Banche europee: taglio tassi Bce una minaccia? Outlook Goldman Sachs su titoli, dividendi, utili

Goldman Sachs Research non sembra avere dubbi: un altro taglio dei tassi mini da parte della Bce non metterà a rischio la fase positiva che i titoli delle banche europee stanno vivendo da un po’. Tutt’altro.
Gli strategist della divisione di ricerca del gigante americano hanno rimarcato la loro fiducia nel comparto in un rapporto dedicato al settore, che ha messo in evidenza in primis il rally che le azioni hanno incassato in quest’ultimo anno, prendendo in considerazione i due indici Euro Stoxx Banks (indice che comprende i titoli delle principali banche dell’area euro) e Stoxx Europe All Banks (indice che include i titoli di tutte le banche europee, dunque anche ex Eurozona).
- Banche in vista taglio tassi Bce: il rally ha spazio per continuare?
- Investitori cauti verso le banche in attesa taglio tassi Bce & Co
- Goldman Sachs: titoli ancora convenienti, il rapporto P/E
- Titoli sottovalutati? Goldman Sachs smorza timori su NPL e Pil
- Goldman Sachs ricorda doom loop. In Italia tra banche-BTP
- Con Unione mercati capitali UE più sostegno alle banche
Banche in vista taglio tassi Bce: il rally ha spazio per continuare?
La divisione di ricerca di Goldman Sachs ha riassunto la sua view sulle banche europee nell’articolo “European bank stocks are forecast to rally even more”, che ha ricordato il rally dei titoli delle banche europee, saliti più del 25% su base annua, in concomitanza con l’aumento degli utili, che hanno continuato a crescere grazie ai rialzi dei tassi varati dalla Banca centrale europea, nel caso delle banche dell’Eurozona, e dalla Bank of England, se si considerano anche le azioni delle banche UK.
Spinta ai titoli da boom dividendi e buyback
Nel riassumere il trend del settore, gli esperti hanno dato una buona notizia a chi investe nel comparto, o agli eventuali potenziali investitori, scrivendo di ritenere che i titoli continueranno a salire, sostenuti dalla pioggia di dividendi e di buyback che le rispettive banche stanno lanciando.
Più di una rassicurazione è stata data a chi teme che il balzo delle azioni non abbia più spazio per andare avanti da Sharon Bell, strategist senior del team di strategia di portafoglio di Goldman Sachs in Europa, che ha fatto notare che, piuttosto, in queste ultime sessioni – quando i titoli bancari sono scesi – “il settore è stato penalizzato in modo eccessivo”.
A conferma di una certa cautela che si è palesata di recente sui mercati nei confronti di questi titoli, Bell ha fatto notare che “gli utili delle banche paneuropee sono stati molto positivi in questi ultimi anni” ma che, in questo momento, gli investitori non sembrano credere che questa situazione possa continuare.
Investitori cauti verso le banche in attesa taglio tassi Bce & Co
Tra i motivi che hanno alimentato lo scetticismo, probabilmente l’attesa per l’imminente taglio dei tassi da parte della Bce, il secondo che i mercati stanno dando per certo, dopo la mini sforbiciata annunciata da Christine Lagarde il 6 giugno scorso, pari a 25 punti base .
Niente paura, ha rassicurato Bell, spiegando quanto è stato detto anche da altri analisti che guardano alle banche europee.
E’ vero, si legge nell’analisi di Goldman Sachs, che sia la Bce che Bank of England hanno iniziato a tagliare i tassi di interesse.
Ma “Bell e i suoi colleghi di Goldman Sachs Research non credono che le banche centrali torneranno all’era dei tassi negativi o dei tassi ultra bassi, in questo ciclo economico”, si legge nell’articolo.
“Per le banche rimarrà assist tassi più alti per un periodo più lungo di tempo”
Inoltre, considerando i tagli mini fino a oggi varati dalle istituzioni centrali, è improbabile che le banche rimangano orfane di quella grande manna dal cielo “tassi più alti per un periodo di tempo più lungo” (rates higher for longer), che ha sostenuto finora i loro margini netti di interesse (NII) e la loro redditività.
“I tassi di interesse stanno scendendo, ma non torneranno ai livelli precedenti la pandemia – ha detto Bell – E questo è qualcosa di estremamente importante per la redditività delle banche”.
Proprio questa redditività, continuerà insomma secondo Goldman Sachs a essere blindata.
A tal proposito, una indiscutibile prova del nove della solidità del settore, non ancora mollato dalla Bce, è arrivata nelle ultime settimane dai numeri relativi ai bilanci, in particolare, delle banche italiane e, anche, dalle aspettative sull’arrivo di una nuova ghiotta remunerazione per gli azionisti, di nuovo a livelli record, in tutta Europa.
LEGGI ANCHE
Tassi ma non solo. La Bce di Lagarde sta per tagliare anche questo spread
Tassi Bce e inflazione: Lagarde tra colombe e falchi, l’enigma quanti tagli nel 2024
Goldman Sachs: titoli ancora convenienti, il rapporto P/E
C’è poi un altro elemento che Goldman Sachs Research ha messo in evidenza: le valutazioni dei titoli bancari in Europa, che rimangono “relativamente non costose”, a dispetto del rally che le azioni hanno riportato in questo ultimo anno.
