Notizie Notizie Italia Tassa extraprofitti banche, governo Meloni corregge il tiro. La reazione post Black Tuesday

Tassa extraprofitti banche, governo Meloni corregge il tiro. La reazione post Black Tuesday

9 Agosto 2023 09:22

Banche italiane in ripresa dopo shock tassa extraprofitti annunciato dal governo Meloni. Il dietrofront annunciato dal Mef.

Banche italiane sotto la lente dei mercati, degli investitori e degli strategist dopo la tassa sugli extraprofitti sul settore annunciata dal governo Meloni. Una tassa, o anche prelievo sugli #extraprofitti che, a seguito del bagno di sangue che ha travolto Piazza Affari, è stata in qualche modo alleggerita.

Dopo la carica di sell che si è abbattuta sul comparto, sui titoli delle principali banche italiane scambiate sull’indice Ftse Mib tornano così i buy:

UniCredit e Mps avanzano nelle prime battute della giornata di contrattazioni di oltre il 3%, Intesa SanPaolo e Banco BPM mettono a segno un progresso di oltre il 2,5%.

Banche italiane in ripresa in Borsa dopo Black Tuesday

Ieri, a Piazza Affari è andato di scena un vero e proprio Black Tuesday per i titoli delle banche italiane, fattore che, evidentemente, ha portato il governo Meloni a correggere il tiro, come è emerso da due comunicati arrivati nel giro di qualche ora.

Il governo ha diramato prima il comunicato ufficiale relativo alla riunione del Consiglio dei ministri dell’altro ieri, lunedì 7 agosto, quando è stata annunciata la tassa sugli extraprofitti, insieme a diverse altre misure, con il varo dei due decreti omnibus.

Il secondo comunicato è arrivato in serata dal Mef.

Obiettivo: rassicurare le banche italiane, prese dall’assalto da smobilizzi che si sono tradotti in una perdita, in termini di capitalizzazione di mercato, di quasi 9 miliardi di euro, per la precisione di 8,96 miliardi.

La conta dei danni: i tonfi di Bper, Mps, Fineco & Co.

A essere abbattute dai sell sono state soprattutto Bper e Mps, che hanno concluso il Black Tuesday delle banche crollando entrambe di quasi l’11%, con tonfi pari rispettivamente a -10,94% e -10,83%.

L’esperto di mercati Holger Zschaepitz di Welt ha riassunto in un tweet l’ecatombe in Borsa, ricordando anche l’effetto presunto sulla redditività del settore:

secondo i calcoli degli analisti, la tassa del 40% sugli extraprofitti potrebbe cancellare il 19% degli utili degli istituti.

Scivoloni in Borsa, nella giornata di ieri, anche per Fineco -9,91%, Banco Bpm -9,09%, Intesa -8,67%, mentre UniCredit ha limitato i danni affondando comunque del 5,94%.

Per l’indice Ftse Mib di Piazza Affari, noto per l’elevata presenza dei titoli bancari, l’epilogo della seduta della vigilia è stato di un calo pari a -2,12%, a quota 27.942 punti.

La notizia della tassa sugli extraprofitti delle banche ha scatenato un boom di volumi di scambi, portando l’intero listino Ftse Mib a perdere un valore di mercato complessivo, incluso il danno di quasi 9 miliardi che si è abbattuto sugli istituti di credito italiani, pari a 27,71 miliardi.

Nel primo pomeriggio di ieri, il governo Meloni ha iniziato a correggere il tiro, pubblicando con una nota le nuove soglie di crescita del margine di interesse superate le quali scatterebbe la tassa.

Tassa extraprofitti banche, il comunicato. Governo Meloni cambia le soglie che fanno scattare il prelievo

In serata, è arrivata la nota del Mef, che ha precisato che “la misura proposta dal ministro dell’economia e delle finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari”, aggiungendo che “al tempo stesso la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1 % del totale dell`attivo”

Il ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti ha cercato in qualche modo di stemperare i toni, precisando che le banche italiane che “hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell’assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri (l’altro ieri per chi legge) in Cdm”.

Tassa extraprofitti banche, Lorenzo Codogno: “Il Re è nudo”

Lorenzo Codogno, visiting professor alla London School of Economics e fondatore di LCC Macro Advisors, ex dirigente generale al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, spiega su Twitter la mossa lanciata dal governo Meloni, dopo l’intervista rilasciata al canale Class CNBC:

“La tassa sugli extraprofitti rivela l’atteggiamento del governo. Il Re è nudo“, ha scritto l’economista.

Codogno ha fatto notare che “nel seguire quell’attitudine contraria ai mercati di molti governi italiani precedenti”, il consiglio dei ministri “ha approvato una tassa in stile sovietico sugli extraprofitti delle banche“.

D’altronde, “le banche sono un target facile per i populisti“, ha continuato Codogno, e “un attacco contro di loro può solo far guadagnare un sostegno politico”.

Insomma, Lorenzo Codogno ha messo in luce quanto diversi economisti italiani e non stanno facendo notare, ovvero il DNA populista del provvedimento del governo Meloni.

L’economista ha avvertito tra l’altro che il fatto che l’esecutivo ignori la necessità di assicurare una “competizione stabile e un quadro fiscale tali da attrarre gli investimenti rischia di produrre danni permamenti all’attrattività dell’economia italiana, oltre a provocare uno spostamento della disponibilità del credito, specialmente nella parte più alta dello spettro dei rischi”, ovvero a discapito delle “piccole e medie imprese, colonna portante dell’economia italiana”.