Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Tassi UK: Bank of England annuncia taglio dopo dietrofront inflazione. La reazione della sterlina

Tassi UK: Bank of England annuncia taglio dopo dietrofront inflazione. La reazione della sterlina

Pubblicato 1 Agosto 2024 Aggiornato 2 Agosto 2024 07:43

Tassi più bassi anche nel Regno Unito: oggi la Bank of England ha annunciato di avere tagliato i tassi UK di 25 punti base, dal 5,25%, record degli ultimi 16 anni, al 5%.

Si è mossa così anche la BoE, dopo le sforbiciate annunciate già, tra le banche centrali più importanti tra i paesi avanzati, dalla Bce e della banca centrale svizzera Swiss National Bank.

Anche la Bank of England ha anticipato così la Fed di Jerome Powell, che ieri ha lasciato i tassi sui fed funds invariati al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%,  aprendo comunque alla possibilità di sforbiciarli nel prossimo meeting di settembre.

Taglio tassi: si muove prima della Fed anche la Bank of England

Quello annunciato oggi dalla banca centrale UK è stato il primo taglio dei tassi nel Regno Unito dal marzo del 2020, ovvero dal periodo più drammatico della pandemia Covid-19:

un taglio giustificato dal processo disinflazionistico in atto nel Regno Unito, che ha portato il tasso di inflazione UK a salire nel mese di giugno al ritmo annuo del 2%, in linea con i desiderata della Bank of England.

Occhio ai movimenti della sterlina, che scendeva già prima dell’annuncio sui tassi e che continua a perdere terreno, sebbene a un ritmo inferiore rispetto al calo immediatamente successivo all’annuncio della decisione della BoE.

Nei confronti del dollaro, la valuta britannica perde alle 17.30 circa ora italiana lo 0,65% circa, dopo essere scivolata fino a -0,75%. Il rapporto GBP/USD arretra così a quota $1,2773.

Il cambio EUR/GBP conferma anch’esso il trend ribassista della sterlina, salendo dello 0,11% (ma era balzato fino a oltre lo 0,40%), a quota GBP 0,8431.

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Bank of England spaccata a metà con dubbio inflazione UK

Dal comunicato con cui la BoE ha annunciato la decisione sui tassi è emerso che l’intenzione della banca centrale è quella di continuare a far sì che la politica monetaria “rimanga restrittiva” per un periodo di tempo sufficiente a garantire che l’inflazione del Regno Unito segni una crescita pari al target fissato del 2% in modo sostenibile, e che si smorzino del tutto i rischi al rialzo che incombono sul trend dei prezzi.

Nelle minute dell’istituzione si legge infatti che “la Commissione continua a monitorare attentamente i rischi legati alla persistenza dell’inflazione”.

Di conseguenza, la Bank of England “deciderà in ogni riunione il grado appropriato di restrizione della politica monetaria”.

La decisione non è stata presa all’unanimità, tutt’altro.

La Bank of England risulta letteralmente spaccata in due:

a votare a favore del taglio dei tassi sono stati il presidente Andrew Bailey, Sarah Breeden, Swati Dhingra, Clare Lombardelli e Dave Ramsden.

Il no è arrivato invece dai quattro esponenti Megan Greene, Jonathan Haskel, Catherine L Mann e Huw Pill, che avrebbero preferito lasciare i tassi UK invariati al 5,25%.

Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income, ha commentato l’annuncio del taglio dei tassi targato Bank of England, parlando di un esito della riunione della banca centrale che non si può definire “ad alta convinzione”.

Detto questo, “alla fine la Banca d’Inghilterra ha effettuato l’atteso taglio dei tassi, portando il Bank Rate al 5,0%”.

Il motivo?

“L’aggiornamento delle previsioni, che indicano un’inflazione ancora più bassa e al di sotto dell’obiettivo alla fine dell’orizzonte di riferimento, insieme al fatto che l’inflazione è attualmente al 2%, ha dato all’istituto centrale la fiducia necessaria per adeguare ora il picco del tasso”.

Tuttavia, “la Banca of England ha avvertito che l’inflazione dovrebbe risalire verso il 3% nel corso dell’anno, il che ci suggerisce che un ulteriore taglio dei tassi potrebbe non essere in programma per settembre, a differenza di altre importanti banche centrali (ad esempio, Fed e BCE) che ritengono probabile un taglio a settembre”. (ma su questo punto la Bce si ritrova a fare i conti di nuovo con lo scoglio dell’inflazione dell’area euro).

Neiss ha concluso così la nota sottolineando che potrebbe essere possibile “un ulteriore taglio quest’anno, probabilmente a novembre, sempre che non vengano annunciati bazooka sul piano fiscale nel bilancio di ottobre”.

S&P Global Market Intelligence: “una decisione rischiosa”

Interpellato dal Guardian Raj Badiani, direttore della divisione di economia di S&P Global Market Intelligence, ha avvertito inoltre che il taglio dei tassi di oggi potrebbe essere il frutto di “una decisione rischiosa” dal momento che, a suo avviso, il pericolo è che i fondamentali dell’inflazione e dei salari possano non essere ancora tali da garantire una stabilità dei prezzi nel medio periodo”.

Per Badiani, la BoE con questo taglio ha messo a rischio anche la sua reputazione, che verrebbe di fatto ammaccata nel caso in cui la decisione di oggi si rivelasse “prematura e si traducesse in un ciclo di allentamento monetario a singhiozzo”.

Detto questo, secondo l’esperto di S&P, “il taglio di oggi è una buona notizia sia per la ripresa appena sbocciata dell’economia che per il nuovo governo laburista, che ha promesso di rivitalizzare la crescita dell’economia del Regno Unito, in un contesto in cui dispone di opzioni fiscali (di stimoli fiscali) limitate. La decisione – ha concluso Badiani – sarà accolta con favore da milioni di famiglie sul lastrico che sperano che il taglio dei tassi di oggi sia l’inizio dell’ultimo capitolo della crisi del costo della vita”.

Peccato che qualcuno stia facendo già notare che, almeno per quanto riguarda le rate sui mutui, il loro trend dovrebbe rimanere praticamente stabile, non riportando alcun segno meno che, in questo caso, farebbe la gioia di diverse famiglie del Regno Unito, come commenta Joel Hills, giornalista di ITV News.

E intanto, l’indice Ftse 100 della borsa di Londra segna alle 17.20 circa ora italiana un calo dell’1% circa, a quota 8.281,91 punti.