Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bce: pacchia utili banche ‘un’illusione, tassi depositi saliranno’

Bce: pacchia utili banche ‘un’illusione, tassi depositi saliranno’

29 Novembre 2023 16:10

Gli utili ghiotti che le banche dell’area euro stanno incassando, sono in un certo senso “una illusione”. Parola di Luis de Guindos, vice di Christine Lagarde alla Bce.

de Guindos ha parlato di quella forbice, o meglio spread, tra tassi sui prestiti e tassi sui depositi che continua a essere ampia, facendo notare che le banche rimangono lente nell’adeguare la remunerazione sui conti dei clienti ai tassi di interesse più alti per effetto delle strette monetarie della Bce, contrariamente a quanto hanno fatto, invece, con i tassi sui prestiti.

Detto questo, quei tassi sui conti deposito sono destinati a salire. E a farne le spese saranno ovviamente gli utili delle banche, che sconteranno anche altri fattori.

Utili banche in forte crescita, de Guindos (Bce): una illusione

Il vicepresidente della Bce Luis de Guindos ha parlato di banche e di tassi in occasione di una intervista che ha rilasciato a due quotidiani belgi.

“L’ultima Financial Stability Review della Bce, che è stata appena pubblicata – ha detto de Guindos – mostra che la redditività delle banche è cresciuta in modo significativo. Questo miglioramento può essere attribuito all’allargamento dei margini dei tassi di interesse”.

Il risultato è che “il parametro return on equity (ROE) delle banche dell’area euro ora viaggia attorno al 10%, rispetto a quel 4% del 2019, a mala pena cinque anni fa”.

Ovviamente, “un chiaro miglioramento”.

“Tuttavia – ha aggiunto il vice di Lagarde – si tratta in un certo senso di una illusione. Dopo tutto, il miglioramento è, infatti, di breve termine”, mentre “nel lungo termine, ci aspettiamo che la redditività torni a scendere”.

Il motivo?

de Guindos ha citato la presenza di “diversi fattori”.

“Gli utili saranno zavorrati da tassi depositi e rendimenti bond più alti”

“Prima di tutto, l’economia sta rallentando, fattore che si tradurrà in tassi di default più alti (riferimento agli NPL, crediti deteriorati, che torneranno a marchiare i bilanci delle banche). Seconda cosa, le banche dovranno pagare di più per attrarre i depositi“, ha detto Luis de Guindos, presentando i fattori andranno a discapito degli utili delle banche dell’Eurozona.

Quella remunerazione sui depositi su cui i clienti delle banche puntano il dito da tempo, parlando di tassi troppo bassi, dovrà dunque per forza salire, visto che le banche dovranno versare tassi sui depositi più alti.

L’altro problema, per le banche, sarà rappresentatodai costi della raccolta destinati a diventare più elevati.

E’ questo, d’altronde, il motivo che avrà indotto banche italiane come Banco BPM e Intesa SanPaolo a lanciarsi di recente sul mercato obbligazionario, con collocamenti di bond che si sono messi tra l’altro in evidenza per gli ottimi risultati incassati.

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Con il passare del tempo e i tassi di interesse che “sono già saliti in modo significativo, i bond che le stesse banche emetteranno dovranno assicurare ritorni più alti. Di conseguenza, il costo del finanziamento delle banche è destinato ad aumentare”.

Inoltre, quel fattore spesso ignorato della domanda dei crediti sta scendendo – ha detto ancora de Guindos“, emettendo il seguente verdetto:

Considerando tutti questi fattori insieme, si può notare come l’elevata redditività delle banche (dunque gli utili) non è sostenibile. E, infatti, i mercati finanziari ne sono già convinti, visto che le valutazioni delle banche (dunque le azioni, i corsi azionari) non riflettono in alcun modo l’attesa di utili più alti”.

Era stata d’altronde una stessa analisi pubblicata di recente dalla Bce a parlare di “un’incertezza crescente sulla sostenibilità nel lungo termine degli utili delle banche” e di valutazioni basse, paventando riflessi anche sull’erogazione del credito.

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de Guindos: Il compito della politica monetaria non è di sostenere gli utili

Il vice di Lagarde de Guindos ha detto anche che la Bce non deve basare le proprie decisioni sul livello di redditività proprio o prendendo in considerazione gli utili che gli istituti di credito potrebbero incassare.

Facendo riferimento ai contrasti interni al Consiglio direttivo dell’Eurotower, il banchiere ha sottolineato che alcuni governatori sarebbero favorevoli ad alzare i requisiti minimi delle riserve non remunerate che le banche dell’area euro depositano presso la Bce, in parte per abbassare le perdite che la banca centrale soffre pagando tassi di interesse a livelli record sulla liquidità in eccesso degli istituti.

“Comprendo che la remunerazione delle riserve è importante per alcune banche, ma la politica monetaria non dovrebbe essere condizionata dalla situazione finanziaria delle banche o dai profitti delle banche centrali“, ha detto de Guindos.

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Sulla questione spinosa del mancato adeguamento da parte delle banche dell’area euro, dei tassi dei conti correnti e tassi sui depositi ai tassi di interesse alzati dalla Bce –  questione che aveva portato il governo Meloni a introdurre in Italia la tassa sugli extraprofitti delle banche italiane, poi scansata in modo quasi plateale dopo la scappatoia offerta dallo stesso Stato –   de Guindos ha ricordato che “se la Bce alza i tassi di interesse, lo fa per chi contrae prestiti e per chi risparmia”.

Il numero due della Bce ha riconosciuto, come aveva fatto la stessa presidente Christine Lagarde, che “i tassi sui prestiti sono saliti”, a fronte di una remunerazione sui depositi che ha fatto fatica, invece, ad adeguarsi.

Ma questo adeguamento, ha aggiunto il vice presidente dell’Eurotower, ci sarà.

de Guindos ha lanciato anche un monito, sottolineando che “la remunerazione sui conti dovrebbe riflettere i nostri tassi di interesse”.

Si tratta infatti di qualcosa che deve essere fatto per garantire la “trasmissione della nostra politica monetaria e questo perché, se i risparmi diventano più attraenti, i consumatori spendono di meno, riducendo la domanda, fattore sui puntiamo per far abbassare l’inflazione”.

“Tuttavia – ha detto ancora de Guindos – vediamo al momento banche che stanno ritardando il trasferimento dei tassi più alti a favore dei risparmiatori”. Qualcosa che gli istituti possono fare, “visto che in questo momento beneficiano ancora di una liquidità abbondante”.

Ma la pacchia è finita:

“Noi stiamo adottando misure per ridurre la liquidità in eccesso, dunque quei tassi di interesse più alti sui conti deposito diventeranno, prima o poi, realtà“, ha rimarcato Luis de Guindos.

Quello sarà sicuramente un buon momento per i risparmiatori. Molto meno per gli utili degli istituti di credito.