Notizie Notizie Italia Intesa SanPaolo colloca bond in dollari, boom ordini. Più grande emissione in 10 anni

Intesa SanPaolo colloca bond in dollari, boom ordini. Più grande emissione in 10 anni

Pubblicato 21 Novembre 2023 Aggiornato 22 Novembre 2023 10:50

Intesa Sanpaolo lancia con successo la più grande emissione obbligazionaria degli ultimi 10 anni, con una emissione dual tranche, sul mercato degli Stati Uniti, di due bond, e per un valore totale di 3 miliardi di dollari.

Il collocamento, ha reso noto la banca guidata dal ceo Carlo Messina, ha avuto per oggetto un Senior Preferred a 10 anni bullet per un valore nominale di 1,5 miliardi di dollari, e un Senior Preferred a 30 anni, anche in questo caso per 1,5 miliardi di dollari.

Intesa SanPaolo: le caratteristiche dell’emissione dei due bond

La nota di Intesa SanPaolo diramata nella giornata di oggi, martedì 21 novembre, sottolinea che l’emissione dual tranche è stata perfezionata ad un costo totale che risulta essere in linea a quello teoricamente replicabile in euro.

La banca ha reso noto inoltre che la tranche a 30 anni è la più lunga in Senior Preferred emessa nel 2023 da emittenti bancari in dollari.

Le caratteristiche dei due bond emessi da Intesa SanPaolo in dollari sono le seguenti:

  • Il Senior Preferred a 10 anni bullet ha un valore un nominale di 1,5 miliardi di dollari, a un livello pari a US Treasury + 280 pb e cedola a tasso fisso del 7,20%.
  • Il Senior Preferred a 30 anni è stato emesso per un valore nominale di 1,5 miliardi di dollari, ad un livello pari a US Treasury + 325 pb e cedola a tasso fisso del 7,80%.

Intesa SanPaolo ha annunciato che “la transazione ha attratto immediatamente l’interesse del mercato, superando i 5 miliardi di dollari di ordini dopo solo 2 ore dall’annuncio. Il libro ordini totale di quasi 11 miliardi di dollari, al momento del rilascio dello spread finale, è il più grande mai realizzato per un’emissione Yankee dual tranche di Intesa Sanpaolo ed ha permesso un restringimento di 30 punti base rispetto all’indicazione iniziale di spread (IPTs pari a US Treasury+ 310 pb area) per la tranche a 10 anni e di 20 punti base (IPTs pari a US Treasury+ 345 pb area) per la
tranche 30 anni”.

L’emissione, ha continuato Intesa, ha visto partecipare in modo importante anche investitori del Regno Unito e asiatici.

Il riferimento all’upgrade dell’outlook su rating Italia da Moody’s

Alessandro Lolli, Responsabile Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo di Intesa Sanpaolo, ha commentato gli ottimi risultati dell’emissione mettendo in evidenza anche il miglioramento dell’outlook sul rating del debito pubblico dell’Italia da parte dell’agenzia Moody’s, annunciato venerdì scorso, 17 novembre.

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“Cogliendo l’opportunità di un mercato ancora molto positivo sebbene ci si avvicini alla fine dell’anno e sostenuti dal miglioramento dell’outlook del rating sovrano da parte di Moody’s pubblicato venerdì 17 novembre, siamo ritornati con successo sul mercato americano perfezionando una transazione di ben 3 miliardi di dollari, a riprova del forte riconoscimento del nome Intesa Sanpaolo presso la platea di investitori americani: la tranche a 10 anni è la più grande in Senior Preferred per questa scadenza mai realizzata da Intesa Sanpaolo”, ha detto Lolli.

La banca guidata dal ceo Carlo Messina ha praticamente seguito il consiglio di alcuni analisti, che avevano lanciato un appello alle banche italiane perchè cogliessero “l’attimo”, procedendo a emissioni obbligazionarie in un momento considerato propizio.

In particolare, un articolo pubblicato su Global Capital, dal titolo “Italian banks: carpe diem invitava le banche a non rimandare troppo l’emissione di bond, sia in vista della raffica degli aggiornamenti dei giudizi da parte delle agenzie di rating, che dell’ultima riunione della Bce di Christine Lagarde del mese di dicembre.

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Intesa SanPaolo non ha perso tempo e, forte sia della fiducia nei confronti dei suoi fondamentali, sia del giudizio di Moody’s e delle altre agenzie di rating, che insieme hanno blindato il merito creditizio dell’Italia e dunque anche delle banche italiane, ha bussato alla porta del mercato americano, ricevendo una risposta più che positiva.

La banca ha fornito con il comunicato i dettagli dell’emissione:

  • 275 investitori hanno sottoscritto la tranche Senior Preferred a 10 anni, così suddivisi: 75,3% Asset Managers, 11,3% Official Institutions, 9% Assicurazioni e Fondi Pensione e 2,8% Banche, con la distribuzione geografica che ha messo in evidenza che la maggioranza della partecipazione è arrivata dagli Stati Uniti e Canada con il 71,8%. Il 13,6% degli ordini è stato sottoscritto dal Regno Unito ed il 10,2% dall’Asia.
  • 226 investitori hanno sottoscritto invece il Senior Preferred a 30 anni. Di questi, il 77,9% è stato costituito da Asset Managers, il 14,2% da assicurazioni e Fondi Pensione, il 4,9% da istituzioni Ufficiali e lo 0,9% dalle banche. La distribuzione geografica, per questa emissione, ha ha visto la maggioranza della partecipazione arrivare dagli Stati Uniti e dal Canada con il 73,6%, il 17,6% dal Regno Unito ed il 5,5% dall’Asia.

Intesa SanPaolo ha infine reso noto che le banche che hanno partecipato all’emissione in qualità di Joint book runner sono state, oltre alla Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, Barclays, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, HSBC, J.P. Morgan, Morgan Stanley, TD Securities e Wells Fargo.