premesse per un nuovo atto firmato dal governo Meloni, che è tornato ad affrontare il dossier in occasione della conferenza stampa con cui il ministro Giorgetti ha commentato il via libera dell’Ue all’accordo tra Ita Airways e Lufthansa.

Dalle parole del titolare del Tesoro è emerso in realtà che Meloni & Co. non hanno nessuna fretta di mettere il punto al caso del Monte.

Ma le scommesse di Piazza Affari sul risiko sono ormai partite da parecchio, complici anche le dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che vede ormai il Monte dei Paschi di Siena alla stregua di un motivo di orgoglio per l’Italia.

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Il Mef detiene ancora una quota di maggioranza pari al 27,6% nel capitale della banca senese, che ha assistito a un vero e proprio Rinascimento, sia in termini di utili incassati che di ritorno ai dividendi.

Mps fa inoltre parte del piano di privatizzazioni ambizioso lanciato dal governo Meloni:

un piano concepito in ottica anti debito pubblico, che vede tra i protagonisti illustri anche Eni e Poste Italiane, entrambi pesi massimi del Ftse Mib.

Il rally a Piazza Affari in particolare delle due banche Mps-Monte dei Paschi di Siena e Bper è tutto inciso nei numeri e prosegue da un bel po’, alimentato proprio dalle scommesse sul risiko (finora tuttavia solo sulla carta):

le azioni del Monte hanno guadagnato su base settimanale l’8,7% circa, avanzando di oltre il 3% nell’ultimo mese.

Da inizio anno il trend è di un balzo di quasi il 65%, mentre su base annua la performance è stata di un boom superiore a +115%.

E che dire di Bper?

Nell’ultima settimana e nell’ultimo mese di contrattazioni il titolo è scattato di oltre il 9%, di oltre il 75% YTD e di quasi il 90% nell’ultimo anno di contrattazioni.