UniCredit: tutto su utili, dividendi e voce legata a tassi Bce. Orcel alza guidance 2024 e annuncia shopping due banche
UniCredit, la banca italiana gestita dal ceo Andrea Orcel, ha annunciato oggi una trimestrale che ha messo in evidenza utili e un fatturato migliori delle attese.
I conti sono stati resi noti a seguito della pubblicazione, stamattina, di un comunicato, con cui Piazza Gae Aulenti ha reso noto di avere stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione dell’intero capitale sociale della banca polacca Vodeno e della banca belga Aion Bank.
Le società, ha sottolineato UniCredit, combinano una piattaforma innovativa, scalabile e flessibile basata sul cloud con servizi finanziari basati sulla licenza bancaria di Aion, per offrire un Banking-as-a-Service (BaaS) end-to-end completo per le società finanziarie e non finanziarie in tutta Europa.
Il prezzo di acquisto per l’acquisizione del 100% delle due società è stato fissato a circa 370 milioni di euro (soggetto ai consueti aggiustamenti di prezzo) e il perfezionamento dell’operazione è atteso per il quarto trimestre di quest’anno.
- UniCredit: utile netto batte le attese, +16% Y/Y a 2,7 miliardi
- UniCredit migliora guidance 2024 e presenta strategia dividendi
- UniCredit: voce baciata da tassi Bce stabile con Euribor in calo
- Notevole aumento delle commissioni
- Il ceo Andrea Orcel: CET1 ratio tra i migliori del settore al 16,2%
- UniCredit acquista Aion Bank e Vodeno. La mossa ‘digitale’
UniCredit: utile netto batte le attese, +16% Y/Y a 2,7 miliardi
Passiamo alla trimestrale e ai conti relativi al primo semestre del 2024, che hanno confermato, così come ha tenuto a precisare la banca, “il quattordicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e di qualità e un primo semestre record”.
L’utile netto è ammontato a €2,7 miliardi, in rialzo del 16% rispetto all’anno precedente, a fronte di “un RoTE di circa il 20% che ha confermato, parola di UniCredit, “il profilo da blue-chip della banca”.
L’utile ha battuto le attese degli analisti interpellati da Bloomberg, che avevano previsto un valore di 2,342 miliardi di euro, poco distante dai 2,6 miliardi circa incassati nei primi tre mesi del 2024.
I ricavi netti di UniCredit si sono attestati a €6,3 miliardi, in rialzo del 6% anno su anno, con una crescita del 2% del margine di interesse a €3,6 miliardi, e un balzo pari a + 10% delle commissioni a €2,1 miliardi, trainato da tutte le principali categorie.
Anche i ricavi hanno battuto le stime, che erano di 6,008 miliardi rispetto ai 6,371 miliardi incassati nei primi tre mesi del 2024.
UniCredit migliora guidance 2024 e presenta strategia dividendi
Sulla scia di questi risultati solidi, UniCredit ha annunciato di avere migliorato la guidance per il 2024, conservando flessibilità ad ulteriore protezione delle ambizioni di lungo termine per il 2025 e il 2026.
La guidance sui ricavi netti per il 2024 è stata alzata ad oltre €23 miliardi, mentre quella sulla generazione organica di capitale è stata migliorata ad oltre 350 punti base.
La guidance sull’utile netto per il 2024 è confermata a oltre €8,5 miliardi, con la banca che ha precisato di conservare “una certa flessibilità a garanzia del 2025 e del 2026”.
UniCredit ha rimarcato in più la “convinzione in un RoTE elevato e sostenibile superiore al 15% e in una forte crescita dell’EPS (utile per azione) e del DPS (dividendo per azione)”.
In tema dividendi e buyback, nel ribadire “l’impegno incondizionato verso la creazione di valore per gli azionisti”, l’istituto ha ricordato che “la terza e ultima tranche per €1,5 miliardi dei totali €5,6 miliardi di riacquisto di azioni proprie a valere sul 2023 è attualmente in corso di esecuzione e che la seconda tranche del riacquisto di azioni proprie a valere sul 2023, per un ammontare pari a €1,6 miliardi, è stata conclusa in data 20 giugno 2024″.
Piazza Gae Aulenti ha confermato inoltre l’acconto sulla distribuzione a valere sul 2024.
