Inflazione eurozona, domani test finale per taglio tassi Bce a settembre
Venerdì 30 agosto sarà una giornata importante in tema di inflazione e banche centrali. Oltre al core Pce statunitense, la misura dei prezzi preferita dalla Fed, sono in programma i dati sui prezzi al consumo della zona euro, nel radar dei funzionari della Bce. Dopo la lettura deludente di luglio, gli investitori auspicano un rallentamento dell’inflazione nell’eurozona che giustifichi una consistente riduzione dei tassi da qui a fine anno. Ecco nel dettaglio le attese degli analisti sul report e le aspettative sulle prossime mosse dell’istituto guidato da Christine Lagarde.
Le stime sull’inflazione dell’eurozona
Il consensus raccolto da Bloomberg prevede mediamente un indice dei prezzi al consumo in aumento dello 0,2% su base mensile (dopo la rilevazione stabile di luglio).
Su base annua è attesa una crescita del 2,2%, in forte rallentamento dal 2,6% del mese precedente e sui minimi da tre anni. Il dato core, calcolato al netto dei prezzi energetici e alimentari (più volatili) è stimato in calo dal 2,9% al 2,8% tendenziale.
Il giorno stesso Eurostat pubblicherà anche il rapporto sulla disoccupazione di luglio, con un tasso previsto stabile, sui minimi, al 6,5%.
L’inflazione rallenta in Spagna e Germania
In giornata sono giunti segnali disinflazionistici dai prezzi al consumo in Spagna e in Germania. Nel paese iberico, l’inflazione armonizzata ha rallentato dal 2,9% al 2,4% (stima 2,5%) e l’indice nazionale dal 2,8% al 2,2% (attese 2,4%), anche se il dato core domestico è passato dal 2,8% al 2,7%, contro il 2,6% del consensus.
In Germania, il Cpi armonizzato è sceso dal 2,6% al 2,0% e quello nazionale dal 2,3% al’1,9%. Per entrambi, si tratta della lettura più bassa dal 2021.
Domani verranno diffusi gli omologhi dati in Francia e Italia, ma la tendenza generale nella zona euro sembra quella di un rallentamento progressivo della crescita dei prezzi.
Taglio tassi Bce quasi certo a settembre
Una diminuzione dell’inflazione dovrebbe convincere definitivamente la Bce a tagliare i tassi a settembre. Si tratta infatti dell’ultimo tassello in un puzzle di dati che segnalano una moderazione dei prezzi.
La scorsa settimana, i funzionari di politica monetaria hanno potuto apprezzare un marcato ridimensionamento della crescita salariale nel secondo trimestre, al 3,6% rispetto al 4,7% dei primi tre mesi del 2024.
Dagli indici flash Pmi di agosto della zona euro è emerso inoltre un rallentamento dei costi di acquisto nel settore dei servizi, ai minimi da 40 mesi, a testimonianza di un calo delle pressioni sui costi (malgrado un aumento dei prezzi di vendita).
“La riduzione della pressione inflazionistica, combinata con la diminuzione dello slancio della crescita, offre uno sfondo macroeconomico quasi perfetto per un altro taglio dei tassi”, spiegano gli analisti di ING. “Allo stesso tempo, tuttavia, indicatori di inflazione lungimiranti come le aspettative sui prezzi di vendita e la crescita dei salari mostrano che ci sono ancora motivi per essere cauti.”
Funzionari Bce cauti su inflazione e tagli tassi
Non a caso, continuano a giungere dichiarazioni prudenti da parte dei funzionari della Bce. Questa settimana il capo della banca centrale olandese nonché membro del Consiglio direttivo, Klaas Knot, ha puntualizzato che è necessario aspettare più dati per valutare se un taglio a settembre sia appropriato, aggiungendo che lo stesso varrà per gli incontri di ottobre e dicembre.
“Finché il percorso disinflazionistico continua a convergere verso il ritorno al 2% entro fine 2025, mi sento a mio agio nel togliere gradualmente il piede dal freno”, ha comunque dichiarato Knot. Ricordiamo che a settembre verranno diffuse le nuove proiezioni su inflazione e crescita della Bce.
Le osservazioni del funzionario olandese fanno il paio con quelle del capoeconomista Philip Lane, per il quale il ritorno all’obiettivo dei prezzi al consumo “non è ancora sicuro” e “la posizione monetaria dovrà rimanere in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario”.
Più sciolto il collega Mario Centeno, governatore della Banca del Portogallo, secondo cui, osservando la traiettoria dei dati, “il percorso dei tassi sembra relativamente chiaro”.
Le previsioni del mercato sulle mosse della Bce
Al momento, i mercati danno già per scontato un taglio dei tassi il 12 settembre e scommettono su almeno un’altra riduzione entro fine anno, se non due.
Secondo i dati impliciti negli swap overnight, l’allentamento monetario previsto è mediamente pari a 67 punti base, ovvero 2-3 tagli da 25 punti base ciascuno.