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Bce: da Lagarde brutta sorpresa per riserve obbligatorie banche

28 Luglio 2023 12:27

Non solo tassi, la Bce ha annunciato a sorpresa che porterà a zero la remunerazione sulle riserve obbligatorie delle banche. La reazione dell’ABI.

La Bce di Christine Lagarde annuncia la decisione di fissare a zero la remunerazione delle riserve obbligatorie depositate dalle banche e i titoli degli istituti italiani e dell’area euro, ovviamente, non hanno preso bene la notizia.

A Piazza Affari, nello specifico, i titoli delle principali banche italiane sono scesi subito dopo l’annuncio, con cui l’Eurotower ha comunicato anche  il nono rialzo consecutivo dei tassi, , non riuscendo a partecipare al poderoso rally che ha caratterizzato la giornata di contrattazioni del Ftse Mib nel Bce-Day. E che oggi, va detto, si è già sfiammato.

Bce azzera remunerazione riserve obbligatorie banche. Reazione ABI

Non è mancata la reazione negativa di Antonio Patuelli, numero uno dell’ABI (Associazione bancaria italiana) che, in una nota, ha commentato così la decisione dell’Eurotower:

“Il tempo verificherà l’efficacia e le conseguenze dirette ed indirette del preannunciato aumento di 25 centesimi dei tassi decisi oggi (ieri, per chi legge) dalla Bce che, a sorpresa, ha deciso anche di azzerare la remunerazione per le banche della riserva obbligatoria”.

“Questa decisione odierna della Bce da ora costerà alle banche, così come è stata ed è onerosa la decisione della Bce dell’autunno scorso di rendere significativamente costosa la residua liquidità concessa dalla Bce alle banche attraverso i piani di finanziamento a lungo termine TLTRO“.

Non per niente alcune banche italiane ieri hanno terminato la sessione in territorio negativo, scontando tra l’altro anche la prospettiva di una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi: possibilità a cui la presidente della Bce Christine Lagarde ha aperto, così come emerso nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi.

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Finora le banche dell’area euro hanno beneficiato della carrellata di strette monetarie che l’Eurotower ha lanciato ripetutamente, a partire dal luglio dello scorso anno, per fermare la corsa dell’inflazione.

Con quei rialzi dei tassi, la Bce ha reso più ricco, infatti, il margine di interesse degli istituti di credito (NII, net interest income), facendo salire in modo significativo la redditività dell’intero settore bancario.

L’ultima trimestrale di UniCredit si conferma ennesima prova del nove dell’assist alle banche da parte dell’Eurotower:

la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel ha confermato il ‘regalo’ della Bce alle banche, annunciando un ottimo margine di interesse che ha beneficiato del rialzo dello spread commerciale, conseguenza proprio delle strette monetarie varate dall’Eurotower. E conseguenza, anche, del fatto che le banche hanno adeguato i tassi attivi applicati ai prestiti erogati alle famiglie e alle imprese in modo molto più significativo rispetto a quanto fatto con gli interessi passivi, ovvero i tassi sui depositi:

qualcosa che, nel caso dell’Italia, ha irritato e sta irritando tra l’altro non poco i correntisti, e qualcosa che è stato rimarcato in chiave polemica dallo stesso ministro dell’Economia.

E’ stato lo stesso ceo di UniCredit Andrea Orcel a parlare della questione, commentando l’altro ieri il miglior primo semestre di sempre per Piazza Gae Aulenti e la decisione di rivedere al rialzo la guidance e di promettere dividendi ancora più ghiotti, con l’effetto positivo dei “tassi alti più a lungo” e del “pass- through su depositi che va meglio del previsto (specialmente in Italia)”.

Ma se la Bce farà davvero una pausa a settembre, lasciando i tassi di interesse invariati dopo la stretta monetaria di ieri di 25 punti base, quella manna dal cielo che ha dispiegato i suoi effetti sugli NII delle banche inizierà inevitabilmente a scemare.

A questo scenario si aggiunge la sorpresa della remunerazione azzerata sulle riserve obbligatorie delle banche, che ha lasciato di stucco l’ABI e i titoli bancari quotati a Piazza Affari che, anche oggi, puntano verso il basso.

Annuncio Bce su riserve obbligatorie. Il commento

Così si legge nel comunicato della Bce, relativo alle decisioni di politica monetaria annunciate ieri, giovedì 27 luglio.

“Il Consiglio direttivo ha inoltre deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie allo 0%. Questa decisione preserverà l’efficacia della politica monetaria, mantenendo l’attuale grado di controllo sulla sua intonazione e assicurando la completa trasmissione delle decisioni sui tassi ai mercati monetari – ha spiegato Francoforte.

La Bce ha aggiunto che la misura, “allo stesso tempo, migliorerà l’efficienza della politica monetaria, riducendo l’ammontare complessivo degli interessi da corrispondere sulle riserve al fine di dare attuazione all’orientamento adeguato”.

L’analista senior di AFS Groul Arne Petimezas, intervistato dalla Reuters ha spiegato la mossa facendo riferimento alla necessità, per la Bce, di rimettere in sesto, piuttosto, i suoi conti:

il portafoglio dei bond acquistati dalla banca centrale europea continua a soffrire infatti perdite, visto che molti di quei titoli  che intasano il bilancio dell’Eurotower sono stati acquistati in passato a tassi negativi, in diversi casi.

Petimezas ha parlato addirittura di una “pesante emorragia che sta colpendo il portafoglio di bond della Bce, che sta pagando (o almeno ha pagato fino a ieri) anche tassi nominali sulle riserve obbligatorie e in eccesso” delle stesse banche.

Con la decisione dell’Eurotower di azzerare la remunerazione pagata su queste riserve, la Bce dovrebbe riuscire a risparmiare secondo i calcoli dell’analista 6 miliardi di euro all’anno. 

Va ricordato che le riserve obbligatorie sono riserve che le banche depositano presso le rispettive banche nazionali (dunque, nel caso delle banche italiane, le riserve obbligatorie sono depositate presso Bankitalia).

Ma per le banche dell’area euro le indicazioni negative non finiscono qui: oltre a essere prossime a remunerazione pari a zero sulle riserve obbligatorie, e questa è una notizia, il settore fa i conti anche con alcuni rumor riportati da Reuters.

Rumor secondo i quali, nella riunione del Consiglio direttivo della Bce di ieri, Christine Lagarde e colleghi avrebbero discusso anche della possibilità di raddoppiare le riserve obbligatorie  che le banche devono accantonare.

Il motivo è sempre quello: agire per raffreddare l’inflazione, facendosi aiutare nell’intento anche dagli istituti di credito.

Come spiega Reuters, infatti, “alzare le riserve obbligatorie delle banche – quelle sui depositi e altre fonti di raccolta dall’1% al 2% – drenerebbe altri fondi dal sistema bancario, contribuendo così agli sforzi della Bce volti ad alzare i costi di finanziamento e a raffreddare l’inflazione”. A discapito, tuttavia, delle banche. E, dunque, anche dell’economia.