Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Tassi: Fed pronta a tagliarli, ma a Wall Street il rebus rimane. Il falco della Bce affossa le speranze

Tassi: Fed pronta a tagliarli, ma a Wall Street il rebus rimane. Il falco della Bce affossa le speranze

16 Settembre 2024 15:39

E’ la Fed di Jerome Powell il grande market mover della settimana, così come l’annuncio sui tassi da parte della Bce di Christine Lagarde è stato il grande evento, sui mercati, della scorsa settimana.

L’annuncio della banca centrale americana arriverà dopodomani, mercoledì 18 settembre, al termine della riunione di due giorni del Fomc, il braccio di politica monetaria dell’istituzione, che inizierà domani, martedì 17 settembre.

La Federal Reserve non sarà la sola a comunicare, questa settimana, le proprie decisioni di politica monetaria:

nei prossimi giorni, arriveranno anche i verdetti di altre banche centrali, tra cui quelli della BoE (Bank of England) e della BoJ, Bank of Japan: quest’ultima orientata ad andare controcorrente rispetto ad altre banche centrali, ovvero ad alzare i tassi.

Fed rimasta indietro su taglio tassi rispetto a Bce, SNB, BoE

L’annuncio della Fed sui tassi rimane il più atteso, sia per le ripercussioni che la scelta di Powell potrà avere sulle altre economie del mondo, sia in quanto la banca centrale americana non ha tagliato ancora i tassi, contrariamente a quanto hanno fatto le altre istituzioni:

nello specifico, la Bce di Christine Lagarde l’ha già superata da un pezzo, annunciando la prima sforbiciata ai tassi il 6 giugno scorso ; ancora prima, aveva deciso di tagliare la SNB-Swiss National Bank, banca centrale della Svizzera, che si era mossa a marzo, mentre la Bank of England ha annunciato il primo atto dell’allentamento della restrizione monetaria agli inizi di agosto, muovendosi anche in questo caso prima della Fed di Jerome Powell.

La situazione è tale che, in un intervento alla trasmissione televisiva “Squawk Box Europe”, John Bilton, responsabile globale della divisione di strategia multi-asset strategy di J.P. Morgan Asset Management, ha detto che “stiamo entrando in una fase di tagli” a livello globale, aggiugendo di credere che la Fed taglierà i tassi, questa settimana, di 25 punti base, e che è probabile che anche la Bank of England si muova di nuovo, dopo che, nel mese di luglio, l’economia del Regno Unito è risultata in fase di stagnazione per il secondo mese consecutivo.

Abbiamo tutti gli ingredienti per l’inizio di un ciclo di tagli piuttosto esteso, che probabilmente non sarà associato a una recessione”, ha fatto notare Bilton, aggiungendo che la carrellata di riduzioni si accompagnerà probabilmente a un contesto di non recessione, “qualcosa di insolito”.

Va ricordato che i tassi sui fed funds sono inchiodati al record degli ultimi 23 anni a cui sono stati lasciati invariati dalla Fed dopo l’ultima stretta monetaria anti-inflazione del luglio del 2023, al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.

Fed: Powell ha dato il via libera. Il dubbio è su 25 pb o 50 pb

Il via libera all’inizio dell’allentamento della restrizione monetaria negli Stati Uniti ha ricevuto finalmente la benedizione della stessa Fed alla fine di agosto, quando il presidente Jerome Powell, in occasione del simposio di Jackson Hole, ha ammesso che i tempi sono maturi per iniziare a tagliare i tassi, pur non dando indicazioni su quella che potrebbe essere l’entità della prima riduzione in più di quattro anni.

Proprio questi dubbi su quella che potrebbe essere la prima grande mossa di Powell ha fatto scattare i mercati finanziari sull’attenti.

Gli economisti più dovish affermano che la Fed dovrebbe tagliare i tassi di 50 punti base, nel mese di settembre:

molti di loro sono gli stessi che hanno accusato la banca centrale di essere andata oltre, ovvero di avere alzato troppo i tassi negli anni 2022-2023, facendoli schizzare di ben 525 punti base e annunciando, in alcune occasioni, strette monetarie anche pari a +75 punti base.