Gli strategist hanno ricordato che il rapporto P/E delle banche europee è pari a 6,5x, confermandosi tra “i multipli PE più bassi per un settore in Europa”.
Questo multiplo è inoltre vicino a toccare il minimo del range degli ultimi 20 anni e va paragonato con un P/E che è di circa 15x per i titoli, in media, scambiati sull’azionario europeo.
Molti altri sono, inoltre, i fattori positivi da considerare, come la pioggia di dividendi che per l’appunto gli istituti di credito sono pronti a elargire ancora agli stakeholders, grazie ai capitali che sono riusciti ad ammassare e ai forti utili che hanno incassato.
Tra l’altro, Bell ha sottolineato che tra i vertici delle banche “la mentalità è cambiata”, come dimostra la maggiore apertura nei confronti dei buyback azionari rispetto a quanto avveniva in passato.
Titoli sottovalutati? Goldman Sachs smorza timori su NPL e Pil
Eppure, nonostante i grandi passi in avanti fatti dalle banche “in questi ultimi 10-15 anni”, la strategist ritiene che le valutazioni delle banche continuino a non essere premiate come meriterebbero.
Vero è che una sfida, per il comparto, è rappresentata dall’indebolimento del Pil dell’area euro, dunque dei fondamentali economici che, di norma, precede un aumento degli NPL (Non Performing Loans, ovvero crediti deteriorati), che finiscono per erodere la solidità dei bilanci degli istituti.
Ma Goldman Sachs Research non ha anticipato alcuna “recessione profonda” per l’Europa, presentando anzi un outlook di crescita dell’economia migliore rispetto a quello previsto dal consensus.
Inoltre – scrivono Bell e i suoi colleghi – le aziende e le famiglie europee hanno bilanci e risparmi relativamente solidi”: caratteristica che rende meno probabile una ondata di default che porti gli istituti a trovarsi nella situazione di non riuscire a vedere tornare indietro i prestiti erogati.
“La probabilità di un aumento degli NPL è bassa. Ci vorrebbe una profonda recessione”, ha detto Bell, insomma per scatenare un balzo dei crediti deteriorati. Ma la verità è che il “problema dell’Europa non è quello di una recessione profonda. Il suo problema è che la sua economia non cresce a un ritmo sostenuto”.
Goldman Sachs ricorda doom loop. In Italia tra banche-BTP
Un tallone d’Achille che viene menzionato da Goldman Sachs Research, tuttavia, c’è, ed è costituito dalla piaga del doom loop, ovvero dell’abbraccio considerato mortale o tossico tra le banche e i debiti pubblici delle nazioni di appartenza: fenomeno storicamente e tristemente noto nel caso dell’Italia, come ha dimostrato l’alert che è stato lanciato all’inizio di questo anno dalla stessa Ocse, e come hanno certificato anche i numeri recenti relativi al rapporto che continua a persistere tra le banche italiane e i BTP.
LEGGI ANCHE
Banche italiane fanno contenta Meloni: in pancia più BTP e Bot, in forte rialzo tasse al fisco
Ocse torna su doom loop banche italiane-BTP con SOS debito e tassi
L’altro rischio è l’elevata volatilità che i titoli delle banche europee tendono ad avere rispetto al resto del mercato, ovvero l’elevato Beta, a sua volta legato all’outlook dell’economia.
Per Bell, le azioni delle banche europee sono dunque penalizzate sia perchè gli investitori guardano con preoccupazione alla loro esposizione verso i rispettivi debiti sovrani sia per la sensibilità del comparto “alla crescita potenziale di lungo termine dell’economia”.
Detto questo, Bell ha rimarcato gli altri punti di forza del settore, come il fatto che le banche siano andate al di là del loro business tradizionale di intermediazione bancaria, puntando su altri business come l’asset management, l’investment banking e il fintech.
Tutti business, si legge nell’articolo di Goldman Sachs, i cui utili non sono legati in modo significativo ai tassi di interesse; e, in alcuni casi attività, come l’asset management, che possono trarre beneficio dai risparmi che si accumulano nelle nazioni interessate dall’invecchiamento della popolazione.
Con Unione mercati capitali UE più sostegno alle banche
Goldman Sachs ha concluso l’articolo ricordando anche che un qualsiasi passo volto a rafforzare l’Unione dei mercati dei capitali in Europa – passo auspicato tra gli altri dall’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Bce Mario Draghi, come è emerso dalla presentazione del suo rapporto sulla competitività – rappresenterebbe un ulteriore sostegno a favore delle banche europee.
In definitiva, nel rimarcare la sua fiducia nel comparto, in un momento in cui gli investitori starebbero sottovalutando le potenzialità dei titoli delle banche europee, una buona soluzione secondo gli strategist potrebbe essere la scelta di queste azioni, al fine di “diversificare un po’ il proprio portafoglio”.