Notizie Indici e quotazioni Piazza Affari: il Ftse Mib batte l’Europa nel 2023. I titoli top

Piazza Affari: il Ftse Mib batte l’Europa nel 2023. I titoli top

28 Dicembre 2023 13:52

Piazza Affari regina dell’azionario in Europa, grazie alla raffica di buy che si è riversata in questo 2023 sull’indice benchmark Ftse Mib.

I numeri parlano chiaro: dall’inizio dell’anno, ovvero YTD, il listino Ftse Mib è salito di oltre il 28%, sovraperformando l’indice azionario dell’Europa Stoxx 600 Index, in crescita nello stesso arco temporale del 13% circa.

Nell’ultimo anno, il trend è stato di un rally di oltre il 26%.

Il trend è riuscito a superare anche quello degli indici di Wall Street Dow Jones (YTD +13,60%) e dello S&P 500 (+24,5%), ma non del Nasdaq, volato dall’inizio del 2023 di oltre il 44%.

Piazza Affari meglio di Francoforte, Parigi, Madrid. Il caso borsa di Tokyo

Piazza Affari si è rivelata la migliore borsa europea.

L’indice Dax della borsa di Francoforte ha messo a segno dall’inizio del 2023 un rialzo del 20% circa, il Cac 40 della borsa di Parigi è avanzato di quasi il 17%, l’Ibex 35 della borsa di Madrid si è avvicinato al balzo di Piazza Affari con un rally del 22,65%, Zurigo ha fatto YTD appena +3,2%, mentre il Ftse 100 della borsa di Londra ha segnato un progresso del 3,7% circa.

Il Ftse Mib ha praticamente eguagliato invece lo scatto dell’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che, in questo 2023, è balzato del 28,5%.

A proposito della borsa di Tokyo, un commento è arrivato nelle ultime ore da Michaël Lok, Group CIO e Co-CEO Asset Management di UBP, nella nota “Il 2023 è stato l’anno della rivincita per il Giappone, e il 2024 non sarà da meno”:

“Nel 2023 – ha fatto notare Lok – le azioni giapponesi hanno ottenuto un impressionante rendimento del 29,6%, con una crescita degli utili di quasi il 16% e un’espansione delle valutazioni di quasi il 9% (dati alla fine di novembre). Ciononostante, le valutazioni dei rendimenti sono vicine alle medie decennali, il che significa che gli investitori possono puntare su utili, dividendi e riacquisti non ciclici per sostenere i rendimenti totali in prospettiva”.

Guardando al 2024, il co-ceo Asset Management di UBP ha così detto di ritenere che “le azioni giapponesi dovrebbero continuare a sovraperformare il mercato grazie al miglioramento della corporate governance e al ritorno di un contesto di reflazione (che favorisce gli utili)”, fattore che porta UPB a preferire in generale il Giappone all’Europa.

Scatto azionario Europa con scommesse tassi Fed e Bce

In generale, l’azionario europeo è stato sostenuto in questi ultimi mesi del 2023 dalle speculazioni sulla grande svolta di politica monetaria delle banche centrali, in particolare della della Fed di Jerome Powell e della Bce di Christine Lagarde,
I toni più dovish della Fed sono stati considerati in particolare il vero motivo della recente carrellata di buy da Morgane Delledonne, responsabile della divisione di strategia degli investimenti per l’Europa di Global X ETFs:

“Il rally azionario di fine anno dipende dalla prospettiva di un pivot della Fed”, ha commentato l’esperto, interpellato dall’agenzia Bloomberg.

Tornando al caso specifico di Piazza Affari, e al Ftse Mib, i titoli migliori dell’indice benchmark sono stati sicuramente quelli delle banche italiane, che si avviano a concludere un anno di forti buy, dopo la grande paura della tassa sugli extraprofitti delle banche italiane varata dal governo Meloni, che aveva scatenato un forte attacco contro il settore agli inizi del mese di agosto.

Regina tra le banche italiane è stata UniCredit, orientata a concludere l’anno con un boom dell’84 circa%, sulla scia della forte fiducia che gli investitori continuano a riporre nella strategia del Ronaldo dei banchieri, il ceo Andrea Orcel:

una strategia che ha continuato a sostenere la crescita degli utili e a premiare gli azionisti con una politica di remunerazione sempre più generosa.

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Tra le altre banche italiane, spiccano i buy da inizio anno su Banca Mps, +62%, Bper +57,5%, Banco BPM +42,5% circa.

La banca Mps-Monte dei Paschi di Siena è stata tra le storie più importanti di questo 2023.

Il titolo ha oscillato violentemente, a seconda dei rumor legati alla privatizzazione della banca senese, che continua a vedere lo Stato (per la precisione il Mef) suo azionista di maggioranza dalla ricapitalizzazione precauzionale del 2017.

