Mps, titolo in rally a Piazza Affari. Governo Meloni pronto al II atto con piano anti-debito
Acquisti scatenati sul titolo della banca Mps-Monte dei Paschi di Siena, con il mercato che scommette sull’imminente cessione da parte dello Stato maggiore azionista di un’altra quota detenuta nel capitale del cosiddetto (ancora) Monte di Stato, dopo la grande mossa del governo Meloni lanciata alla fine di novembre 2023.
Occhio alle indiscrezioni stampa riportate da Bloomberg, secondo le quali il governo Meloni starebbe considerando l’opzione di vendere una ulteriore partecipazione detenuta nel capitale della banca senese fino al 10%, in linea con l’impegno – preso con l’Ue – di restituire l’istituto al mercato, e con l’obiettivo di favorire il consolidamento del settore bancario italiano, con una operazione di risiko tra le banche.
Sull’obiettivo di creare un terzo polo bancario in Italia incentrato sulla “preda” Mps, il governo Meloni non ha fatto mai mistero, sebbene al momento la lista dei potenziali candidati si confermi non pervenuta.
Mps: raffica di buy, titolo +5% a Piazza Affari con rumor di mercato
A Piazza Affari il titolo Mps scatta al rialzo, con un rally del 5% circa che fa delle azioni del Monte le migliori del Ftse Mib insieme a Iveco.
La prima mossa del governo Meloni su Mps è avvenuta alla fine di novembre dello scorso anno, certificata da un comunicato con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti ha annunciato di aver collocato il 25% del capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena per 920 milioni di euro, attraverso una operazione di “Accelerated Book Building – ABB”, riservata agli investitori istituzionali italiani ed esteri.
Così facendo, il Tesoro – maggiore azionista di Mps dai tempi della ricapitalizzazione precauzionale della banca lanciata nel 2017 – ha tagliato la quota detenuta nel capitale di Mps dal 64,23% al 39,23% circa.
La grande scossa che il governo Meloni ha dato al dossier, vale la pena di ricordare, ha avuto grande successo, con richieste che sono state pari a oltre 5 volte l’offerta, complice, così è stato commentato, anche il fattore BTP post Moody’s .
Il Tesoro di Giorgetti ha precisato poi subito dopo l’intenzione di andare avanti con il processo di privatizzazione del Monte di Stato, al fine di restituire la banca al mercato.
Governo Meloni pronto a piazzare nuova quota sul mercato. Ecco quando
Bloomberg ha riportato nelle ultime ore l’indiscrezione secondo cui lo Stato italiano sarebbe pronto a muoversi ancora, attraverso una operazione che potrebbe prendere anche stavolta la forma di un accelerated book-building:
il governo, così come alla fine di novembre, potrebbe dunque piazzare una nuova quota di Mps sul mercato.
La mossa, hanno riportato le fonti, potrebbe essere lanciata già nel mese di aprile, anche se una decisione finale non è stata ancora presa.
Se il governo Meloni decidesse di muoversi ad aprile, l’operazione avverrebbe prima dello stacco del dividendo che è previsto per il 20 maggio.
La decisione finale, ha precisato Bloomberg, dipenderà dalle condizioni e opportunità di mercato: le fonti interpellate dall’agenzia di stampa hanno tuttavia ricordato che il piano di Meloni & Co. può contare ora su un Monte dei Paschi di Siena che ha appena dato dimostrazione di forza e di solidità con la recente presentazione della trimestrale – relativa al quarto trimestre del 2023 – e con i conti dell’intero 2023.
Rimane fermo l’obiettivo del governo Meloni di privatizzare la banca senese entro la fine del 2024, così come concordato con l’Unione europea.
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Mps, la battuta di Giorgetti post trimestrale
Quei risultati di bilancio annunciati dal Monte sono stati commentati con favore in primis dal ministro Giorgetti, che ha risposto con una battuta a una domanda sullo smobilizzo di Mps da parte del Mef, in relazione al piano di privatizzazioni ambizioso lanciato dal governo Meloni, sottolineando che la banca “adesso è diventata l’oggetto del desiderio. La vogliono tutti, è una posizione privilegiata per il governo”.
“Chi l’avrebbe detto un anno fa”, ha aggiunto il titolare del Tesoro, che già aveva definito Mps ‘preda ambita’ un bel po’ di mesi fa.
Dal canto suo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sbandierato il dossier Mps alla stregua di uno dei successi incassati dal suo governo, vedendo nella banca un motivo di orgoglio per l’Italia tutta.
Tornando agli ultimi rumor, Bloomberg ha precisato che il secondo atto della cessione delle quote di Mps in mano al Tesoro potrebbe avvenire in vista della presentazione da parte del governo Meloni dell’aggiornamento delle stime sui nuovi target economici dell’Italia, in calendario all’inizio di aprile:
la vendita di una ulteriore partecipazione detenuta dal Tesoro potrebbe infatti contribuire ad alimentare la fiducia dei mercati nella capacità dell’Italia di centrare quei target, in particolare quelli sul debito-Pil, che rimane spina nel fianco dell’Italia.
Mps si conferma tra l’altro tra le pedine principali di quel piano di privatizzazioni Giorgetti-Meloni che vede protagonisti anche altri nomi altisonanti di società quotate a Piazza Affari come Eni e Poste Italiane: un piano definito anche anti-debito, in quanto concepito per risanare in qualche modo i conti pubblici dello Stato italiano.
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Mps: il nuovo tp di Deutsche Bank. ‘Dividend stock con rendimento…’
Intanto è arrivata anche la nota positiva sul titolo Mps firmata da Deutsche Bank.
Gli analisti del colosso tedesco hanno annunciato di aver migliorato il target price sul titolo Mps da 4,4 a 5,1 euro, confermando il rating buy.
Deutsche Bank ha definito il dossier del Monte dei Paschi di Siena una “equity story che sta diventando ancora più interessante” dopo che la trimestrale ha confermato “un punto di svolta nell’equity story”.
Con quei conti, di fatto, l’appeal del titolo Mps è ulteriormente aumentato, in termini di “ritorni di capitale (occhio al ritorno alla distribuzione dei dividendi agli azionisti”, ma anche di “M&A e de-risking”.
Di conseguenza, secondo gli analisti, le azioni Mps continuano a “offrire un potenziale margine di rialzo significativo, scambiando su multipli bassi”.
Deutsche Bank ha concluso la nota affermando che gli investori possono a questo punto guardare al Monte come a una “dividend stock, che offrirà un rendimento cash del 7% quest’anno, previsto poi salire a oltre il 13% il prossimo anno, al livello più alto tra quelli delle banche europee”.
Non male, per una banca che è stata considerata più volte, in questi ultimi anni, praticamente spacciata. Ma attenzione: per ora nessuno sta facendo la fila per rilevare la nuova Mps.
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