Notizie Notizie Italia Mazziero: nuovo record per il debito italiano e nessuna variazione su stima Pil

Mazziero: nuovo record per il debito italiano e nessuna variazione su stima Pil

8 Luglio 2024 16:05

Il debito pubblico dell’Italia è destinato a salire fino a luglio, superando di 15 miliardi il dato di aprile, mentre il prodotto interno lordo del Belpaese metterà a referto un modesto +0,9% nell’intero 2024.

Sono queste le proiezioni aggiornate della Mazziero Research, società di ricerca finanziaria indipendente che svolge valutazioni sulle metriche macroeconomiche del nostro Paese. Ecco tutti i dettagli sulle nuove previsioni, che prevedono un nuovo record del debito a maggio, la conferma del Pil in crescita nell’intero 2024 e un focus sui titoli di stato.

Debito pubblico, ancora un nuovo record

Il debito pubblico italiano è atteso in ulteriore aumento nella rilevazione di maggio che verrà pubblicata da Banca d’Italia il 15 luglio. Come scrive la Mazziero Research in una nota, “Stimiamo una crescita di 15 miliardi rispetto al dato di aprile e un proseguimento al rialzo anche nei due mesi successivi. Da luglio dovrebbe iniziare la fase di stabilizzazione sino a fine anno”.

Secondo le stime Mazziero Research, “il debito dovrebbe raggiungere i 2.950-2.960 miliardi a giugno per poi chiudere l’anno in una forchetta compresa tra 2.940 e 2.991 miliardi”.

Il grafico del debito di seguito presenta con una linea rossa i dati ufficiali pubblicati da Banca d’Italia, e prosegue in grigio con i valori stimati dalla Mazziero Research.

Pil Italia confermato a +0,9% nell’intero 2024

Non ci sono variazioni sulle stime per il prodotto interno lordo dell’Italia. Come afferma la Mazziero Research, “il Pil è da noi stimato presenta una crescita dello 0,9% nel 2024”.

Secondo la società di ricerca, il Pil registrerà variazioni positive ma contenute nel secondo e terzo dell’anno, mentre ci sarà una lieve flessione negli ultimi tre mesi del 2024. “Manteniamo le nostre stime di crescita per il 2° trimestre del 2024 al +0,3%, del 3° trimestre dal +0,2% e il 4° a -0,1% (parte superiore della tabella seguente)” sottolinea la Mazziero Research.

Chi detiene il debito italiano?

Il grafico qui sopra mostra la detenzione del debito pubblico per tipo di investitori: “il 72% è in mani italiane mentre il restante 28% è detenuto dall’estero. Questa quota comprende anche la detenzione di cittadini italiani attraverso strumenti di diritto estero (es. SICAV)” scrive la Mazziero Research.

“Del 72% detenuto in Italia il 24% è nelle mani della Banca d’Italia, il 22% nelle banche commerciali, il 12% da assicurazioni, fondi pensione e risparmio gestito, poco meno del 14% la quota di famiglie e imprese” spiega la Mazziero Research.

Le scadenze dei BTP

Qui sopra possiamo vedere la ripartizione delle scadenze dei titoli di Stato sino al 2072. La Mazziero Research fa notare “il progressivo svuotamento relativo al 2024. Piuttosto scarichi gli anni 2027 e 2029 che probabilmente attireranno le nuove emissioni dei prossimi mesi”.

In questo grafico avviciniamo il nostro zoom sulle scadenze e vediamo gli importi dei prossimi mesi sino a fine anno.

Come spiega la Mazziero Research, “Spicca la scadenza di settembre per 47,5 miliardi, che potrebbe incontrare delle criticità nei rinnovi qualora la ripresa dopo la pausa estiva coincidesse con condizioni avverse di mercato. Meno rilevante la scadenza di dicembre i cui rinnovi probabilmente slitteranno a gennaio”.

Effetto Bce “nullo” sui rendimenti

Il grafico qui sopra mostra il rendimento all’emissione del BTP a 10 anni. “Continua la tendenza in aumento dei rendimenti all’emissione dei BTP a 10 anni” sottolinea la Mazziero Research.

Come si può notare dal grafico, “i rendimenti sono progressivamente cresciuti dal 3,67% di marzo al 4,01% di giugno; il beneficio del ribasso dello 0,25% dei tassi Bce al 4,25% è stato pressoché nullo” secondo la Mazziero Research.

Quest’ultimo grafico mostra la curva dei rendimenti dei BTP su scadenze differenti. “È possibile notare un premio per chi investe in BTP a breve scadenza (sino a 2 anni) al 3,46% che compensa future riduzioni dei rendimenti” scrive la Mazziero Research.

“Segue una fase graduale di crescita dal 3,30% a 3 anni sino al 3,58% a 7 anni, per poi trovare un aumento più marcato al 3,94% per i BTP a 10 anni che prosegue sino al 4,51% sulle scadenze trentennali” conclude la Mazziero Research.