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Def ma non solo: Giorgetti su tassi Bce, Mps e TIM

Pubblicato 9 Aprile 2024 Aggiornato 10 Aprile 2024 17:17

In occasione del varo del Def da parte del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti oggi non ha parlato ‘solo’ delle nuove stime sul debito, deficit e Pil Italiano.

Nel corso della conferenza stampa successiva all’ok del governo Meloni al Documento di Economia e di Finanza, bersagliato dalle domande dei giornalisti, il titolare del Tesoro ha affrontato anche alcuni temi caldi a cui l’esecutivo sta lavorando, come il piano di privatizzazioni da 20 miliardi in tre anni e i dossier TIM e Mps-Monte dei Paschi di Siena.

Non solo: Giorgetti ha lanciato anche un appello alla Bce di Christine Lagarde, che si riunirà dopodomani, giovedì 11 aprile, dopo aver citato il nodo decisamente italiano della spesa per gli interessi.

Def, Giorgetti commenta dossier Mps

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha parlato oggi in occasione della conferenza stampa che è stata indetta dal governo italiano a seguito dell’approvazione che il Consiglio dei ministri, riunitosi oggi alle 11.15 a Palazzo Chigi, ha dato al testo del Def, il Documento di Economia e di Finanza.

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Oltre che alle domande sulla crescita del Pilma anche di quella del debito – e sulla natura stessa del Def, sprovvisto stavolta del quadro programmatico, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha risposto ad alcune domande poste dai giornalisti su alcuni temi caldi di Borsa.

In merito al futuro di Mps, Giorgetti ha detto di essere fiducioso nella possibilità di trovare qualche potenziale cavaliere bianco per una operazione di M&A, fusione e acquisizione, che veda protagonista la banca senese, entro questo anno:

“Il 2024 credo debba essere l’anno buono per trovare partner strategici”, ha detto Giorgetti rispondendo a una domanda su Mps, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.

Il titolare del Tesoro ha precisato che, a suo avviso, “la’scarpetta’ è pronta”, ovvero di ritenere che il 2024 possa essere l’anno per individuare quella banca pronta a convolare a nozze con il Monte di Stato sempre meno di Stato, dopo le due mosse lanciate dal governo Meloni. Governo Meloni che, va ricordato, punta sia sulla privatizzazione dell’istituto – come da accordi con l’Ue – che sulla creazione di un terzo polo bancario.

 

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TIM, Giorgetti: ribadisco bontà proposta di scorporo di NetCo

Per quanto riguarda invece il dossier TIM-Telecom Italia, nello specifico quello relativo alla vendita della rete fissa, Giorgetti ha ricordato che il futuro della cessione di NetCo al fondo Usa KKR sarà deciso dall’assemblea degli azionisti della compagnia guidata dal ceo Pietro Labriola, che si riunirà il prossimo 23 aprile, per decidere sul rinnovo del cda .

Giorgetti non ha mancato di rivendicare il ruolo dello Stato nella partita, che vedrà il Mef affiancarsi al fondo KKR, nelle vesti di azionista di minoranza di NetCo, attraverso il Mef:

“Io penso e ribadisco che la proposta a cui ha contribuito il Governo sia l’unica realistica, che garantirà la sopravvivenza e il funzionamento di TIM nel futuro”.

Ancora: “ribadisco la bontà della proposta dello scorporo di NetCo”.

“La proposta resta lì perché ha anche un significato strategico: nella rete è giusto che lo Stato ci sia e abbia un presidio”, ha aggiunto Giorgetti.

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Il titolo TIM rimane osservato speciale a Piazza Affari, soprattutto sulla scia del tonfo storico del 24% sofferto nel giorno della presentazione del nuovo piano industriale da parte del ceo Labriola, e dopo l’articolo del Financial Times, che ha rivelato la grande scommessa short da €1 miliardo lanciata contro il titolo.

Oggi, a fronte di un Ftse Mib in lieve ribasso, il titolo Tim sale dello 0,90% circa.

Le parole di Giorgetti non scaldano invece il titolo Mps-Monte dei Paschi di Siena, che arretra sul Ftse Mib di oltre l’1,6%.

In generale, il ministro è tornato a ribadire l’ambizioso piano di privatizzazioni lanciato dal governo Meloni in ottica taglia-debito, sottolineando di ritenere che “l’operazione di razionalizzazione delle partecipazioni annunciata sia un obiettivo ambizioso ma anche realistico”.

Di conseguenza, il titolare del Tesoro ha confermato che il piano di privatizzazioni avrà un valore di 20 miliardi, come previsto dalla Nadef.

Giorgetti ha tuttavia lanciato anche un attenti a non sperare troppo nel piano: “L’andamento del debito e sua sostenibilità non dipendono dal programma di alienazione”.

Appello taglio tassi alla Bce, il ministro cita piaga spesa per interessi

Occhio anche alle parole che il titolare del Tesoro ha proferito praticamente alla vigilia dell’annuncio sui tassi della Bce di Christine Lagarde, in calendario alle 14.15 ora italiana della giornata di dopodomani, giovedì 11 aprile.

La riunione imminente del Consiglio direttivo della Banca centrale europea si confermerà il terzo atto del 2024.

L’esito sembra essere scontato:

così come nelle prime riunioni del 2024 e così come è accaduto anche alla fine del 2023 dopo l’ultima stretta monetaria del settembre dello scorso anno, la Bce dovrebbe annunciare l’intenzione di lasciare i tassi dell’area euro fermi.

In un contesto in cui è incalzata dalle mosse della Fed sui tassi, la banca centrale europea si esprimerà anche sull’orientamento che intende dare alla propria politica monetaria.

A tal proposito, il ministro Giorgetti oggi ha lanciato un monito in direzione di Francoforte, riferendosi al problema della spesa per gli interessi del debito pubblico dell’Italia, destinata ad aumentare.

“Nel corso degli anni la spesa per gli interessi aumenta in relazione ai tassi di mercato”, ha fatto notare il ministro, aggiungendo di auspicare che la Bce “avvi a breve una diminuzione dei tassi di interesse”.

D’altronde, ha puntualizzato il titolare del Tesoro, “l’inflazione, almeno nel nostro Paese, sembra sotto controllo”.

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