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Calendario delle riunioni BCE del 2024, ecco quando saranno

Pubblicato 29 Dicembre 2023 Aggiornato 22 Luglio 2024 11:16

Di seguito viene presentato il calendario delle riunioni della Banca Centrale Europea (Bce) per l’anno 2024, suddivise per tipologia.

Riunioni BCE 2024 di politica monetaria

Ecco le date delle riunioni di politica monetaria, ciascuna delle quali seguita da una conferenza stampa.

Altri meeting della BCE

Di seguito, gli appuntamenti in cui non verranno prese decisioni di politica monetaria:

  • 21 febbraio a Francoforte;
  • 8 maggio a Francoforte;
  • 22 maggio ospitato dalla Central Bank of Ireland;
  • 19 giugno (virtuale);
  • 1° luglio (virtuale);
  • 25 settembre (virtuale);
  • 13 novembre (virtuale);
  • 27 novembre (virtuale).

Infine, le date dei General Council meeting, tutti in modalità virtuale:

  • 21 marzo;
  • 20 giugno;
  • 26 settembre;
  • 28 novembre (ibrido virtuale-Francoforte).

Cos’è successo nell’ultima riunione del 2023

Nell’ultima riunione del 2023, a dicembre, la Bce ha mantenuto invariati i tre tassi di interesse di riferimento: per le operazioni di rifinanziamento principali al 4,5%, operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75% e quello sui depositi presso la banca centrale al 4,00%.

L’istituto ha ribadito che i tassi di interesse di riferimento della Bce si collocano su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al ritorno dell’inflazione verso il target del 2% nel medio termine. I funzionari continueranno a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione.

Inoltre il Consiglio direttivo ha deciso di avanzare nella normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema. Esso intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno il portafoglio del PEPP verrà ridotto di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, mentre i reinvestimenti verranno terminati alla fine del 2024.

Le ultime proiezioni economiche della Bce stimano un’inflazione core media al 5,0% nel 2023 (da 5,1%), al 2,7% nel 2024 (da 2,9%), al 2,3% nel 2025 (da 2,2%) e al 2,1% nel 2026. Per quanto riguarda il Pil, invece, è attesa una crescita media dello 0,6% nel 2023, dello 0,8% nel 2024 e dell’1,5% sia nel 2025 sia nel 2026.

La presidente Christine Lagarde ha affermato che i funzionari non dovranno assolutamente abbassare la guardia e che nel meeting non si è discusso affatto di tagli ai tassi.

Riunione del 25 gennaio 2024, la BCE lascia invariati i tassi di interesse

Il Consiglio direttivo della Bce ha mantenuto invariati i tre tassi di interesse di riferimento: per le operazioni di rifinanziamento principali al 4,5%, operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75% e quello sui depositi presso la banca centrale al 4,00%. Si tratta, dunque, della terza pausa dopo il ciclo di dieci rialzi consecutivi tra luglio 2022 e settembre 2023.

Come si legge nel comunicato della BCE, “il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine. A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell’inflazione“.

Riunione del 7 marzo 2024, tassi ancora fermi

Per la quarta riunione consecutiva la Banca centrale europea (Bce) ha mantenuto i tassi d’interesse fermi, rispettando le attese dei mercati che si attendono ora un primo taglio dei tassi a giugno. Nel dettaglio, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Sul fronte macroeconomico, sono state riviste al ribasso le stime sull’inflazione per il 2024 e 2025, sia per l’inflazione generale che quella core. Gli esperti indicano ora che si collocherebbe in media al 2,3% nel 2024, al 2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Anche l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari è stata corretta al ribasso, a una media del 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2,0% nel 2026.

Abbassate anche le previsioni di crescita per il 2024 allo 0,6%; l’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026.

Riunione dell’11 aprile 2024, primi spiragli di allentamento

Nella terza riunione dell’anno la Bce ha lasciato i tassi fermi per la quinta occasione consecutiva, come previsto. Nella conferenza stampa successiva al meeting, la presidente Christine Lagarde è stata incalzata su un taglio dei tassi a giugno, limitandosi a sottolineare la futura disponibilità di “molti più dati”, insieme alle proiezioni economiche aggiornate.

La presidente ha comunque ammesso che alcuni policy maker avrebbero già tagliato il costo del denaro, nonostante la quantità limitata di informazioni a disposizione su inflazione e salari.

Lagarde ha comunque chiarito che il Consiglio non ha intenzione di impegnarsi a seguire un percorso definito per quanto riguarda i tassi.

Riunione del 6 giugno 2024, ecco il primo taglio

Nel meeting del 6 giugno il Consiglio direttivo ha decretato il primo, attesissimo, taglio dei tassi. Nel dettaglio, i costi di finanziamento sono stati abbassati di 25 punti base, rispettivamente al 4,25% per le operazioni di rifinanziamento principali, al 4,50% per le operazioni di rifinanziamento marginale e al 3,75% per i depositi presso la banca centrale.

La Bce ha anche diffuso le proiezioni economiche aggiornate, che vedono un’inflazione in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. In precedenza, le previsioni del Consiglio direttivo si attestavano rispettivamente a 2,3%, 2% e 1,9%. L’inflazione core è stimata al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2,0% nel 2026. Per quanto riguarda la crescita del Pil, i funzionari prevedono un +0,9% nel 2024, un +1,4% nel 2025 e un +1,6% nel 2026.

Christine Lagarde ha ribadito ancora una volta che non esiste un percorso predefinito sui tassi e che le decisioni resteranno dipendenti dai dati, chiamati a confermare la discesa dell’inflazione.

Riunione del 18 luglio 2024, Bce in standby

L’appuntamento di luglio non ha fornito grossi spunti. La Bce ha mantenuto i tassi fermi dopo la riduzione di giugno, confermando le prospettive sull’inflazione della riunione precedente. Il comunicato stampa ha posto l’accento su alcuni fattori che suggeriscono una certa cautela: le pressioni interne sui prezzi elevate, l’inflazione dei servizi alta e la probabile permanenza dell’inflazione complessiva sopra il target del 2% per gran parte del 2025.

Nella conferenza stampa successiva alla riunione, la presidente Lagarde ha evitato di sbilanciarsi su un taglio dei tassi a settembre, lasciando aperta ogni ipotesi. Ha comunque dichiarato che la dinamica dei salari si sta sviluppando “nella giusta direzione”, mentre per la crescita economica i rischi sono orientati al ribasso.