Giappone: Bank of Japan alza tassi a record dal 2008 e presenta piano QT. Pacchia titoli di stato finisce anche qui?

Fonte immagine: Getty Images
La Bank of Japan guidata dal governatore Kazuo Ueda ha annunciato oggi come da attese un nuovo rialzo dei tassi di riferimento del Giappone, dopo la svolta storica della metà di marzo che ha posto fine all’era dei tassi negativi.
Oggi, così come da attese, la BoJ ha deciso di alzare i tassi a un valore “attorno allo 0,25%”, dal range precedente compreso tra lo 0 e lo 0,1%.
Le novità non sono finite tuttavia qui, visto che la BoJ ha annunciato anche il piano – atteso anch’esso al varco dei mercati – volto a tagliare l’acquisto dei titoli di stato giapponesi, che continua a portare avanti nell’ambito del piano di QE-Quantitative easing, ancora attivo, al contrario degli stessi piani varati in passato dalla Fed e dalla Bce, che sono stati mandati in soffitta da tempo, soppiantati dal QT-Quantitative Tightening.
Anche il QE made in Japan è destinato però a giungere al capolinea, tanto che la Bank of Japan ha presentato oggi la road map con cui prenderà il via, anche in Giappone, il QT.
Non solo rialzo tassi, Bank of Japan presenta il suo QT
Il piano di Quantitative Tightening (QT) annunciato oggi dalla BoJ avrà come obiettivo quello di far scendere gli acquisti mensili dei titoli di stato giapponesi, che al momento si attestano a 6 trilioni di yen, fino a un valore dimezzato, pari a 3 trilioni di yen (l’equivalente di $19,6 miliardi), entro il trimestre compreso tra i mesi di gennaio e marzo del 2026.
Come avverrà questa sforbiciata?
In modo graduale, è la risposta che rassicura chi teme una BoJ troppo aggressiva.
La banca centrale del Giappone ha comunicato infatti che il QT inizierà con tagli mensili degli acquisti dei titoli di stato giapponesi di 400 miliardi di yen circa al mese, consentendo così all’ammontare totale di bond JGB che la BoJ detiene di scendere tra il 7% e l’8% entro l’anno fiscale 2026.
Stando ai calcoli della CNBC, in data 19 luglio 2024 la Bank of Japan deteneva un valore di titoli di stato giapponesi pari al valore astronomico di 579 trilioni di yen.
Tassi Giappone: la Bank of Japan di Ueda non si fermerà qui
La stretta monetaria di oggi ha portato i tassi del Giappone a salire al record dal 2008.
Ma la banca centrale guidata dal governatore Kazuo Ueda ha precisato di ritenere che i tassi di interesse reali rimarranno “negativi in modo significativo”, aggiungendo che “le condizioni finanziarie accomodanti continueranno a sostenere in modo solido l’attività economica”.
I rialzi dei tassi sono tuttavia necessari per l’istituzione, a fronte di un outlook di un tasso di inflazione core – quello che esclude i prezzi dei beni alimentari freschi – pari al 2,5% entro la fine dell’anno fiscale 2024 e “attorno al 2%” negli anni fiscali 2025 e 2026.
Da ricordare che in Giappone l’anno fiscale inizia il 1° aprile e termina il 31 marzo, il che significa che l’attuale anno fiscale 2024 si concluderà nel marzo del 2025.
La BoJ ha confermato dunque l’intenzione di continuare ad alzare i tassi, anche a causa del trend al rialzo dei salari che, ha spiegato, non ha interessato soltanto le grandi aziende giapponesi, ma si è diffuso anche tra le aziende minori.
Di fatto, stando ai dati del sindacato Japanese Trade Union Confederation – noto comunemente come Rengo – diffusi il 3 luglio scorso, è emerso che le grandi aziende con 300 e più dipendenti iscritti ai sindacati hanno aumentato i salari del 5,19%, mentre l’incremento dei salari da parte delle piccole e medie imprese è stato pari a + 4,45%: la confederazione dei sindacati ha reso noto che l’incremento dei salari è stato il più imponente degli ultimi 33 anni.
