Notizie Notizie Italia Banco BPM: doppia sorpresa utili-dividendi. ‘Terzo polo c’è già’, altro che Mps

Banco BPM: doppia sorpresa utili-dividendi. ‘Terzo polo c’è già’, altro che Mps

9 Febbraio 2024 11:28

Gli utili e i dividendi di Banco BPM battono le stime, e il ceo Giuseppe Castagna si dice più che soddisfatto, proferendo una frase che inevitabilmente fa pensare anche a Mps.

“Con il nuovo Piano Strategico abbiamo intrapreso un percorso che, nelle nostre ambizioni, ci porterà da un lato a fissare una struttura di conto economico che sostenga la sistematica creazione di valore per tutti gli stakeholder, dall’altro a consolidare la nostra posizione di terzo polo bancario”.

Praticamente, quel terzo polo bancario su cui punta il governo Meloni, dando in sposa Mps a un’altra banca italiana, per Castagna c’è già, e si chiama Banco BPM.

Il titolo Banco BPM si conferma intanto tra i titoli migliori di Piazza Affari nella seduta odierna, con un rialzo dell’1,7% che porta il valore delle azioni oltre quota 5,17. I buy, con il passare della seduta del Ftse Mib, si smorzano.

In generale i trader si soffermano, oltre che sui conti del 2023 annunciati da Piazza Meda nel pomeriggio di ieri, con tanto di nuovi annunci sui dividendi, anche sulle dichiarazioni del ceo Castagna.

Utile netto +85% nel 2023, margine interesse oltre 3 miliardi con tassi Bce

Veniamo alle principali voci di bilancio emerse dai risultati di bilancio di Banco BPM.

L’utile netto di Banco BPM relativo all’intero 2023 è balzato dell’84,6% su base annua, attestandosi a € 1,264,4 miliardi, rispetto ai € 685,0 milioni del 2022.

Su base adjusted, l’utile netto è stato pari a € 1,43 miliardi, in rialzo del 64,9% rispetto agli € 868,8 milioni dell’anno precedente.

Nel solo quarto trimestre del 2023, l’utile netto è ammontato a €321,1 milioni, stabile rispetto ai 319,0 milioni del terzo trimestre.

Su base adjusted, il risultato è stato pari a €437,4 milioni, in crescita del 27,6% rispetto ai € 342,8 del terzo trimestre.

La voce di bilancio più legata alle mosse di politica monetaria della Bce di Christine Lagarde, ovvero il margine netto di interesse (NII, Net Interest Income), è salita del 42,1% su base annua nel 2023, attestandosi a quota €3,289 miliardi, rispetto ai €2,314 miliardi del 2022.

Nel quarto trimestre dell’anno, il margine netto di interesse è stato pari a €867,7 milioni, stabile rispetto al terzo trimestre del 2023.

Le commissioni nette hanno segnato nel quarto trimestre del 2023 un lieve calo su base trimestrale, pari a -1,8%, scendendo a €451,8 milioni, rispetto ai €460,0 milioni del terzo trimestre.

Nell’intero 2023, le commissioni sono scese dell’1,4% a € 1,86 miliardi, dagli € 1,887 miliardi del 2022.

In crescita gli oneri operativi, che hanno scontato il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, salendo nel quarto trimestre del 4,1% su base trimestrale a €661,1 milioni, rispetto ai €635,3 milioni del terzo trimestre.

Nell’intero 2023, gli oneri sono stati pari a € 2,571 miliardi, in rialzo dell’1,6% a € 2,53 miliardi.

Il cost income ratio del 2023 è stato pari al 48,1%, inferiore rispetto al 54,1% del 31 dicembre 2022, “nonostante l’inclusione dei già citati costi per il rinnovo del CCNL”.

Il risultato della gestione operativa dell’esercizio 2023 è ammontato a € 2,770 miliardi, in crescita del 29,2% rispetto a € 2,143 miliardi del 2022.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono state pari a € 175 milioni nel quarto trimestre, in rialzo rispetto alle rettifiche di € 124,8 milioni del terzo trimestre, attestandosi nell’intero anno 2023 a €558,6 milioni, in ribasso del 18,1% su base annua, rispetto alle rettifiche di €682,3 milioni del 2022.

Migliorato il CET 1 Ratio di Banco BPM, salito al 14,2%, rispetto al 12,8% al 31 dicembre 2022).

Banco BPM, Castagna presenta dividendi da sogno, più che raddoppiati

Sul fronte della remunerazione a favore degli azionisti, il cda di Banco BPM ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea dei Soci il pagamento di un dividendo cash per azione di € 0,56, al lordo delle ritenute di legge, per un ammontare complessivo di €848,5 milioni.

Banco BPM ha informato il mercato che, se l’assemblea degli azionisti darà il proprio benestare, la distribuzione avrà luogo il giorno 24 aprile 2024 (payment date)  con data di stacco cedola il 22 aprile 2024 (ex date) e record date il 23 aprile 2024.

Le ottime notizie relative ai conti e ai dividendi sono state messe in evidenza dal ceo della banca Giuseppe Castagna, che ha manifestato grande soddisfazione per i “brillanti risultati conseguiti”.

