Risiko tlc, ci siamo. Rete e fermento settore spingono Tim
Le azioni Telecom Italia si apprestano a chiudere la seconda settimana consecutiva in rialzo, la quinta nelle ultime sei. Nelle ultime sedute Tim ha beneficiato in particolar modo del fermento che sta attraversando l’intero comparto delle telecomunicazioni in Italia. Ecco le ultime dinamiche che hanno mosso il titolo.
Tim in rialzo di circa il 13% nell’ultima settimana, +40% ytd
Le azioni Telecom Italia sono prossime a chiudere un’ottava brillante, con un rialzo di quasi 13 punti percentuali, che porta i guadagni da inizio anno a superare il 40%. Una performance che colloca Tim in vetta all’indice Euro Stoxx Telecommunications nel 2023, superando per distacco altri colossi come Deutsche Telekom (+17%), Orange (+13%) e Telefonica (+7%).
Nel corso dell’anno, Tim ha evidenziato un andamento volatile in scia all’evoluzione del dossier della rete, con oscillazioni tra 0,21 euro e 0,32 euro, tornando grazie al rally delle ultime sedute sui livelli di fine settembre-inizio ottobre. Secondo i consigli degli analisti raccolti da Bloomberg, c’è spazio per un ulteriore progresso: 10 broker raccomandano l’acquisto e 9 sono gli hold, con un solo sell e un target price medio di 0,35 euro (+17% di upside potenziale).
L’andamento in borsa e l’outlook degli analisti riflettono in parte l’ottimismo sul successo dell’operazione con KKR per la cessione della rete. Nelle ultime due settimane, entrambe positive, il titolo ha registrato volumi elevati, con più di 1 miliardo di pezzi passati di mano rispetto ad una media di 800 milioni nell’ultimo anno.
F2i investe nella rete fissa di Tim
A spingere il titolo questa settimana ha contribuito l’impegno di F2i ad investire 1 miliardo di euro per rilevare il 10% della rete fissa di Tim. La Sgr andrà così a costituire il blocco italiano in NetCo, insieme al Mef che a sua volta sborserà circa 2,5 miliardi per una quota del 20% nella rete, oltre al 100% di Sparkle.
L’operazione vedrà anche la partecipazione di diverse casse previdenziali e fondazioni, più eventualmente assicurazioni, fondi pensione e family office. Fondazione Crt già ha fatto sapere che investirà 15 milioni di euro, confermando “ruolo di investitore istituzionale per rafforzare lo sviluppo e la crescita del Paese su un asset strategico come l’infrastruttura delle telecomunicazioni”, come affermato dal presidente Fabrizio Palenzona.
Swisscom pronta a rilanciare su Vodafone Italia
Come accennato, i movimenti delle ultime sedute sono stati alimentati soprattutto dalle indiscrezioni sulle possibili operazioni di M&A nel comparto delle tlc.
Le ultime voci di corridoio indicano che Swisscom, attraverso Fastweb, potrebbe essere al lavoro per una controfferta su Vodafone Italia, in grado di rivaleggiare con la proposta presentata da Iliad per gli asset italiani del gruppo britannico. La mossa di Swisscom potrebbe arrivare già all’inizio di gennaio.
Ma Fastweb potrebbe anche essere interessata ad acquisire eventuali asset ridondanti da un potenziale deal tra Vodafone e Iliad, laddove l’antitrust richiedesse adeguamenti per approvare l’operazione. Le attività, in tal caso, potrebbero includere le frequenze 5G sulla banda 700 Mhz e alcuni segmenti di clientela. Per gli analisti di Intermonte, quest’ultima opzione rappresenterebbe uno scenario particolarmente favorevole per Tim.
La proposta di Iliad per Vodafone Italia, possibili risvolti per Tim
Ricordiamo che lunedì Iliad ha messo sul piatto una proposta di fusione tra Iliad Italia e Vodafone Italia, valutando quest’ultima 10,45 miliardi di euro. Vodafone otterrebbe il 50% della quota capitale sociale della NewCo, con un versamento in contanti di 6,5 miliardi e un prestito di 2 miliardi.
L’operazione creerebbe un player forte, con un solido profilo finanziario, in grado di generare ricavi per circa 5,8 miliardi di euro e un EBITDAaL di circa 1,6 miliardi per l’esercizio finanziario che terminerà a marzo 2024, traendo beneficio anche da sinergie annuali di oltre 600 milioni di euro.
Secondo Equita, la combined entity avrà una quota di mercato del 37% come linee mobili contro il 23% di Tim e Wind. Per la Sim milanese, “Il consolidamento del mercato è un elemento positivo in quanto può portare a una maggiore disciplina sui prezzi e a una maggiore capacità di sostenere gli investimenti, grazie alle sinergie. Se Vodafone procederà a una combinazione con Fastweb, ci aspettiamo che Iliad possa proporsi per una combinazione con Tim, in particolare per la divisione consumer”. E aggiungono: “Se Vodafone accettasse l’offerta di Iliad, si ridurrebbe l’appeal speculativo per Tim domestica, ma il mercato avrebbe un significativo consolidamento”.
Focus anche su WindTre
Nel risiko del comparto delle telecomunicazioni in Italia potrebbe inserirsi anche CK Hutchison, che secondo Bloomberg ha avviato colloqui esplorativi per una fusione tra la sua unit WindTre con Fastweb o Iliad.
Le trattative sono in una fase preliminare e non c’è alcuna garanzia che CK Hutchison decida di portare avanti una transazione. In ogni caso, è probabile che qualsiasi mossa di WindTre possa andare incontro ad un severo controllo da parte dell’Antitrust.
Nel complesso, le aziende del settore stanno valutando eventuali combinazioni per far fronte all’estrema pressione sui prezzi nel mercato italiano, dove operano cinque grossi player telefonia mobile e quattro nei servizi a banda larga, con una concorrenza sfrenata per accaparrarsi gli utenti.