Notizie Notizie Italia UniCredit, Intesa Sanpaolo e il balletto di Goldman Sachs

UniCredit, Intesa Sanpaolo e il balletto di Goldman Sachs

13 Dicembre 2023 11:12

Goldman Sachs Group continua a muoversi nei capitali delle due banche italiane UniCredit e Intesa SanPaolo, detenendo ora in entrambe partecipazioni superiori al 5%. E’ quanto emerge dalle comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti.

Va detto che il colosso bancario Usa ha apportato più volte modifiche alle quote già possedute nei due istituti di credito del made in Italy.

L’ultima mossa nel capitale di UniCredit era scattata alla metà di novembre, quando Goldman Sachs aveva quasi azzerato la partecipazione detenuta nella banca guidata dal ceo Andrea Orcel, portandola dal 5,86% degli inizi del mese allo 0,55%.

Alla metà di aprile, la quota in Piazza Gae Aulenti era risultata pari all’8,20%.

Manovre avevano avuto per oggetto anche il capitale di Intesa SanPaolo.

LEGGI ANCHE

Goldman Sachs su Intesa SanPaolo e UniCredit: le ultime mosse

UniCredit: nuove mosse di Goldman Sachs nel capitale

L’ultima mossa di Goldman Sachs nei capitali di UniCredit e Intesa

L’ultima mossa di Goldman Sachs nel capitale di UniCredit, si legge nella sezione Partecipazioni rilevanti sul sito della Consob, sono state rese note ieri, martedì 12 dicembre 2023.

Dalle informazioni pubblicate, emerge che, in data 4 dicembre 2023, Goldman Sachs deteneva una partecipazione indiretta nel capitale di UniCredit pari al 5,78%, così ripartita, tramite Goldman Sachs International e altre 12 società controllate:

  • una quota pari allo 0,69% rappresentata da diritti di voto riferibili ad azioni.
  • uno 0,40% costituito da azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.
  • l’1,34% attraverso contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 14/12/2023 ed il 15/12/2050.
  • l’1,49% con un contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 14/12/2023 ed il 17/12/2032.
  • l’1,07% con un contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 06/12/2023 ed il 31/03/2035.
  • lo 0,78% con altri contratti di opzione “Put”, “Swap”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 06/12/2023 ed il 03/11/2033.

Sempre dal 4 dicembre 2023, è emerso dalla sezione ‘Partecipazioni rilevanti della Consob’,  Goldman Sachs detiene una quota del 5,78% anche nel capitale di Intesa SanPaolo, anche in questo caso attraverso Goldman Sachs International e altre 12 società controllate.

La partecipazione del 5,78% nella banca italiana gestita dal ceo Carlo Messina è così suddivisa:

  • Una quota pari allo 0,73% rappresentata da diritti di voto riferibili ad azioni.
  • Una quota dello 0,09% riferibile ad azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilita’ di restituzione in qualsiasi momento.
  • Una quota pari al 2,04% attraverso ontratti di opzione “Put”, “Call”, “Future”, “Call Warrant” e “Swap” con date di scadenza comprese tra il 14/12/2023 ed il 19/10/2026.
  • Un 2,92% così ripartita: l’1.30% attraverso un contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 14/12/2023 ed il 17/12/2032 e uno 0,95% con un contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 06/12/2023 ed il 31/03/2035. C’è poi una partecipazione pari allo 0.67%, costituita da altri contratti di opzione “Put”, “Swap”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 06/12/2023 ed il 10/10/2033.

Le due banche italiane sono tornate sotto i riflettori negli ultimi giorni, insieme ad altri istituti di credito, con gli annunci relativi all’esito dei test Srep lanciati nel 2023 dalla Bce: entrambe hanno annunciato di rispettare ampiamente i requisiti patrimoniali fissati dalla Bce, che diventeranno operativi a partire dal prossimo 1° gennaio 2024.

LEGGI ANCHE

SREP Bce: Intesa SanPaolo, Bper, Credem battono ampiamente requisiti CET1

UniCredit, esami Srep Bce: la banca supera ampiamente i requisiti patrimoniali richiesti

UniCredit e Intesa sotto la lente nel Fed-Day e alla vigilia del Bce-Day

Oggi, in una sessione caratterizzata dalla trepidazione per quanto annuncerà la Fed di Jerome Powell nel suo ultimo atto sui tassi del 2023, e anche alla vigilia dell’altro grande annuncio che arriverà dalla Bce di Christine Lagarde, i titoli UniCredit e Intesa SanPaolo segnano lievi rialzi.

Diversi i giudizi che sono arrivati nelle ultime settimane sulle banche italiane, con commenti che hanno accompagnato la carrellata di aggiornamenti relativi al rating del debito italiano sfornati da diverse agenzie di rating.

In generale il comparto bancario italiano è finito sotto i riflettori, nel 2023, soprattutto per quella decisione del governo Meloni di varare la cosiddetta tassa sugli extraprofitti delle banche, il cui solo annuncio, nella manovra d’estate 2023, ha provocato una vera e propria disfatta dei titoli a Piazza Affari.

La crociata della presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è risolta poi con una versione definitiva decisamente  più light del prelievo,  che ha dato agli istituti italiani la possibilità di scansare del tutto la tassa. Cosa, di fatto, che è avvenuta, come annunciato dalle Big del credito.

Non che la minaccia della tassa sugli extraprofitti sia totalmente rientrata, visto che c’è anche chi, come l’agenzia di rating tedesca Scope Ratings, che ha già avvertito che “il governo italiano potrebbe voler compensare le entrate fiscali perse con una nuova misura da lanciare il prossimo anno”.

D’altronde la stessa premier Meloni aveva detto di puntare a entrate fiscale complessive, attraverso l’applicazione della tassa, di un valore poco inferiore ai 3 miliardi di euro.

Cosa avevano detto da Goldman Sachs appena due mesi fa

Ma, a proposito di Goldman Sachs, sono stati gli stessi analisti della divisione di ricerca del gigante di Wall Street a lanciare appena due mesi fa unn alert sull’Italia, con tanto di riferimento alla perenne ansia degli investitori verso il problema del debito pubblico, dunque dei tassi dei BTP e dello spread.

Gli analisti hanno manifestato cautela nei confronti dello stesso indice benchmark di Piazza Affari Ftse Mib, definendolo “vulnerabile a tassi più alti, a spread più ampi e a qualsiasi peggioramento dei risultati di crescita”, come riportato dall’articolo di Bloomberg “Goldman Warns Italian Stocks Vulnerable to Sovereign Debt Risk”

Non è un caso che le mosse della stessa Goldman Sachs International su UniCredit e Intesa siano state praticamente un tira e molla frequente nel corso degli ultimi mesi.

Goldman Sachs ha poi sfornato un giudizio positivo sull’azionario europeo è stato poi sfornato dallo stesso colosso appena un mese fa.

LEGGI ANCHE

Goldman Sachs, torna l’alert spread e tassi BTP: a rischio Ftse MIB e banche

Banche italiane: BTP Valore, spread e tassa extraprofitti Meloni tra i rischi 2024

Meloni VS banche, con tassa extraprofitti tensioni BTP

Banche italiane: tutti i nuovi rating-outlook di Moody’s. Focus UniCredit, Intesa & Co.

Banche italiane, boom di utili e solidità patrimoniale: la view di Dbrs

Le banche italiane scansano tassa Meloni. Extraprofitti? Doris: li farà lo Stato