Notizie Notizie Italia Per Mps spunta la cordata del “doge del Nord-Est”. Governo Meloni vuole blindare il Monte

Per Mps spunta la cordata del “doge del Nord-Est”. Governo Meloni vuole blindare il Monte

11 Ottobre 2024 12:02

Quello di Banca Mps rimane uno dei dossier più caldi di questo autunno sul tavolo del governo Meloni. Il Tesoro ha confermato che intende cedere un’ulteriore quota entro fine anno e le ultime indiscrezioni vedono emergere la possibilità di una cordata pronta a rilevare la quota. Rumor che tornano a scaldare il titolo che primeggia oggi sul Ftse Mib.

Ipotesi cordata per una quota fino all’11,% 

Nei prossimi mesi il Tesoro si appresta a mettere sul mercato un’altra fetta del Monte, probabilmente nell’ordine del 10% del capitale. Stando a quanto riporta La Stampa, sull’istituto senese potrebbe muovere una cordata di imprenditori e casse/fondazioni per garantire un nocciolo duro all’interno di Mps che garantisca stabilità azionaria anche dopo la progressiva uscita del Tesoro, che attualmente è azionista di riferimento detenendo ancora il 26,7%.

Stando a quanto riporta il quotidiano torinese, il gruppo di investitori sarebbe guidato dal banchiere Enrico Marchi, e il piano potrebbe prendere forma dopo le elezioni regionali del mese prossimo. Marchi avrebbe già sondato il terreno con il possibilmente coinvolgimento di Enpam, che possiede già una quota della banca senese, e Gianluigi Aponte di MSC.  L’obiettivo sarebbe quello di raccogliere 500-750 milioni di euro, ovvero circa il 7,5-11,5% del capitale della banca che con il rally dell’ultimo anno (+73% Ytd) ha visto la propria valutazione di Mps tornare sopra i 6,6 miliardi di euro.

Chi è Enrico Marchi, il “doge del Nord-Est”

Ma chi è Enrico Marchi? Attualmente è presidente del gruppo Banca Finint, controllato da Finanziaria Internazionale Holding che fa capo allo stesso Marchi. E’ anche presidente della Save, società a cui fa capo l’aeroporto di Venezia (e anche quelli di Treviso, Verona e Brescia).

Marchi, soprannominato il Doge del Nord-Est, è tra i protagonisti dell’economia e della finanza del Nord-Est. Laureato alla Bocconi, nel 1980 fonda la Finanziaria Internazionale, diventata una holding di partecipazioni in tre aree di attività: servizi finanziari (Banca Finint), infrastrutture (Save) e-business process outsourcing (Finint Bpo).

Banca Finint, che nei giorni scorsi ha presentato il nuovo piano industriale e vede nomi noti del settore finanziario nazionale quali Fabio Innocenzi nel ruolo di ceo e Giovanni Perissinotto vicepresidente,  è specializzata nel mercato delle cartolarizzazioni e amministra circa 10 miliardi di attivi.

Banca Finint, tramite l’11,9% detenuto in Ferak, detiene una piccola quota nelle Generali (1,38%).

Equita: opzione stand-alone rimane la più probabile

“Le indiscrezioni rimangono da verificare, così come l’effettiva concretezza del progetto – commentano gli analisti di Equita – L’eventuale ingresso in Mps attraverso l’acquisto di una quota rilevante darebbe chiaramente supporto alle valutazioni (permettendo di digerire l’overhang per la cessione di un’ulteriore quota da parte del governo), mentre invece rimarrebbero da valutare gli scenari  di lungo termine, con l’opzione stand-alone che riteniamo sia quella attualmente più probabile”. “Infatti – prosegue la sim milanese – anche una eventuale partnership con Unipol non prevedrebbe che quest’ultima acquisisca il pieno controllo della banca e riteniamo che per realizzarsi sia necessaria sia la piena uscita dello Stato in Mps che la terminazione dell’accordo di bancassurance con Axa”.

Intanto a Piazza Affari il titolo oggi reagisce positivamente a questi rumor e segna oltre +2% a 5,28 euro.

Il ruolo di Unipol

Carlo Cimbri, presidente di Unipol – gruppo assicurativo che controlla con quote vicine al 20% Bper e Popolare Sondrio – ha recentemente posto i suoi paletti sul dossier Monte dei Paschi: “La quota sic et simpliciter non mi interessa, l’unico potenziale interesse è per un accordo commerciale”. In poche parole, lo scenario di base a cui Unipol guarda è una possibile partnership industriale nelle assicurazioni (Mps è ancora legata ad Axa) corredata con l’acquisto di una quota per suggellarlo.

Dal canto suo il Mef cerca un socio industriale forte per Mps e l’ingresso di Unipol con una quota aprirebbe la porta alla nascita in futuro del tanto chiacchierato terzo polo bancario con una potenziale unione di Bper, Mps e Sondrio.