Notizie Indici e quotazioni Wall Street: rally di Natale a rischio? Il fattore Fed e i titoli overweight di Citi

Wall Street: rally di Natale a rischio? Il fattore Fed e i titoli overweight di Citi

21 Dicembre 2023 13:58

Wall Street tenta la ripresa, dopo la sessione di ieri in cui il rally di Natale della borsa Usa ha sofferto una brusca interruzione.

L’attenzione dei trader si concentra soprattutto sui titoli hi-tech dopo che, nella giornata di ieri, il Nasdaq 100 ha chiuso in calo dell’1,5%, riportando la flessione giornaliera in termini percentuali più forte delle ultime otto settimane e retrocedendo dal record di sempre testato di recente.

Lo S&P 500 è capitolato al ritmo più forte dal 26 settembre scorso.

Sotto i riflettori anche l’improvviso balzo dell’indice della paura VIX, che nella seduta di ieri si è impennato dopo i minimi degli ultimi anni riportati nelle ultime sedute.

Wall Street: l’improvviso stop del rally di Natale

Nella sessione di ieri, mercoledì 20 dicembre 2023, il Dow Jones Industrial Average è scivolato di 475,92 punti, -1,27%, a 37.082 punti, mentre il Nasdaq Composite ha ceduto l’1,50% a 14.777,94.

Lo S&P 500 ha perso l’1,47% a 4.698,35 punti, concludendo la seduta peggiore dal mese di settembre.

L’ondata di sell off che si è abbattuta sulla borsa Usa ha fatto seguito alla carrellata di forti buy che hanno portato il Dow Jones e il Nasdaq a salire per nove sessioni consecutive.

Sia il Dow Jones che il Nasdaq Composite sono scesi inoltre ieri al ritmo più forte da ottobre, dopo la fase di acquisti scatenati che li ha portati a volare rispettivamente di oltre il 15% e del 19% circa dalla fine di quel mese.

Sempre dalla fine di ottobre, l’indice S&P 500 è scattato di oltre il 15%.

I mercati hanno corso in modo sostenuto per così tanto tempo”,  ha commentato alla CNBC Rob Haworth, senior investment strategist presso U.S. Bank Asset Management.

Haworth ha motivato il trend di Wall Street spiegando che è possibile che la fase di euforia dei trader si sia temporaneamente esaurita, e che dunque “potremmo assistere a un periodo di consolidamento di breve periodo” degli indici.

Intervistato da Bloomberg Television, il responsabile degli investimenti di Newedge Wealth si è mostrato invece decisamente più cauto nei confronti di un mercato caratterizzato da una situazione di melt-up, a suo avviso, oltre che di “forte overbought”, ovvero di ipercomprato.

“Ma ci troviamo in questa condizione di melt up, e spesso il quadro si fa ancora più ridicolo, prima di assistere davvero a una ritirata”, ha avvertito lo strategist.

Prudente anche Jim Caron, cio della divisione di soluzione di portafoglio presso Morgan Stanley Investment Management che, nel fare pronostici sul 2024, ha detto che “in futuro la situazione si farà molto più difficile e molto più incerta”.

Citi dice Buy The Dip: ‘Fed farà da stella polare’

Buy The Dip è il consiglio  arrivato in queste ultime ore dagli strategist di Citi capitanati da Scott Chronert.

Il team di esperti ha fatto notare che ci sono al momento almeno 19 sottoindici dei 24 sottoindici complessivi di Wall Street che  che versano in una condizione di overbought o che sono vicini a testarla, il che significa che il messaggio “è di aspettare una ulteriore ritirata per lanciare poi i buy”.

Le stime di Chronert, infatti, sono bullish: il responsabile strategist di Citi prevede per lo S&P 500 un rialzo dell’8,5% rispetto al valore di chiusura di ieri, che dovrebbe portare l’indice a salire fino a quota 5.100 punti entro la fine del 2024.

L’ottimismo è stato spiegato con l’aspettativa di una crescita degli utili a livello settoriale e con la fiducia in un rally che dovrebbe andare oltre i titoli tecnologici.

Chronert ha spiegato il rally di Natale che ha interessato Wall Street nelle sessioni precedenti con la prospettiva di un soft landing per l’economia americana e con le scommesse su imminenti tagli ai tassi da parte della Fed di Jerome Powell, il cui dot plot sfornato in occasione dell’ultimo atto del 2023 ha confermato l’intenzione di imprimere una grande svolta dovish alla politica monetaria, a partire dal prossimo anno.

Per quanto riguarda il 2024, le attese sono di una maggiore volatilità. “Ma il pivot eventuale della Fed farà da stella polare”, ha concluso lo strategist di Citi.