A prevalere sono stati tuttavia i buy, rinfocolati soprattutto nelle ultime settimane, con il ministero dell’Economia e delle Finanze che si è dato finalmente da fare per restituire l’istituto di credito al mercato, tanto che un ossequio alla patata bollente eterna nelle mani dello Stato è arrivato anche dal Financial Times.

In un articolo dedicato alla banca senese, il quotidiano britannico ha messo in evidenza come il titolo del Monte di Stato, un tempo considerato un investimento ‘tossico’, sia ora fortemente richiesto, grazie al lavoro svolto dal ceo Luigi Lovaglio.

La grande mossa del governo Meloni ha portato di fatto i trader a convincersi della determinazione dello Stato a privatizzare la banca, dando il via magari anche a quel terzo polo bancario di cui si parla da un po’ come di un obiettivo della premier.

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Heatmap dell’indice Ftse Mib. Fonte TradingView

Piazza Affari nel 2024: quale anno per le banche italiane?

Detto questo, il 2024 potrebbe rivelarsi sicuramente più accidentato per i titoli delle banche italiane, alla luce della grande virata della Bce di Christine Lagarde che, almeno secondo i mercati, dovrebbe aver completato la fase di rialzi dei tassi anti-inflazione: una strategia che ha dato filo da torcere alle famiglie, alle imprese e agli Stati, a causa del balzo delle rate sui mutui, dei costi di finanziamento e delle spese per interessi.

Ma che ha dato allo stesso tempo un grande sostegno alla redditività delle banche, forti anche del fatto che la stessa scappatoia fornita dallo Stato ha consentito agli istituti di credito di scansare la tassa sugli extraprofitti tanto sbandierata con orgoglio dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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Diversi gli outlook per i prossimi mesi, dunque per il 2024, che sono stati pubblicati dagli analisti. Analisti che hanno fatto sorgere il dubbio che, per le banche italiane, la pacchia utili ma anche dei valori record dei titoli sia ormai finita.

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Ma è Leonardo la regina di Piazza Affari nel 2023. Rumor su alleanze

Il primo posto nell’indice Ftse Mib spetta tuttavia non a un titolo bancario, ma alle azioni del colosso della difesa Leonardo, forte di un balzo superiore a +86% YTD.

Tra i titoli di altri settori scambiati sul Ftse Mib bilancio positivo per Stellantis (+60%), A2A (+48,43%), TIM +39,44% Enel (+33,64%), Eni (+15,9%), Poste Italiane +12,59%.

Sul Ftse Mib di Piazza Affari i sell si sono abbattuti invece soprattutto su DiaSorin -28,5%, CNH Industrial -27,26%, Fineco -12,34%.

Su Leonardo, una serie di indiscrezioni sulle alleanze industriali in Europa in vista del piano industriale di
febbraio è stata riportata oggi dalla nota di Equita:

“Il Sole24Ore fornisce maggiori dettagli sulle alleanze industriali di Leonardo in Europa in vista del nuovo piano industriale che sarà presentato il 24 febbraio 2024 – si legge nella nota della SIM milanese – In primo luogo, circa l’alleanza strategica annunciata il 13 dicembre con Knds, holding che controlla la tedesca Kmw e la francese Nexter, e che mira a creare un gruppo europeo per la difesa terrestre (carri armati Leopard 2 A8 e nuovi blindati), il quotidiano indica che Leonardo mirerebbe ad avere una quota pari ad un terzo della JV mentre a Knds andrebbe il restante 67%”.

“Per quanto riguarda l’accordo con Thales – ha riportato ancora Equita – Leonardo inizierà a consolidare i ricavi di Telespazio (€650 milioni nel 2022), asset di cui ha il 67% ma ad oggi non consolidato”.

“Nei lanciatori Leonardo vorrebbe arrivare a un’aggregazione che valorizzi la propria partecipazione, in Avio (29,6%) e nel lanciatore Vega, e ne rafforzi il profilo industriale. Un riassetto dovrebbe passare attraverso accordi con la francese Ariane Group (jv Airbus-Safran), che produce il lanciatore Ariane”.

“L’ultimo capitolo – ha scritto ancora Equita – riguarda Airbus, con cui si potrebbero studiare collaborazioni più ampie nelle aerostrutture (oggi limitata agli A321 e A220) e altre opzioni, dallo spazio aglielicotteri militari. Secondo una fonte industriale, c’è un progetto congiunto di Airbus e Leonardo per avere finanziamenti dal fondo europeo Edf per studiare un nuovo aereo da trasporto militare (Fasett), da mettere sul mercato”.