Dividendi globali e Italia da record grazie alle banche nel 2° trimestre
Forte crescita dei dividendi globali nel secondo trimestre del 2024. Secondo l’ultimo Global Dividend Index di Janus Henderson, il dato complessivo ha raggiunto la cifra record di 606,1 miliardi di dollari, con un aumento dell’8,2% su base sottostante (escludendo cedole una tantum e oscillazioni dei tassi di cambio). Le cedole segnano un massimo storico anche in Italia (16 miliardi di euro), trainate dalle banche. Ecco i punti principali del report.
Dividendi globali +8,2% su base sottostante nel 2Q
Malgrado il contesto di tassi elevati, le aziende si mostrano resilienti e continuano a distribuire generosi dividendi. È questo il quadro che emerge dall’indice del gestore Janus Henderson, che analizza le prime 1.200 aziende per capitalizzazione, rappresentative del 90% dei dividendi a livello globale.
Nel secondo trimestre, i pagamenti dei dividendi sono cresciuti del 5,8% su base nominale, toccando un massimo storico di 606,1 miliardi di dollari per il periodo. Ancora più sostenuta la crescita sottostante, pari all’8,2%, con una differenza legata soprattutto ai tassi di cambio, in particolare per la debolezza dello yen.
Sull’incremento complessivo hanno inciso significativamente le prime cedole pagate da Meta e Alphabet, ma in generale il 92% delle società ha distribuito dividendi uguali o superiori su base annua. Inoltre, un settore su tre ha registrato una crescita sottostante a due cifre e solo tre settori hanno riportato un calo.
Sempre più big tech pagano cedole
“L’ avvio della distribuzione dei dividendi da parte delle grandi società statunitensi di media-tecnologia Meta e Alphabet, insieme alla cinese Alibaba, è un segnale davvero positivo che farà aumentare la crescita globale dei dividendi di 1,1 punti percentuali quest’anno”, ha commentato Jane Shoemake, Client Portfolio Manager del Global Equity Income team di Janus Henderson.
“Queste società stanno seguendo un percorso ben tracciato, raggiungendo un punto di maturità in cui i dividendi sono una via naturale per restituire agli azionisti la liquidità in eccesso”. E ancora: “Il pagamento dei dividendi amplierà il loro appeal nei confronti degli investitori e potrebbe incoraggiare altre società a seguirne l’esempio”.
Lo spaccato dei dividendi per area geografica
A livello regionale, i dividendi sono aumentati dell’8,6% negli Stati Uniti, grazie soprattutto ai primi dividendi di Meta e Alphabet che hanno inciso per il 40% dell’incremento.
In Europa emerge una crescita del 7,7% a 204,6 miliardi di dollari, record assoluto per la regione, con nuovi massimi storici per Francia, Italia, Svizzera e Spagna.
Oltre metà della crescita in Europa è stata generata dal settore bancario, grazie al contesto di tassi di interesse elevati che ha permesso agli istituti di gonfiare margini di interesse e utili e restituire più valore agli azionisti attraverso i dividendi e i piani di buyback.
Nell’area Asia-Pacifico il Giappone segna un nuovo record in yen, ma la debolezza della valuta locale impedisce di aggiornare i massimi anche in dollari. Cedole invariate a Hong Kong, crescita double digit per Taiwan e Corea del Sud.
Record di dividendi in Italia grazie alle banche
I dividendi delle società italiane prese in considerazione dall’indice sono cresciuti del 26,4% su base sottostante, raggiungendo l’importo record di 17,2 miliardi di dollari (16,0 miliardi di euro).
Ciascuna azienda dell’indice ha aumentato il dividendo anno su anno, ma il contributo più rilevante è quello delle banche, che rappresentano due terzi dell’aumento rispetto al secondo trimestre del 2023.
La situazione potrebbe cambiare con i tagli dei tassi da parte della Bce, ma per il momento gli istituti italiani ed europei sembrano ben strutturati per continuare a generare capitale e conservare i livelli attuali di distribuzione di valore agli azionisti.
Le nuove stime di Janus Henderson per il 2024
L’aumento del secondo trimestre ha indotto Janus Henderson ad aggiornare al rialzo le stime per il full year 2024.
Le previsioni aggiornate indicano una crescita su base sottostante del 6,4% a 1,74 trilioni di dollari, rispetto alla precedente proiezione del 5%, con un incremento nominale atteso del 4,7% (vs 3,9%).