Banche europee: record dividendi con boom utili anche nel 2024, UniCredit sul podio. Effetto tassi Bce, le altre Top
Forti degli utili che hanno incassato nel primo semestre del 2024, le banche europee più importanti si preparano a premiare i loro azionisti con una pioggia di dividendi e di buyback, per un valore superiore ai 50 miliardi di euro per la prima volta nella storia, capitanate dall’italiana UniCredit guidata da Andrea Orcel. E’ quanto emerge da un articolo di Bloomberg, che tesse prima di tutto le lodi di Piazza Gae Aulenti, prima nella Top 10 dei colossi bancari europei che quest’anno faranno ancora di più la gioia dei loro stakeholders, confermando il grande regalo che hanno ricevuto dalla Bce con i continui rialzi dei tassi lanciat negli anni 2022-2023.
Poco importa, per ora, che la banca centrale europea abbia posto fine, nel settembre del 2023, alla carrellata di strette monetarie decisa negli ultimi due anni per affossare la crescita dell’inflazione dell’area euro, diventata fuori controllo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio del 2022.
Tassi Bce ancora alti, banche ancora blindate
Per ora non c’è neanche nessuna ripercussione negativa da quell’unico taglio dei tassi lanciato dalla Bce lo scorso 6 giugno, in quello che è stato il primo atto, alquanto debole, varato da Francoforte per dare un contentino alle colombe affamate di tagli.
I tassi sono rimasti alti, grazie anche alla scelta dell’Eurotower, ancora traumatizzata dall’inflazione, di confermare lo status quo nell’ultima riunione di luglio.
E se è vero che proprio il dato relativo all’inflazione dell’area euro, reso noto oggi, ha fatto in qualche modo da assist alle scommesse dei mercati sull’arrivo di una nuova sforbiciata dei tassi firmata da Christine Lagarde nella prossima riunione di settembre è altrettanto vero che, nelle ultime ore, un attenti a non allentare troppo la restrizione monetaria dell’Eurotower è arrivato da due stessi esponenti – tedeschi – dell’Eurotower, ovvero dal membro del Consiglio direttivo Joachim Nagel e dall’esponente del Comitato esecutivo, Isabel Schnabel.
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Nessuno scommette, dunque, a meno di improvvisi shock sui mercati finanziari, su tagli consistenti ai tassi da parte della Bce:
le banche dell’area euro rimangono di conseguenza blindate, forti ancora di quello scudo che in questi ultimi anni ha continuato a proteggere i loro margini netti di interesse, sostenendo la loro redditività.
E se gli utili sono solidi, solidi possono essere anche i dividendi, come si legge nell’articolo di Bloomberg “Europe’s Booming Banks Set to Make Record €50 Billion in Payouts”:
in tutto, calcola Bloomberg, saranno 50,2 miliardi gli euro che arriveranno nelle tasche degli azionisti delle dieci banche più importanti dell’Europa, nel corso del 2024.
La somma finale relativa alla remunerazione degli azionisti delle 10 banche più grandi in Europa potrebbe salire anche oltre l’ammontare calcolato, nel caso in cui gli istituti dovessero annunciare nuove operazioni di buyback entro la fine dell’anno.
UniCredit regina di dividendi e buyback. Le altre banche Top
Bloomberg scrive tra l’altro che proprio “l’ammontare senza precedenti di soldi regalati agli azionisti è il fattore chiave che ha permesso alle banche europee di passare da azioni destinate a rimanere fanalino di coda a titoli tra i migliori in Europa”.
L’articolo ha rimarcato il sostegno della carrellata di rialzi dei tassi lanciati dalla Bce due anni fa, che ha consentito ai gruppi, forti degli utili incassati, di inondare gli stakeholders di una remunerazione “probabilmente più che doppia rispetto ai livelli precedenti la pandemia”.
UniCredit è in pole position, con una remunerazione a favore degli azionisti vicina al doppio dell’intero ammontare che Piazza Gae Aulenti ha erogato ai soci nei 13 anni partiti dalla crisi finanziaria fino all’anno precedente a quello in cui la Bce ha iniziato ad alzare i tassi (ovvero fino al 2021, visto che la prima stretta monetaria anti-inflazione che ha messo fine all’era dei tassi negativi dell’area euro è stata varata nel luglio del 2022).
Bloomberg ricorda come il prezzo del titolo UCG sia salito inoltre di quattro volte da quel primo rialzo dei tassi da parte della Bce avvenuto alla metà del 2022, ricordando come “gli otto anni precedenti di tassi di interesse negativi avevano pesato in modo significativo sugli utili delle banche europee”.
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Nella classifica delle banche europee più generose con i loro azionisti, che vede troneggiare per l’appunto UniCredit, sono poi presenti la banca italiana Intesa SanPaolo, l’olandese ING Groep e la francese BNP Paribas.
Le remunerazioni più basse dovrebbero essere invece erogate questo anno dalla tedesca Deutsche Bank e dalla francese Société Generale.
Per ora, l’arrivo di eventuali ulteriori tagli ai tassi da parte della Bce non scuote la fiducia degli esperti nei confronti della pioggia di dividendi e di buyback che continuerà a loro avviso a interessare il comparto bancario dell’area euro.
Per ora nuovi tagli tassi Bce non fanno paura
Interpellato da Bloomberg, l’analista di Morningstar Johann Scholtz ha spiegato che “la maggior parte delle banche dispone ancora di capitali in eccesso ma, fattore più importante, crediamo che la loro redditività, migliorata in modo significativo, continuerà a supportare la generazione organica di capitale, che potrà essere erogata sotto firma di dividendi e di buyback”.
“Stimiamo utili praticamente piatti per le banche europee nell’arco dei prossimi tre anni, ma questo dovrebbe consentir loro di conservare almeno gli attuali livelli dei dividendi”.
Insomma, a dispetto di chi paventava uno scenario di banche costrette a stringere la cinghia a causa del cambiamenti dei tassi da parte della Bce, il settore continua a spiccare per l’elevata generosità con cui continua a premiare i suoi stakeholders il che significa, in sostanza, che, insieme alla pacchia utili, non è finita neanche la pacchia dividendi per chi ha puntato sul comparto.
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