Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bce verso primo taglio tassi di Lagarde, inflazione euro fa meno paura. La ‘rivelazione’

Bce verso primo taglio tassi di Lagarde, inflazione euro fa meno paura. La ‘rivelazione’

Pubblicato 10 Maggio 2024 Aggiornato 22 Maggio 2024 11:13

Le minute della Bce relative all’ultimo meeting del Consiglio direttivo dell’11 aprile, giorno in cui la Banca centrale europea ha lasciato di nuovo invariati i tassi principali dell’area euro, lo confermano: la presidente Christine Lagarde è pronta a tagliare i tassi nella prossima riunione del 6 giugno.

Sono stati pubblicati oggi i verbali relativi al meeting di quell’11 aprile,  giorno in cui la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde si è arresa ufficialmente a quella che per i mercati, ma anche per i cittadini dell’area euro e per diversi economisti, viene considerata una evidenza: la necessità di tagliare i tassi di interesse dell’area euro.

Nel confermare per l’ennesima volta lo status quo sui tassi, pur ammettendo di rimanere ancora in guardia contro il rischio di movimenti improvvisi al rialzo dell’inflazione, Lagarde si è detta infatti pronta a tagliare.

In quell’occasione, la numero uno della banca centrale ha rivendicato anche l’indipendenza di Francoforte dalla Fed, banca centrale decisamente più atterrita dalla minaccia di un ripresentarsi di una inflazione fuori controllo, ricordando che la Bce non decide in base alla Fed, ma in base ai dati macro che arrivano in Eurozona.

Quel messaggio è contenuto nei verbali che sono stati resi noti oggi.

Minute Bce: la rivelazione sui tassi che farà felici le colombe

Dalle minute emerge anche una sorpresa per chi invoca da tempo un taglio dei tassi, ovvero che alcuni esponenti avrebbero voluto che la Banca centrale europea procedesse al taglio dei tassi senza aspettare la riunione di giugno, dunque già ad aprile.

Certo, la Bce ha messo come al solito le mani avanti, laddove ha sottolineato che “gli esponenti (della Bce) hanno sottolineato l’importanza di aspettare fino al mese di giugno per avere ulteriori prove che confermino, o indichino invece, un cambiamento all’outlook” : gli stessi esponenti hanno ribadito in quella riunione di aprile il bisogno di continuare ad avere “un approccio dipendente dai dati” di volta in volta.

Ma dalle minute è emerso anche che i banchieri dell’Eurotower si stanno preparando alla “possibilità di un taglio dei tassi nel meeting di giugno”.

Bce: la frase tassi di Lagarde, taglio giugno affare fatto

Nell’ultima riunione dell’11 aprile scorso, la Bce di Christine Lagarde ha annunciato di aver lasciato invariati i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, dopo l’ultima stretta monetaria che risale al meeting di settembre del 2023.

Gli analisti si sono focalizzati quel giorno soprattutto sulle dichiarazioni proferite in conferenza stampa dalla presidente Lagarde, che ha detto che, se le condizioni macroeconomiche si confermeranno tali da indurre l’Eurotower a essere fiduciosa nella capacità dell’inflazione dell’Eurozona di centrare il target del 2%, allora “sarà appropriato tagliare i tassi”.

Con queste parole, in qualche modo Lagarde ha ufficializzato la propria resa ai mercati, che da parecchio chiedono a gran voce che i tassi dell’area euro vengano tagliati, scommettendo contro una istituzione, quella guidata dall’ex numero dell’Fmi, che fino a poco tempo fa si è mostrata decisamente refrattaria non solo a tagliare i tassi, ma anche ad ammettere l’esigenza di procedere in tal senso.

Dalle minute si riesce a capire cosa hanno pensato e soprattutto detto gli esponenti del Consiglio direttivo della Bce lo scorso 11 aprile, nel commentare le condizioni dell’economia dell’area euro e l’opportunità o meno di prepararsi a tagliare i tassi:

Se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sull’outlook dell’inflazione, le dinamiche dell’inflazione di fondo e la forza della trasmissione della politica monetaria contribuiranno a far crescere ulteriormente la fiducia nel fatto che l’inflazione stia convergendo verso il target in modo sostenuto, sarà appropriato ridurre il livello attuale della restrizione della politica monetaria.

Questa frase, contenuta nelle minute rese note oggi dalla Bce, è stata commentata insieme ad altre dagli economisti di ING nel report “Minutes of ECB’s April meeting confirm rate cut intentions for June”:  ovvero, “Le minute del meeting di aprile della Bce confermano le intenzioni di tagliare i tassi a giugno”.

Nei verbali si legge infatti che, “riguardo all’economia dell’area euro, gli esponenti (della Bce) si sono trovati ampiamente d’accordo sul fatto che le ultime informazioni hanno avallato gli outlook sulla crescita e sull’inflazione contenuti nelle proiezioni dello staff rese note a marzo 2024″: elemento che, secondo Carsten Brzeski, responsabile macro globale di ING, denota il ritorno della fiducia da parte della Bce in quelle che sono le sue stesse capacità di previsione.

Gli esponenti del Consiglio direttivo non hanno risparmiato tuttavia di rimarcare quelli che rimangono i punti dolenti per l’Eurotower:

il trend dell’ “inflazione nel settore dei servizi – ha continuato Brzeski – e il “ruolo dei salari”, entrambi “fattori chiave da considerare nell’outlook sull’inflazione”.

L’esperto ha evidenziato anche la frase che avrà fatto felici le colombe:

E’ stato considerato plausibile che il Consiglio direttivo si troverebbe in una posizione tale da poter iniziare ad allentare la restrizione di politica monetaria, in occasione della riunione di giugno, nel caso in cui prove aggiuntive ricevute entro quel momento confermassero l’outlook sull’inflazione di medio termine contenuta nelle proiezioni di marzo”.

Sulla base di quanto emerso dai verbali, l’economista di ING ha così fatto notare che, a questo punto, “nonostante le indicazioni iniziali su una possibile reflazione in Eurozona, un taglio dei tassi nel meeting di giugno della Bce appare tuttora un affare fatto”, dal momento che il solo “fatto che alcuni esponenti della Bce abbiano voluto un taglio dei tassi già nella riunione di aprile, unito a quanto detto da quasi tutti i membri (dell’istituzione) a partire dalla riunione di aprile, rende quasi impossibile per la banca centrale non procedere a un taglio”.

Ma ING dice attenti al rischio di reflazione. Il nodo Fed rimane

“Tuttavia – ha avvertito Brzeski – “guardando oltre giugno, il sentiero che la Bce deciderà di percorrere è tutto fuorché chiaro“, visto che “il rischio di reflazione è chiaramente aumentato”.

E vista la posizione in cui si trova la Fed di Powell, Lagarde può anche proclamare orgogliosa tutta l’indipendenza della Bce che vuole, ma se la Banca centrale europea taglierà i tassi più di quanto farà la Federal Reserve e, di conseguenza, l’euro si indebolirà nei confronti del dollaro, il rischio di un’inflazione importata che faccia saltare in aria i piani di Francoforte non potrà essere più ignorato.

E questo rischio, purtroppo, si è già palesato, coinvolgendo più volte anche i titoli di stato dell’area euro.

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