“L’acconto sul dividendo, ha precisato la banca guidata da Andrea Orcel, verrà definito dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit il 23 ottobre 2024 e prevede la distribuzione di circa €1,4 miliardi – con data di stacco della cedola il 18 novembre 2024, data di registrazione il 19 novembre 2024 e data di pagamento il 20 novembre 2024 – , mentre l’anticipo sul riacquisto di azioni proprie è stato già autorizzato fino ad un massimo di €1,7 miliardi da parte dell’Assemblea degli Azionisti del 12 aprile 2024 ed è soggetto all’approvazione delle autorità di vigilanza”.
Per quanto riguarda la guidance sulla remunerazione a favore degli azionisti a valere sul FY24, questa è stata confermata in linea con quella a valere sul FY23, con la precisazione che nell’intero anno solare 2024 la distribuzione, come già reso noto, sarà di circa €10 miliardi.
UniCredit: voce baciata da tassi Bce stabile con Euribor in calo
Tornando alle principali voci di bilancio dei conti di UniCredit relativi al secondo trimestre del 2024, il margine di interesse – o anche voce interessata dai tassi di interesse decisi dalla Bce, che hanno dato nei due anni precedenti una forte spinta alla redditività di tutte le banche italiane, grazie al loro continuo rialzo deciso da Christine Lagarde per battere l’inflazione – il trend è stato sostanzialmente stabile su base trimestrale, attestandosi a €3,6 miliardi, “a fronte di un Euribor in calo e di una gestione disciplinata del nostro pass-through, che ha chiuso il trimestre ad una media di circa il 32 per cento”.
La banca ha così parlato di “un margine di interesse netto eccellente e in grado di generare capitale”. Margine di interesse o anche NII che ha battuto seppur di poco le attese degli analisti, che avevano previsto un valore di 3,504 miliardi, rispetto ai 3,578 miliardi del primo trimestre.
UniCredit ha confermato inoltre un Costo del Rischio (“CoR”) “strutturalmente basso e meno volatile ad 1 punto base”, rendendo noto di avere iscritto a bilancio €15 milioni di accantonamenti per perdite su crediti e aggiungendo che la guidance per il CoR dell’anno fiscale 2024 rimane invariata, ovvero inferiore a 20 punti base.
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Notevole aumento delle commissioni
Focus sul “notevole aumento delle commissioni nel trimestre”, pari al 10% su base annua, che “dimostra l’efficacia della nostra direzione strategica e dei nostri investimenti”.
L’ammontare delle commissioni, pari a 2,1 miliardi, è stato praticamente in linea con le previsioni, che avevano messo in conto un valore di 2,003 miliardi, rispetto ai 2,1 miliardi del trimestre precedente.
La crescita delle commissioni, ha precisato Piazza Gae Aulenti, ha interessato la maggior parte delle categorie delle commissioni, ed è stata in particolare trainata dagli investimenti (+21,1% su base annua), dalle attività di consulenza e finanziamento (+8,5% su base annua), così come dai prodotti assicurativi e dai pagamenti.
Così UniCredit:
Una tale performance evidenzia ancora una volta i benefici della diversificazione e delle nostre fabbriche prodotto, risultando in una base di commissioni diversificata pari al 34% dei ricavi. Le commissioni sono state in rialzo del 6,6 per cento semestre su semestre, o del 8,6 per cento se escluso l’impatto derivante dalla riduzione delle commissioni sui conti correnti in Italia e dai più alti costi legati alle cartolarizzazioni”.
Infine, nel secondo trimestre del 2024, i costi operativi si sono attestati inoltre a €2,3 miliardi, in calo del 1,7 per cento anno su anno e, “grazie alle azioni proattive assunte durante i trimestri passati”, il rapporto costi/ricavi, “già tra i migliori del settore”, è migliorato ulteriormente di 2,9 p.p. rispetto all’anno precedente, attestandosi al 36,3%.
Il ceo Andrea Orcel: CET1 ratio tra i migliori del settore al 16,2%
Così l’AD Andrea Orcel nel commentare i conti:
“Per la prima metà e il secondo trimestre di quest’anno, UniCredit ha riportato ancora una volta una serie record di risultati finanziari. Il nostro RoTE ha raggiunto il 20% (prima dell’aggiustamento per il nostro significativo capitale in eccesso rispetto ai concorrenti), il nostro utile netto è aumentato del 16% a €2,7 miliardi nel trimestre e del 20% a €5,2 miliardi nel semestre, e la nostra generazione organica di capitale è migliorata a €3,3 miliardi e €6,7 miliardi rispettivamente per il trimestre e per il semestre. Ognuno di questi risultati è un record!”.
