Notizie Notizie Italia Mps, per Meloni orgoglio dell’Italia: focus su titolo tra Bce, utili e sorpresa dividendi

Mps, per Meloni orgoglio dell’Italia: focus su titolo tra Bce, utili e sorpresa dividendi

25 Gennaio 2024 13:28

Oggi il titolo Mps-Monte dei Paschi di Siena mette il freno, dopo l’ondata di buy delle ultime sessioni, culminata ieri con uno scatto del 5%, che ha fatto delle azioni le migliori del Ftse Mib di Piazza Affari.

Nel Bce-Day, le azioni della banca senese ritracciano dell’1%, attorno a 3,348 euro, allineandosi alla performance della borsa di Milano.

Cresce intanto la trepidazione per la trimestrale che l’istituto di credito,  sotto la guida del ceo Luigi Lovaglio, diffonderà a seguito della riunione del cda del prossimo 8 febbraio.

Mps ‘preda ambita’ del 2024? Meloni: interesse per il sistema Italia

Il Monte dei Paschi di Siena si appresta a essere grande protagonista di quest’anno 2024, come lo è stato in realtà anche nel 2023, anno che ha segnato la sua svolta.

Con il governo che ha iniziato a sbloccare una situazione di stallo che andava avanti dal 2017, anno della ricapitalizzazione precauzionale dell’istituto da parte dello Stato italiano, i trader sono tornati infatti a scommettere da un po’ e di nuovo su una Mps “preda ambita” – così come la definì già all’inizio del 2023 il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – . Preda ambita da parte di altri istituti di credito potenzialmente pronti a convolare a nozze, per creare quell’altro obiettivo del “terzo polo bancario”, presentato dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Sarà davvero così? Va ricordato che spesso Piazza Affari ha scommesso su un risiko che si è rivelato, piuttosto, fantasma.

Per ora e più nell’immediato, nel caso di Mps l’attenzione degli investitori è rivolta ai dividendi che la banca senese tornerà finalmente a distribuire, dopo più di dieci anni.

In evidenza anche il commento che, nella giornata di ieri, mercoledì 24 gennaio, la premier Giorgia Meloni ha rilasciato sulla banca ancora Monte di Stato.

Nel far riferimento al piano di privatizzazioni lanciato dal suo governo, che vede Mps tra i dossier più scottanti, la presidente del Consiglio ha ripercorso la mossa che il governo italiano ha lanciato alla fine dello scorso anno, per iniziare a riconsegnare la banca al mercato.

Con la “vendita delle quote del Monte dei Paschi di Siena, dopo l’annuncio della procedura di vendita accelerata del 20% delle azioni rivolte ai grandi investitori”, ha ricordato Meloni, “nel giro di poche ore abbiamo ricevuto una domanda di oltre 5 volte superiore all’ammontare iniziale e rivisto l’offerta dal 20 al 25%“.

Una importante prova del nove, per Giorgia Meloni, dell’interesse non solo per Mps, ma verso tutto il sistema Italia:

“Ciò cosa dimostra? Dimostra, ovviamente, un interesse per il sistema Italia e, dal mio punto di vista, è stato anche un bel segnale per gli italiani, che, dopo anni, hanno visto uscire miliardi di euro che andavano al Monte dei Paschi di Siena e hanno visto anche rientrare una parte di quelle risorse”.

Va ricordato che il Mef maggiore azionista della banca ha confermato l’impegno a restituire il Monte di Stato al mercato, dopo la grande mossa lanciata dal governo Meloni, forte di quello che potrebbe definirsi il fattore BTP post Moody’s.

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Mps tra i dossier del piano di privatizzazioni di Meloni

Mps è tra i pilastri portanti di quel piano di privatizzazioni da 20 miliardi di euro, da realizzare nell’arco di tre anni, che il governo italiano ha presentato alla fine dello scorso anno.

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La forza che il titolo ha mostrato nelle ultime sessioni, in vista del Bce Day, è stata sostenuta, secondo alcuni analisti, dalle attese per un ritorno ai dividendi che potrebbe arrivare prima del previsto.

E’ alta la trepidazione dei mercati per eventuali annunci in tal senso, in occasione della diffusione ormai imminente dei conti relativi al quarto trimestre del 2023.

Equita, in particolare, nel presentare la preview sulla trimestrale imminente della banca, ha ricordato  che Mps aveva già comunicato al mercato l’intenzione di definire, proprio in occasione della presentazione dei conti del quarto trimestre del 2023, “la nuova politica di remunerazione degli azionisti per il 2024, alla luce della significativa generazione di capitale della banca”.

La SIM non ha escluso l’arrivo di una sorpresa proprio dal lato dividendi:

“Sebbene non sia lo scenario comunicato, non escludiamo che Mps possa già annunciare la distribuzione di un dividendo sul 2023 (noi stimiamo un DPS di €0,11, yield = 3%), specialmente in caso di significativi rilasci di riserve”.

La sorpresa dividendi è stata ventilata anche dagli analisti di Intermonte:

“Nelle nostre stime abbiamo un dividendo dal 2024 anche se, guardando ai ratios patrimoniali, un dividendo a partire dal 2023 sarebbe largamente possibile considerando la capital generation del gruppo e la possibilità che ci siano delle riprese patrimoniali collegate ai rischi legali”.

Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Intermonte ha aggiunto che “il valore segnaletico di un dividendo sui numeri 2023 sarebbe estremamente importante da un punto di vista valutativo”.

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Mps: outlook conti IV trimestre 2023. Previsioni su utili

Per quanto riguarda la preview sugli utili, Equita SIM ha annunciato di stimare per Mps un utile al lordo delle tasse, per il quarto trimestre del 2023,  pari a €364 milioni.

Il consensus degli analisti intervistati da Bloomberg è per utili ante imposte, nel quarto trimestre del 2023, praticamente piatti a 307 milioni, rispetto ai 306,900 milioni del terzo trimestre.

L’outlook del consensus è inoltre di un utile netto GAAP di 333,5 milioni, in crescita rispetto ai 309,600 milioni del terzo trimestre dello scorso anno.

Il margine netto di interesse è atteso da Equita a €608 milioni, in crescita dell’1% su base trimestrale e del 22% su base annua.

I ricavi totali sono previsti sempre da Equita a €974 milioni, in rialzo del 2% su base trimestrale e del 16% su base annua. Il consensus degli analisti interpellati da Bloomberg è per ricavi lievemente inferiori, pari a 949,2 milioni, praticamente stabili rispetto ai 953 milioni del trimestre precedente.

L’utile operativo di Mps è atteso da Equita a €489 milioni (-4% su base trimestrale).

“Ci aspettiamo un buon trimestre sul fronte della dinamica dei ricavi, con un margine netto di interesse (NII, net interest income) sostanzialmente stabile su base trimestrale e commissioni in ripresa rispetto al terzo trimestre del 2023, ma ancora inferiori rispetto a quanto riportato nei primi due trimestri dell’anno”, così si legge nella nota di Equita SIM, dedicata alla preview delle trimestrali delle banche italiane.

“Sul fronte dei costi operativi – hanno scritto da Equita – anche Mps vedrà un impatto legato al rinnovo del contratto bancario nazionale, con costi del personale che stimiamo in incremento di €40 milioni circa su base trimestrale, in crescita del 13%”.

Complessivamente, la stima di Equita relativa al rapporto C/I della SIM è di un livello attorno al 50%.

Equita ha sottolineato anche di ritenere che “i risultati trimestrali saranno influenzati in modo marcato dalle decisioni relative ai possibili rilasci di riserve accantonate per far fronte ai rischi straordinari, a seguito dell’esito favorevole della sentenza d’appello nel caso Viola-Profumo (non fattorizzati nelle nostre stime)”.

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Sotto la linea operativa, le previsioni relative agli accantonamenti LLPs sono di un ammontare di circa €101 milioni (51bps), “sebbene – hanno puntualizzato dalla SIM milanese – non escludiamo che una parte degli eventuali rilasci possa essere allocata ad accantonamenti, al fine di adottare un approccio prudente in vista 2024, quando un aumento del default rate è visto maggiormente probabile”.

Vale la pena di ricordare che Mps ha terminato il terzo trimestre del 2023 con un utile netto a 310 milioni di euro, superando le stime elaborate dagli analisti intervistati da Bloomberg, che avevano previsto un utile netto rettificato di 219,5 milioni di euro.

Nei primi nove mesi del 2023 l’utile netto del Monte dei Paschi di Siena è stato pari a 929 milioni, rispetto alla perdita di 334 milioni dei primi nove mesi del 2022.

Il Gruppo ha incassato nei primi nove mesi del 2023 ricavi complessivi per 2,804 miliardi, in crescita del 22,9% su base annua, sulla scia della crescita del margine di interesse (NII), che è stato sostenuto dallo “scenario favorevole dei tassi” – come ha confermato la banca stessa –  grazie alle strette monetarie varate dalla Bce di Christine Lagarde, in un “contesto di attento presidio del costo della raccolta”.

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Per quanto riguarda l’outlook, Equita ha annunciato nella sua nota su Mps che, “non fattorizzando rilasci di riserve, le nostre stime a livello di pre-tax profit 2023-25 rimangono sostanzialmente invariate”, facendo notare anche che il titolo del Monte dei Paschi di Siena è scambiato con un 2025E P/E adj. = 5,6x e un P/TE < 0.4x”.

Dividendi? Cosa aveva anticipato il ceo Lovaglio

Così, in tema di dividendi, si era espresso il ceo di Mps Luigi Lovaglio nel maggio dello scorso anno, a seguito del permesso di tornare a distribuire dividendi agli azionisti che la Bce aveva accordato all’istituto.

Lovaglio aveva sottolineato a tal proposito che la banca propendeva più verso l’ipotesi dei dividendi che di un buyback.

Ci piace avere un eccesso di capitale e guardando avanti abbiamo la capacità di generare ulteriore capitale”,  aveva puntualizzato.

“Siamo molto più focalizzati su questo (dunque in generale sui dividendi) che sul buyback“, aveva detto l’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena, rispondendo alla domanda di un analista sul modo in cui la banca avrebbe preferito tornare a premiare gli stakeholders.

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