Notizie Notizie Mondo Tassi Fed: per Powell “è giunto il momento” di tagliare. Ecco quale dato potrebbe determinare la ‘scelta tra 25 e 50 pb’

Tassi Fed: per Powell “è giunto il momento” di tagliare. Ecco quale dato potrebbe determinare la ‘scelta tra 25 e 50 pb’

23 Agosto 2024 16:47

E’ arrivato il momento di adeguare la politica (monetaria), è arrivato il momento di iniziare a tagliare i tassi. Dal palco di Jackson Hole Jerome Powell, presidente della Federal Reserve (Fed), regala ai mercati quello che voglio sentirsi dire e conferma le aspettative che si sono consolidate sempre più nelle ultime settimane. Ovvero: il primo tanto atteso (e ormai dato per scontato) taglio del costo del denaro potrebbe arrivare nel mese di settembre (con l’annuncio ufficiale al termine della due giorni di riunioni del Fomc in calendario il 17-18 settembre).

Immediata la reazione di Wall Street, che in questo momento vede il Dow Jones salire dello 0,95%, l’S&P500 di oltre l’1% e il Nasdaq mettere a segno un +1,45%. Balzo in avanti anche le Borse europee, con Piazza Affari che si mette in luce come una delle migliori del Vecchio continente in compagnia dell’Ibex spagnolo. L’indice Ftse Mib avanza di oltre l’1%, bene anche il Dax (+0,83%) e il Cac40 (+0,71%).

Debolezza per il dollaro, con il cambio euro/dollaro che sale a quota 1,1175.

Giù il Treasury a due anni in area 3,95%.

Powell traccia la strada e non delude i mercati

È giunto il momento di adeguare la politica monetaria. La direzione di marcia è chiara e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall’equilibrio dei rischi”. Questo uno dei passaggi dell’attesismo discorso del numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell, a Jackson Hole.

Powell ha anche riconosciuto i recenti progressi sull’inflazione: “Sono sempre più convinto che l’inflazione sia su un percorso sostenibile per tornare al 2%”.

“Faremo tutto il possibile per sostenere un mercato del lavoro forte mentre facciamo ulteriori progressi verso la stabilità dei prezzi – ha aggiunto poi il Governatore -. Con un’adeguata riduzione della moderazione della politica, ci sono buone ragioni per pensare che l’economia tornerà a un’inflazione del 2% mantenendo un mercato del lavoro forte. L’attuale livello del nostro tasso di riferimento ci offre ampio spazio per rispondere a qualsiasi rischio che potremmo affrontare, incluso il rischio di un ulteriore indebolimento indesiderato delle condizioni del mercato del lavoro”.

Sebbene le osservazioni abbiano fornito una certa chiarezza per i mercati finanziari nel breve termine, hanno offerto pochi indizi su come la Fed intenda procedere dopo la riunione di settembre. Resta il fatto che il discorso ha confermato che la Fed è sull’orlo di una svolta chiave nella sua battaglia contro l’inflazione.

Powell conferma un taglio dei tassi della Fed a settembre

“Un taglio dei tassi di interesse a settembre è in arrivo con il presidente della Fed Powell che afferma che è giunto il momento per la politica di adeguarsi. La direzione è chiara”, commenta James Knightley, chief international economist Usa di ING, indicando che “il mercato è favorevole a una mossa di 25 punti base, ma il rapporto sul mercato del lavoro usa del 6 settembre determinerà cosa accadrà”.

Affermazioni importanti che arrivano a breve distanza dai verbali della riunione del FOMC di fine luglio, pubblicati mercoledì scorso, che affermavano che “la stragrande maggioranza (dei membri del FOMC) ha osservato che, se i dati continuassero ad arrivare più o meno come previsto, sarebbe probabilmente opportuno allentare la politica alla riunione successiva”.

Knightley elenca poi i dati chiave prima del meeting Fed del 18 settembre. Tra questi il deflatore PCE core (in uscita il 30 agosto), e poi il report sul mercato occupazionale americano del 6 settembre che è più critico. “Se il dato fosse inferiore a 100mila nuove buste paga e il tasso di disoccupazione salisse al 4,4% o addirittura al 4,5%, allora un taglio di 50 punti base sarebbe più probabile – spiega l’esperto di ING -. Se, invece, le buste paga arrivano intorno al traguardo di 150mila e il tasso di disoccupazione rimane al 4,3% o scende al 4,2%, possiamo tranquillamente dire che saranno 25 punti base”. Tra gli ultimi dati chiave in arrivo sul tavolo di Powell c’è il Cpi core in uscita l’11 settembre è il CPI core.