Notizie Notizie Italia Mossa Unipol di Cimbri su Bper, banca più ‘gettonata’ per M&A con Mps. Buy su titoli Promessi Sposi a Piazza Affari

Mossa Unipol di Cimbri su Bper, banca più ‘gettonata’ per M&A con Mps. Buy su titoli Promessi Sposi a Piazza Affari

Pubblicato 3 Luglio 2024 Aggiornato 7 Agosto 2024 09:09

Unipol sale nel capitale della banca già controllata Bper e fa scattare nuovi buy sui titoli delle banche interessate dalla partita del risiko (che non c’è), su cui Piazza Affari scommette da  tempo.

Sul Ftse Mib della borsa di Milano, i titoli che balzano al top della classifica dei migliori sono proprio Bper e Mps, istituti già individuati come promessi sposi, ora ancora di più dopo la mossa di Unipol.

Alle 10.20 circa ora italiana, le azioni di Mps-Monte dei Paschi di Siena volano di quasi il 4%, mentre Bper avanza del 3% circa.

Ieri, con la pubblicazione delle nuove partecipazioni rilevanti nei capitali delle società quotate a Piazza Affari, la Consob ha comunicato che Unipol Gruppo detiene una quota diretta e indiretta pari al 24,621% del capitale della banca, suddivisa in un 19,854% di azioni con diritti di voto e in un 4,767%, attraverso altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti.

La Consob ha precisato che Unipol detiene una partecipazione diretta tramite la società controllata UnipolSai Assicurazioni Spa, mentre indirettamente ha acquistato una quota del 4,767% attraverso un contratto derivato di tipo share swap con data di scadenza 25/02/2028.

Oggi giorno clou per la banca Bper, con l’assemblea degli azionisti che si riunirà per esaminare il piano di incentivazione e remunerazione relativo al nuovo Piano industriale dell’istituto di credito firmato dal nuovo amministratore delegato Franco Gianni Papa, che sarà annunciato nel mese di ottobre.

Mossa Unipol su Bper con rumor M&A con Mps

La notizia della mossa di Unipol su Bper è arrivata in un momento in cui Piazza Affari continua a interrogarsi sul futuro delle banche italiane, scommettendo a più riprese su un risiko bancario incentrato su Mps-Monte dei Paschi di Siena, oggetto del processo di privatizzazione.

Il piano è stato lanciato alla fine dello scorso anno dal governo Meloni attraverso lo smobilizzo di alcune quote detenute dal Mef-Tesoro, azionista di maggioranza della banca senese dalla ricapitalizzazione precauzionale del 2017.

L’attenzione sul risiko tra le banche italiane si è riaccesa in particolare nelle ultime settimane, in concomitanza con la scadenza del lock up, ovvero del divieto imposto al Ministero dell’Economia e delle Finanze di vendere altre partecipazione detenute in Mps.

Con il lock up scaduto, il Tesoro può tornare ora a vendere altre azioni detenute nel Monte ancora di Stato dopo l’ultima seconda mossa lanciata alla fine del mese di marzo, quando ha ceduto una quota pari al 12,5% del capitale, per un controvalore complessivo pari a circa 650 milioni di euro.

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Una prima quota, pari al 25%, era stata piazzata dal Tesoro per un corrispettivo per azione di 2,92 euro e un controvalore complessivo pari a circa 920 milioni alla fine del 2023.

Lo Stato italiano rimane tuttora azionista di maggioranza della banca senese con il 26,73% del capitale di Siena, ma il governo Meloni punta a riconsegnare Mps il prima possibile al mercato, in linea con gli accordi presi con l’Unione europea, che prevedono la privatizzazione dell’istituto entro la fine del 2024.

Proprio su un eventuale operazione di M&A tra Bper – banca già controllata da Unipol prima del rafforzamento di quest’ultima nel capitale annunciato ieri dalla Consob – e Mps, hanno scommesso nelle ultime sessioni i mercati.

Le dichiarazioni di intenzioni della compagnia di Cimbri su Bper

Unipol, azionista di maggioranza anche della Banca Popolare di Sondrio con una quota del 19%, ha motivato la manovra su Bper attraverso la pubblicazione delle dichiarazioni di intenzioni – a cui è tenuta, avendo con la mossa superato la soglia del capitale di Bper pari al 20% – definendola “un’interessante opportunità di investimento, in considerazione delle prospettive di rendimento complessivo (Total Return) del titolo Bper”.

Nel documento relativo alle dichiarazioni di intenzioni la compagnia assicurativa bolognese guidata dal presidente Carlo Cimbri ha precisato che il superamento della soglia “si è verificato a seguito della sottoscrizione, in data 21/06/2024, da parte di UnipolSai Assicurazioni, società controllata da Unipol Gruppo S.p.A. con un primario operatore, di un contratto derivato di tipo share swap con regolamento esclusivamente in contanti”.

Il Contratto, che ha come sottostante circa il 4,77% del capitale sociale della Banca, avrà una scadenza massima il 25/02/2028 – si legge ancora nella nota, che porta la data del 2 luglio 2024 (ieri) –. Poiché Unipol Gruppo già deteneva, direttamente e tramite UnipolSai, circa il 19,85% del capitale sociale di BPER, a seguito della sottoscrizione del Contratto, la stessa è venuta a detenere una partecipazione aggregata pari al 24,62% del capitale sociale della Banca.

“L’operazione – ha aggiunto Unipol – è finanziata da UnipolSai mediante risorse di cassa disponibili. In particolare, nell’ambito della propria strategia di investimento, UnipolSai ha ritenuto che la sottoscrizione del Contratto rappresenti un’interessante opportunità di investimento, in considerazione delle prospettive di rendimento complessivo (Total Return) del titolo BPER”.

Unipol ha anche precisato che “nei sei mesi successivi alla presente dichiarazione, il gruppo “non intende acquisire ulteriori azioni di Bper, né esercitare il controllo, anche di fatto, sulla banca”.

Detto questo, indubbiamente Unipol ha blindato l’istituto emiliano, tornando a rinfocolare l’ipotesi di una fusione tra Bper e Mps.

A tal proposito, la scorsa settimana dichiarazioni contrastate erano arrivate dal presidente di Unipol Carlo Cimbri che aveva detto, interpellato su Mps, che “non c’è nulla nell’immediato futuro ma non si può mai dire”.

Allo stesso tempo Cimbri aveva ricordato quanto deciso dal nuovo amministratore delegato di Bper, Franco Papa, che ha “davanti un percorso già delineato che riguarda Bper così com’è”. Dunque, in versione stand alone.

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Così ha commentato intanto la mossa di Unipol Equita SIM nella nota odierna:

“Dalla notizia ci aspettiamo una reazione positiva per Bper, in quanto non solo conferma il commitment di Unipol come azionista industriale della banca e il ruolo centrale di Bper all’interno della strategia bancassicurativa della compagnia, ma evidenzia anche il potenziale di incremento del valore del titolo nell’arco dei prossimi anni, grazie anche alle iniziative che saranno presentate in occasione del nuovo piano industriale il 9 ottobre”.

Equita ha fatto notare che “il titolo Bper tratta con un P/E 2025E inferiore a 6 volte, a sconto rispetto alla media di settore in area 7 volte”.