Orcel ha continuato, mettendo in evidenza che ciascuno di questi risultati “è il frutto della nostra continua trasformazione e della nostra attenzione verso la prioritizzazione di una crescita di qualità sostenibile e redditizia, unita al conseguimento dell’eccellenza operativa e patrimoniale e agli investimenti per il lungo periodo”.
In luce il miglioramento delle commissioni, citato dall’amministratore delegato:
“Le commissioni sono migliorate nettamente su tutti i fronti, con i nostri investimenti nelle fabbriche prodotto e nella rete commerciale che iniziano a produrre risultati più visibili”.
Ancora: “le commissioni hanno ben complementato un margine di interesse resiliente che eccede ampiamente il nostro costo del capitale, ottenendo una crescita redditizia di elevata qualità”.
Il ceo ha poi detto che “il costo del rischio rimane basso e stabile, e mentre il contesto macroeconomico rimane complessivamente stabile, ci troviamo in una posizione ottimale per far fronte a ogni possibile deterioramento grazie a una eccellente qualità degli attivi e agli overlay. I nostri costi sono ulteriormente calati nonostante l’inflazione e i continui investimenti, e lo stesso è valso per la nostra intensità del capitale, grazie all’ulteriore miglioramento della qualità dei nostri ricavi”.
Per quanto riguarda il tema dividendi e buyback, Orcel ha ricordato che “abbiamo annunciato un acconto sulla distribuzione relativa al 2024 pari a €1,4 miliardi sotto forma di dividendo e €1,7 miliardi sotto forma di riacquisto di azioni proprie come parte della nostra distribuzione già accantonata complessivamente pari a €5,2 miliardi nella prima metà dell’anno”.
Inoltre, “nonostante l’accantonamento del 100% dell’utile netto, o del 60% del nostro obiettivo di distribuzione per l’anno, il nostro CET1 ratio, tra i migliori del settore, è aumentato al 16,2% anno su anno, su una base comparabile, grazie alla nostra eccellente generazione organica di capitale”.
Di conseguenza, “sulla base di questi elementi, unitamente al significativo valore ancora da sprigionare e al nostro capitale in eccesso che impiegheremo o distribuiremo, siamo fortemente convinti di poter raggiungere le nostre ambizioni future. UniCredit sta fissando un nuovo modello di riferimento per il settore bancario, e la chiara direzione strategica che abbiamo intrapreso ci consentirà di crescere, di remunerare regolarmente gli investitori e le nostre persone, e di realizzare le nostre ambizioni per i nostri clienti e le comunità in cui operiamo”.
UniCredit acquista Aion Bank e Vodeno. La mossa ‘digitale’
Poco prima della pubblicazione della trimestrale, Piazza Gae Aulenti ha annunciato una nuova operazione di M&A, che ha visto protagoniste ancora due banche estere:
per la precisione, la belga Aion Bank e la polacca Vodeno. L’acquisizione del 100% del capitale dei due istituti, ha precisato UniCredit, “rappresenta una delle prime mosse da parte di una banca per acquisire la piena proprietà di una nuova tecnologia, senza alcuna dipendenza da fornitori terzi di core banking“.
In questo modo UniCredit sarà in possesso di “una tecnologia di core banking di nuova generazione, con una piattaforma digitale basata su cloud, pienamente operativa e scalabile, e una gamma completa di prodotti per segmenti di alto valore (ad esempio, PMI e clientela affluent)”.
L’acquisizione è stata così commentata dal ceo Andrea Orcel:
“Questo investimento ci consente di sfruttare la tecnologia e il talento di Vodeno per potenziare ulteriormente la loro tecnologia proprietaria, utilizzandola come sandbox per sviluppare, testare e innovare a beneficio del nostro intero gruppo. La combinazione di Aion Bank con questa tecnologia integrata ci dà la possibilità di entrare in specifici segmenti di clientela e in interi mercati in tutta Europa, offrendo ulteriori opportunità per impiegare in modo efficiente il nostro capitale in eccesso”.
La banca ha poi precisato che “l’acquisizione avrà un impatto minimo sul CET1 ratio consolidato di UniCredit, pari a circa 15 punti base”.