Notizie Notizie Italia Meloni a tutto campo su Mes (obsoleto), extraprofitti (“operazione win-win”) e privatizzazioni (con Mps & co.)

Meloni a tutto campo su Mes (obsoleto), extraprofitti (“operazione win-win”) e privatizzazioni (con Mps & co.)

4 Gennaio 2024 13:07

“Voglio fare gli auguri di buon anno per un anno che sarà complesso per tutti. Un anno con scadenze importanti: le elezioni europee, la presidenza italiana del G7. Farò la mia parte perché facciate al meglio il vostro lavoro: non mi aspetto altro che rispetto ma certo non sconti”. Ha aperto così la conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, che oggi incontra i giornalisti presso l’aula dei gruppi parlamentari della Camera. Il consueto appuntamento di fine anno, come lei stessa ha ricordato, che è stato rinviato per due volte per motivi di salute.

Una prima ora di botta e risposta tra la premier e la stampa, con molti temi economico/finanziari sul tavolo tra cui quello il no alla ratifica del Mes ma anche la tassa sugli extraprofitti alle banche e le privatizzazioni con il caso Mps.

Mes obsoleto, occasione per trasformarlo in strumento più efficace

“La crescita italiana è stimata superiore alla media europea. Io non sono per aumentare le tasse ma lavoro al taglio della spesa pubblica. Poi vediamo quale sarà l’andamento dell’anno” prossimo per la manovra del 2025″, ha dichiarato Meloni indicando che “bisogna sapere quali sono le risorse che si hanno, io confido che quest’anno si possa essere ragionevoli e immaginare un taglio degli interessi”.

Ampio spazio a uno dei temi che ha riempito le pagine dei giornali a fine anno: ovvero la bocciatura da parte della Camera della ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Quanto alla decisione del parlamento di non ratificare la nuova intesa sul Mes, l’esecutivo “si è rimesso all’Aula e la ratifica è stata bocciata”. “Il Mes è uno strumento che esiste da tempo ed è obsoleto, e penso che nella reazione dei mercati si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto”, ha rimarcato la leader di FdI. “Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, forse la mancata ratifica può rappresentare una occasione, una occasione per trasformarlo in uno strumento più efficace. Secondo me questa è la strada sulla quale il governo vuole lavorare”. Con un affondo al governo Conte: “perchè ha sottoscritto la modifica del Trattato senza una maggioranza in Parlamento? È stato un errore che ha messo in difficoltà l’Italia“.

Extraprofitti banche, operazione win-win

Non è mancata la domanda sulla tassa sugli extraprofitti che ha infiammato l’estate del governo e dei mercati. Un’operazione che Meloni ha bollato come “win-win per lo Stato”. “Credo si debba riconoscere il coraggio di a differenza di altri ha varato questa tassa sulle banche. Abbiamo varato una tassa su quello che era un margine giusto, con un intento non certamente punitivo”, ha precisato aggiungendo “nessuna l’ha tolta, ma è stata aggiunta la possibilità di accantonare un importo pari a due volte e mezzo l’importo della tassa in una riserva non distribuibile. Aumentando le riserve aumenta il credito ai cittadini. Nel caso si optasse per questa seconda ipotesi, ciò comporterebbe un aumento del credito. E nel medio periodo alcune banche pagheranno più tasse”.

Privatizzazioni: con Mps “dato buon segnale”

In primo piano anche il tema delle privatizzazioni che nella NaDef che ha messo nero su bianco un piano da 20 miliardi di euro, ossia un punto di Pil, su un orizzonte temporale al 2026. Con una nuova bordata: “L’impostazione di questo governo è lontana anni luce da quello che abbiamo visto in passato dove si intendeva regali miliardari a fortunati imprenditori ben inseriti. La mia idea di privatizzazione è ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e riaffermarla dove è necessaria“. Insomma, l’idea di base è: dove la presenza dello Stato non è indispensabile si può indietreggiare, dove è necessario deve riaffermare la propria presenza e controllare quello che è strategico, ma non vuol dire non aprirsi al mercato”.

Parlando di privatizzazioni, Meloni ha detto dell‘operazione Mps: “Penso che abbiamo dato un bel segnale su Mps. Abbiamo parlato per anni di come lo Stato metteva i soldi e con la nostra iniziativa alcune di queste risorse sono rientrate. Lo considero un bel segnale”.