Notizie Indici e quotazioni Piazza Affari: capitalizzazione di Borsa 2023 al 39,4% del Pil. Sul MOT la novità BTP Valore

Piazza Affari: capitalizzazione di Borsa 2023 al 39,4% del Pil. Sul MOT la novità BTP Valore

29 Dicembre 2023 15:55

Cresce nel 2023 la capitalizzazione di Piazza Affari: è quanto emerge dai dati di Borsa Italiana, aggiornati al 28 dicembre 2023, che indicano un valore di mercato complessivo delle società scambiate alla borsa di Milano pari a 761 miliardi di euro, in crescita del 21,6% su base annua, rispetto ai 626,2 miliardi del 2022.

Borsa Italiana calcola anche il rapporto tra Piazza Affari e il Pil dell’Italia, che quest’anno è salito al 39,4%, rispetto al 33,9% dell’anno scorso.

Piazza Affari: boom per l’indice benchmark Ftse Mib

Boom per l’indice Ftse Mib, che si prepara a vantare un balzo del 28% dall’inizio del 2023, oltre la soglia psicologica dei 30.000 punti, e al record dal giugno del 2008.

Il listino benchmark di Piazza Affari si avvia a concludere l’anno riportando la performance migliore rispetto a tutte le altre borse europee.

Protagonista soprattutto il rally delle banche italiane, sulla scia di quei rialzi dei tassi varati dalla Bce di Christine Lagarde, e dunque dell’impatto positivo che le strette monetarie hanno avuto sui margini netti di interesse degli istituti di credito.

Un impatto positivo che ha interessato l’Europa intera, come riassume oggi l’articolo del Financial Times “Rate rises hand European Banks a €100bn windfall“.

L’articolo del Financial Times fa riferimento proprio a quelli che il governo Meloni, nella sua iniziale crociata lanciata contro le banche italiane, ha definito “extraprofitti”: un termine che, secondo gli esperti del settore, neanche avrebbe alcuna ragione di esistere.

Il boom degli ‘extraprofitti’ delle banche con i rialzi dei tassi della Bce

In particolare, il quotidiano britannico FT rende noto che le banche europee hanno incassato 100 miliardi di euro, direttamente per effetto dei rialzi dei tassi che le banche centrali hanno lanciato in questi ultimi due anni, a vantaggio della voce nota come margine netto di interesse, ovvero Net Interest Income (NII).

Proprio questa voce, stando ai dati raccolti da UBS e riportati dall’FT, è schizzata dai 270 miliardi del 2021 a una quota stimata, per il 2023, pari a 378 miliardi di euro.

Nello stesso arco temporale, i prestiti sono saliti solo del 2%, il che significa che la maggior parte dei guadagni rilevati è da ricondurre agli spread più ampi tra i tassi sui depositi pagati dalle banche e i tassi sui prestiti erogati.

I lauti guadagni hanno permesso alle banche europee di alzare la remunerazione a favore degli azionisti, sotto forma di distribuzione di dividendi e di operazioni di buyback, a 121 miliardi di euro nel 2023, rispetto ai 90 miliardi del 2021.

Detto questo, a dispetto del forte assist che la maggiore redditività delle banche ha dato ai rispettivi titoli, la buona notizia è che il valore degli stessi corsi azionari è rimasto, in questo 2023, a forte sconto rispetto al valore di libro degli asset degli istituti e, anche, rispetto a quello delle banche Usa, il che significa che le azioni hanno ancora spazio per salire.

Tornando in Italia e a Piazza Affari, va ricordato che il terremoto che ha colpito i titoli delle banche italiane agli inizi di agosto, provocato dall’annuncio della tassa sugli extraprofitti decisa dal governo Meloni, ha provocato uno scossone, sul settore, solo temporaneo, grazie alla scappatoia fornita dallo stesso esecutivo italiano.

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Piazza Affari e le capitalizzazioni delle Big del Ftse Mib

Per quanto riguarda l’indice Ftse Mib, la capitalizzazione, in questo 2023, è ammontata a 662 miliardi più 15 miliardi del titolo CNH Industrial pronto al delisting.

In evidenza TIM, che conclude il 2023 con una capitalizzazione pari a 6 miliardi di euro; Enel si conferma tra i pesi massimi del Ftse Mib, con un valore di mercato di 69 miliardi di euro, così come DiaSorin, che vale 93,58 miliardi, Ferrari con 60 miliardi, Moncler con 55,96 miliardi, Stellantis con 67 miliardi ed Eni, con 52 miliardi.

UniCredit e Intesa SanPaolo terminano l’anno con valori di mercato rispettivamente pari a 44 e 48 miliardi, Assicurazioni Generali con 30 miliardi, Poste Italiane con 13 miliardi, Leonardo con 9 miliardi, Mps con 4 miliardi.

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Dai dati di Borsa Italiana, sono emersi anche i debutti protagonisti di Piazza Affari, nel corso del 2023: 39 sono state in tutto le ammissioni, di cui 36 Ipo, che hanno portato il numero delle società quotate alla borsa di Milano al totale di 429 unità.

Quattro delle 36 Ipo hanno avuto come destinazione principale il mercato principale di Euronext Milan e sono state lanciate da Lottomatica, Ferretti, Eurogroup Laminations e Italian Design Brands.

Le altre 32 Ipo hanno avuto come destinazione l’Euronext Growth Milan.

MOT: mercato bond leader in Europa nel 2023. La novità del BTP Valore

Il MOT di Borsa Italiana si è confermato il mercato leader in Europa per lo scambio dei bond: 1.490 gli strumenti complessivamente quotati (157 titoli di Stato, 41 obbligazioni e 1.292 eurobond), 31.000 i contratti scambiati al giorno nel corso del 2023, in crescita del 64,7% rispetto al 2022, con una media giornaliera pari al controvalore di un miliardo di euro (+58,4%).

Il MOT ha assistito tra l’altro, quest’anno, alla novità rappresentata dalle prime due edizioni del BTP Valore, il titolo di stato riservato esclusivamente agli investitori retail, sponsorizzato e lanciato dal governo italiano, in linea con il desiderio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di aumentare la partecipazione dei risparmiatori italiani al debito pubblico: desiderio riassunto nella ben nota frase “più titoli di stato nelle mani degli italiani“.

In evidenza anche le due emissioni di 2 miliardi di euro lanciate ciascuna da ENI e Cdp,  rivolte anch’esse alla platea degli investitori retail.

Da segnalare, così come riportato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che il MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) è il mercato secondario elettronico, gestito da Borsa Italiana, dove vengono negoziati contratti di compravendita relativi a obbligazioni domestiche ed estere e a titoli di Stato (nei giorni di borsa aperta per tutta la durata degli stessi titoli, dalle ore 9,00 alle 17,30).

È un mercato al dettaglio, ossia particolarmente specializzato per le transazioni anche di importo molto limitato, essendo il lotto minimo di negoziazione pari a 1.000 euro.