Taglio 50 pb: c’è chi teme effetto panico. Ma JPMorgan ci crede

Altri economisti hanno avvertito tuttavia che se la Fed alzasse i tassi di 50 punti base, rischierebbe di innescare una situazione “molto pericolosa” per i mercati, in quanto quell’annuncio sarebbe la constatazione, da parte di Powell & Co., di una situazione per l’economia Usa decisamente più preoccupante di quella che i dati macro continuano a restituire.

E tuttavia c’è chi come Joyce Chang, presidente di JPMorgan Global Research , è tuttora convinta che la Fed annuncerà nella giornata di mercoledì un taglio dei tassi di 50 punti base, e che i toni della banca centrale saranno “relativamente dovish”.

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A tal proposito, va detto che stamattina i mercati stavano scommettendo su una riduzione dei tassi di mezzo punto percentuale con una probabilità decisamente più alta rispetto a quella di giovedì scorso, riproponendo l’opzione di una riduzione di 50 punti base.

Occhio anche alla tabella di Reuters, che mette in evidenza come il rinfocolarsi delle speculazioni sul prossimo taglio dei tassi da parte della Fed (di più di 100 punti base entro la fine del 2024) abbia dato un ulteriore assist ai mercati dei bond.

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Allianz Global Investors: un taglio di 50 pb non è da escludere

Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors ha scritto in una nota dedicata all’imminente riunione del Fomc di aspettarsi un taglio dei tassi di 25 punti base che porti il target per il tasso dei Fed funds al 5,0-5,25%.

“Tuttavia, un taglio di 50 punti base non è da escludere, visto il recente indebolimento dell’attività del mercato del lavoro e i commenti di alcuni esponenti della Fed sulla possibilità di anticipare i tagli dei tassi”, ha fatto notare il CIO, aggiungendo che, “anche se la Fed tagliasse i tassi di soli 25 punti base nella riunione di settembre, pensiamo che lascerà la porta aperta a tagli più consistenti nelle riunioni successive, se continueranno a emergere segnali di un ulteriore deterioramento del mercato del lavoro”.

“Nelle ultime settimane – ha sottolineato Krautzberger – i mercati dei tassi di interesse hanno già iniziato a prezzare l’inizio di un ciclo di tagli dei tassi da parte della Fed a settembre, con circa 100 punti base di tagli dei tassi ora prezzati entro la fine del 2024” e, “in questo momento, siamo complessivamente d’accordo con questa valutazione”.

In termini di investimenti, il CIO della divisione di reddito fisso di Allianz Global Investors ha detto di credere che, per quanto riguarda gli investitori obbligazionari, l’impressione è che “lo scenario macro e delle politiche continui a favorire l’espressione di un irripidimento della curva dei rendimenti Usa nei portafogli”.

Bce, Kažimír: no taglio a ottobre, non c’è fretta

Intanto, tornando alla Bce di Christine Lagarde, che la scorsa settimana ha annunciato un nuovo taglio dei tassi dell’area euro di 25 punti base, uno schiaffo a chi continua a sperare che la banca centrale europea si muova anche nella riunione di ottobre è arrivato oggi dall’esponente del Consiglio direttivo, evidentemente falco, Peter Kažimír:

“Sarebbe necessario un cambiamento significativo dell’outlook della Bce per un taglio (dei tassi) a ottobre”, ha detto il banchiere, ricordando che arriveranno “davvero poche informazioni prima della riunione di ottobre“.

Non c’è fretta di tagliare i tassi – ha insistito Kažimír – l’approccio migliore è aspettare che l’outlook diventi più chiaro”.

Le parole dell’esponente della Bce riflettono tra l’altro le aspettative dei mercati, che sembrano essersi rassegnati alla prospettiva di una banca centrale ancora titubante a soddisfare le richieste dei trader dovish e, anche, dei cittadini e di qualche governo dell’area euro:

le aspettative prezzate sono di tagli dei tassi di appena 39 punti base negli ultimi due meeting di quest’anno anno e, anche, per un nulla di fatto a ottobre.

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