Nonfarm payrolls sotto attese, mercato lavoro Usa accende dibattito su tagli tassi Fed
I dati americani sul mercato del lavoro hanno evidenziato 142 mila nonfarm payrolls – sotto le attese degli analisti – e un tasso di disoccupazione in calo al 4,2%, come previsto. Sorprende la crescita dei salari medi orari, superiore alle stime. Nel complesso, il rapporto mostra un indebolimento del mercato del lavoro, forse non tale da spostare l’ago della bilancia in favore di un taglio dei tassi da 50 bp a settembre da parte della Fed, ma il dibattito rimane aperto.
I dati di agosto su nonfarm payrolls, disoccupazione e salari
Ad agosto, il mercato del lavoro statunitense ha creato 142 nuovi impieghi, a fronte dei 165 mila attesi dagli analisti, mentre la rilevazione di luglio è stata rivista da 114 mila a 89 mila. La revisione dei due mesi precedenti ha cancellato complessivamente 86.000 posti di lavoro; quindi, il livello delle buste paga di agosto è molto più debole rispetto alle aspettative medie.
D’altro canto, spesso le buste paga di agosto tendono a risultare inizialmente più basse, per poi essere riviste al rialzo in seguito (come avvenuto in 10 degli ultimi 13 anni).
Il tasso di disoccupazione è passato dal 4,3% al 4,2%, in linea con il consensus.
La retribuzione media oraria è cresciuta dello 0,4% su base mensile (stima +0,3%), il doppio rispetto a luglio, e ha accelerato dal 3,6% al 3,8% su base annua, contro il 3,7% previsto dagli economisti.
Mercato lavoro Usa lascia dubbi: taglio tassi Fed da 25 o 50 bp?
Nel complesso, i dati evidenziano un raffreddamento del mercato del lavoro, ma probabilmente non tale da spingere la Fed a tagliare i tassi di 50 punti base già a settembre.
Il tasso di disoccupazione è tornato al 4,2% dopo l’aumento a sorpresa registrato a luglio. Inoltre, l’aumento delle retribuzioni orarie suggerisce un certo potere contrattuale da parte dei lavoratori, un elemento che potrebbe ostacolare il processo disinflazionistico auspicato dalla Fed.
Secondo Ira Jersey, Chief US Interest Rate Strategist di Bloomberg Intelligence, alla luce delle revisioni al ribasso dei nonfarm payrolls, “il mercato potrebbe non escludere completamente la possibilità di un taglio di 50 punti base nella prossima riunione della Fed, anche se i salari rimangono solidi. I dati sull’inflazione della prossima settimana saranno un fattore determinante“. Il rapporto sui prezzi al consumo è in programma mercoledì 11 settembre.
La reazione del mercato ai dati sull’occupazione
Dopo la pubblicazione del report, i futures sugli indici azionari di Wall Street hanno registrato un miglioramento, annullando le precedenti perdite, mentre i rendimenti dei Treasury biennali si sono ridotti al 3,68% in scia alla possibilità di un taglio da mezzo punto percentuale da parte della Fed.
Il dollaro si indebolisce leggermente nei confronti delle altre valute. L’euro/dollaro risale a 1,112 e il dollaro/yen cala a 142,9.
I future sui Fed Funds indicano 118 punti base di allentamento monetario entro fine anno, in aumento rispetto ai 109 precedenti. Secondo lo strumento FedWatch di CME Group, le probabilità di un taglio da 50 punti base a settembre sono momentaneamente salite al 59% rispetto al 43% precedente, per poi assestarsi intorno al 50%.