Privatizzazioni Meloni, il Mef molla il 2,8% di ENI. Prezzo e reazione titolo a Piazza Affari
Arriva la mossa del Tesoro su ENI, tra le pedine principali del piano di privatizzazioni da 20 miliardi di euro lanciato dal governo Meloni in ottica anti debito.
Il piano di privatizzazioni viene considerato di fatto strumentale alla riduzione del debito pubblico dell’Italia, attraverso la raccolta da parte dello Stato italiano dei proventi ricavati con la vendita di parte delle partecipazioni statali detenute.
Il titolo ENI non prende bene la mossa del Ministero dell’Economia e delle Finanza, confermandosi maglia nera dell’indice Ftse Mib.
Le azioni perdono quasi il 3% a Piazza Affari, scivolando a quota 14,694 circa, a fronte di una performance del Ftse Mib praticamente piatta.
ENI: Tesoro vede il 2,8% circa del capitale raccogliendo 1,4 miliardi di euro
Con una mossa che i mercati avevano messo in conto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato oggi di aver perfezionato la cessione di 91.965.735 azioni ordinarie di Eni, pari a circa il 2,8% del capitale sociale attraverso una operazione di ‘Accelerated Book Building – ABB’ riservata agli investitori qualificati in Italia e agli investitori istituzionali esteri.
La vendita della quota è avvenuta al prezzo di 14,855 euro per un controvalore complessivo pari a circa 1,4 miliardi di euro.
Il prezzo incorpora uno sconto pari al 1,7% rispetto al prezzo di chiusura che il titolo, scambiato sul Ftse Mib di Piazza Affari, ha registrato alla fine della giornata di contrattazioni di ieri, 15 maggio, 2024.
Il Tesoro ha annunciato che, a seguito di questa mossa, la partecipazione detenuta dal Mef in ENI scenderà da circa il 4,8% a circa il 2% del capitale sociale.
Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe SE hanno agito nel ruolo di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, mentre White & Case (Europe) LLP ha agito in qualità di consulente legale.
“Il regolamento dell’operazione avverrà il prossimo 20 maggio 2024”, si legge nel comunicato diramato stamattina dal Mef, che ha aggiunto di avere completato con questa cessione una “operazione programmata che si pone a valle di un programma di buy-back da parte della Società”.
Del nuovo atto della privatizzazione di ENI si parla da un po’, così come si parla dell’obiettivo del governo Meloni di procedere allo smobilizzo di altre partecipazioni detenute in alcuni grandi nomi di Piazza Affari, che sono anche considerati gioielli di Stato.
Per quanto riguarda ENI, all’inizio dell’anno Bloomberg aveva riportato le indiscrezioni sul piano di Meloni di cedere, nell’ambito del piano di privatizzazioni promosso dal suo governo, una quota fino al 4%.
Altri rumor avevano riguardato Poste Italiane, indicando l’intenzione del governo Meloni di “smobilizzare tra il 10% e il 20% della cassaforte degli italiani, dove sono contenuti più di 300 miliardi di risparmi”.
Tra i dossier più seguiti inclusi nel piano di privatizzazioni la banca senese Mps-Monte dei Paschi di Siena, su cui il Tesoro si è mosso già due volte, e Rai Way, la controllata dal Gruppo Rai, che gestisce le torri di trasmissione, il cui 65% del capitale è nelle mani del Gruppo Rai dopo la privatizzazione parziale che venne lanciata ai tempi del governo Renzi, che vendette sul mercato il 35% quotando l’azienda a Piazza Affari.
Su Mps va detto che la mossa del Tesoro era stata lanciata poco dopo che l’Italia e in particolar modo i suoi BTP e lo spread avevano sventato la minaccia di un downgrade a junk del debito pubblico italiano da parte dell’agenzia di rating Moody’s. Almeno così aveva commentato Bloomberg il primo atto del governo Meloni sul Monte di Stato.
LEGGI ANCHE
Privatizzazioni: il piano Giorgetti-Meloni. Dossier Eni, Poste, Mps, Rai Way
Il trend delle azioni negli ultimi tre anni
Per quanto riguarda il trend delle azioni ENI a Piazza Affari, nell’ultima settimana il titolo ha perso l’1,93%, mentre nell’ultimo mese la perdita è stata pari a -3,84%.
Le azioni del colosso guidato dal ceo Claudio Descalzi sono in ribasso anche YTD, in calo del 3,95%, mentre nell’ultimo anno la performance è stata pari a un guadagno di oltre il 10%.
Positivo anche il trend degli ultimi tre anni, pari a un rally di quasi +41%.
Tra gli analisti, particolarmente ottimisti all’inizio dell’anno gli analisti di Barclays, che hanno parlato della possibilità del peso massimo del Ftse Mib di centrare l’obiettivo di 100 miliardi di capitalizzazione di mercato, raddoppiando l’attuale valore, che si aggira attorno ai 48,5 miliardi di euro.
LEGGI ANCHE
Eni: per Barclays ha carte in regola per sovraperformare nel 2024. Obiettivo 100 mld di market cap?
Tra le ultime novità che riguardano ENI, la recente pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre del 2024, che hanno permesso al mercato di avere un quadro più chiaro sia del trend degli utili, che dei dividendi e del piano industriale.
Occhio anche al collocamento di due nuovi bond in dollari Usa, mentre scatta il conto alla rovescia per lo stacco della cedola.
LEGGI ANCHE
Dividendi: 20 maggio stacco cedola per Eni, Intesa e altre 19 big del Ftse Mib