Ma come hanno reagito la borsa di Tokyo e lo yen all’ennesimo rialzo dei tassi, dopo quello storico della metà di marzo?
Dopo l’iniziale tentennamento l’indice Nikkei 225 ha chiuso la sessione di oggi in rialzo dell’1,49%, a quota 39.101,82 punti, mentre i buy sullo yen stanno portando il cambio USD-JPY a scendere dell’1,3%, a quota JPY 150,71.
LEGGI ANCHE
Giappone: Bank of Japan annuncia fine tassi negativi. Gli effetti sulla borsa di Tokyo e sullo yen
XTB: bond Giappone lasciati in pasto ai mercati? Occhio allo yen
E così, mentre in Europa si cerca di capire come si muoverà la Bce di Christine Lagarde – dopo la brutta sorpresa arrivata oggi con i dati sull’inflazione – e mentre negli Stati Uniti oggi i riflettori sono tutti puntati sull’annuncio sui tassi in arrivo dalla Fed, la Bank of Japan si conferma di nuovo mosca bianca tra le banche centrali più importanti al mondo.
Mentre tutti o quasi tutti pensano ai tagli, inflazione permettendo, la BoJ di Kazuo Ueda medita ulteriori rialzi.
LEGGI ANCHE
Inflazione eurozona al 2,6%, peggio delle stime. Taglio tassi Bce a settembre in bilico?
Così David Pascucci, analista di XTB, nel commentare l’annuncio sui tassi della Bank of Japan:
“Secondo la BoJ l’economia si sta muovendo secondo le proiezioni della stessa banca centrale che vede un Pil in aumento per il 2025 e 2026 fino al 1% e una diminuzione dell’inflazione dal 2,5% di quest’anno, 2,1% per il 2025 e 1,9% per il 2026. Nella nota della decisione, la Boj afferma che il rispetto delle stime economiche potrebbe portare ad ulteriori aumenti dei tassi nel futuro”.
Inoltre, “continua il piano di riduzione acquisti di titoli governativi, i JGB, che vengono lasciati di fatto ‘in pasto’ ai mercati e non piú controllati direttamente dalla stessa BoJ. Ricordiamo che la BoJ ha avuto fino a poco fa uno stretto controllo della curva dei rendimenti e di conseguenza dell’andamento dei titoli di Stato”.
Ma le cose da un po’ stanno decisamente cambiando: “Questo controllo si sta allentando e potrebbe essere una vera e propria lama a doppio taglio qualora le proiezioni economiche non venissero rispettate”, ha avvertito l’analista.
E’ anche vero che, osservando quanto annunciato oggi dalla Bank of Japan, “vediamo che l’allentamento é di lunghissimo periodo e si prevede che gli acquisti di JGB si porteranno progressivamente dai 5,7 trilioni di yen del 2024 fino ai 2,9 trilioni di yen nel 2026 comportando un decremento delle riserve obbligazionarie compreso tra il -7% e il -8%”.
Inoltre, “come stabilito a marzo, la BoJ interverrá aumentando gli acquisti di bond governativi qualora ci saranno aumenti significativi dei rendimenti sul mercato obbligazionario”.
Siamo dunque in presenza di una “BoJ che prova ad uscire fuori dalla politica monetaria espansiva con lentezza e con le dovute precauzioni”.
Per quanto riguarda la reazione dello yen, Pascucci ha fatto notare che il cambio UsdJpy è sceso nella notte “sotto i 152”, confermando così “una potenziale inversione di lunghissimo periodo, ossia un’inversione definitiva al ribasso del cambio che comporterebbe quindi un forte apprezzamento della valuta giapponese nei confronti del dollaro”.
“Il meeting della Fed di stasera – ha fatto notare Pascucci – sarà decisivo per le chiusure tecniche, ma in linea di massima la situazione tecnica preme fortemente per un apprezzamento importante dello yen nel lungo periodo“.