In particolare, “l’utile netto di circa 1,3 miliardi e la proposta di dividendi superiori alla guidance, pari a € 56 centesimi per azione, sintetizzano con chiarezza la capacità di generare valore che abbiamo stabilmente raggiunto e che, in virtù del Piano Strategico approvato lo scorso dicembre, continueremo a sviluppare con crescente incisività”, ha detto il numero uno di Banco BPM.

“L’attuale ritmo di creazione di valore ci consente di affiancare alla solidità della posizione patrimoniale e a un dividendo più che raddoppiato rispetto al 2022, il costante miglioramento della qualità degli attivi, testimoniato dal costo del rischio in riduzione a 53 p.b. a fronte dei 62 p.b. del precedente esercizio”, ha continuato Castagna, rimarcando che “questo risultato è stato realizzato non solo grazie alle selettive politiche creditizie, ma anche alla strategia di derisking che ha portato a un’ ulteriore riduzione dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi”.

Per la precisione, i dividendi proposti da Banco BPM, pari a 56 centesimi per azione, rappresentano uno scatto del 143% su base annua, per un monte dividendi di 843 milioni, che ha battuto di ben 100 milioni la guidance fornita dalla banca.

Tornando ai risultati di bilancio, i numeri hanno certificato il “continuo miglioramento della qualità degli attivi”, mettendo in evidenza un Npe ratio lordo in flessione al 3,5%, rispetto al 4,2% della fine del 2022 e un Npe ratio netto in calo all’1,8%.

L’elevata qualità del credito è stata confermata anche dallo stock di crediti deteriorati netti, sceso su base annua del 21% a € 1,9 miliardi; dalla copertura delle sofferenze pari al 60,9% e al 68,8% considerando anche i write-off; e dalla copertura per le inadempienze probabili, salita dal 43,2% dal 40,3% al 31 dicembre del 2022.

Castagna: il terzo polo bancario siamo noi. Stoccata a piani Meloni su Mps?

Il ceo di Banco BPM Giuseppe Castagna ha aggiunto che, “con il nuovo Piano Strategico abbiamo intrapreso un percorso che, nelle nostre ambizioni, ci porterà da un lato a fissare una struttura di conto economico che sostenga la sistematica creazione di valore per tutti gli Stakeholder, dall’altro a consolidare la nostra posizione di terzo polo bancario. Tutto questo, attraverso un modello di business distintivo in grado di esaltare le nostre qualità di banca territoriale di riferimento per le aree economiche piùavanzate del Paese e soprattutto per le piccole e medie imprese che ne sono la struttura portante”.

Riflessioni vanno fatte proprio su quella frase proferita dal ceo di Banco BPM che fa riferimento al terzo polo bancario, e che sembra contrastare con quell’ambizione, confermata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni fin dalla nascita del suo governo, di imperniare la creazione di un terzo polo bancario, che si affianchi ai pesi massimi di UniCredit e Intesa SanPaolo, su una eventuale operazione di M&A che si incentri su Mps-Monte dei Paschi di Siena.

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Vero è che è stato lo stesso governo Meloni a dare una scossa a Mps, alla fine del 2023, avviando il processo di privatizzazione della banca senese attraverso il collocamento sul mercato di una quota della sua partecipazione di maggioranza detenuta nella banca.

Ma Banco BPM sembra di nuovo defilarsi da un eventuale risiko bancario che potrebbe magari davvero attivarsi ora che il Monte dei Paschi di Siena sembra essere finalmente risorto dalle sue ceneri.

Non una sorpresa, visto che già a dicembre dello scorso anno, nel presentare il nuovo piano strategico di Piazza Meda, il ceo Castagna aveva ribadito tutto il suo interesse a perseguire una strategia stand-alone, rimarcando quanto già detto in passato:

Massimo rispetto per Banca Monte dei Paschi di Siena e per il lavoro che sta facendo Lovaglio, e sono felice per le assoluzioni di Profumo e Viola, che sono due bravissime persone nonché due amici. Ma da qui a dire che c’è un interesse ce ne passa“.

Ancora, l’amministratore delegato di Banco BPM:

“Se questi sono i risultati di MPS c’è un futuro per la banca e non vedo la necessità di stressare un merger”.

E poi, per l’appunto, per Castagna il terzo polo bancario c’è già, ed è rappresentato da Banco BPM, che evidentemente può continuare a ballare anche da solo.

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Banco BPM e il caso tassa extraprofitti banche italiane (che non c’è più)

La banca guidata dal ceo Castagna ha precisato nel bilancio in che modo il caso della tassa sugli extraprofitti delle banche inizialmente sbandierata dal governo Meloni, poi ritirata dopo il collasso delle banche a Piazza Affari e gli stessi moniti arrivati dal mondo delle istituzioni – in particolare dalla Bce e dal Senato – ha avuto riflessi sui conti.

Con la stessa scappatoia di Stato che ha permesso alle banche italiane di schivare l’imposta, Banco BPM ha ricordato di avere destinato a riserva non distribuibile un importo pari a € 378,3 milioni, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta straordinaria calcolata sull’incremento del margine di interesse, introdotta dal Decreto Legge n. 104 del 10 agosto 2023 “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attivita’ economiche efinanziarie e investimenti strategici”, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136″.

Banco BPM ha ricordato che “la destinazione a riserva di tale importo è una facoltà prevista dalla norma in luogo del versamento dell’imposta stessa”.

A tal proposito, va messo in evidenza che quella tassa sugli extraprofitti che aveva fatto tanto rumore, sia a Piazza Affari che nel mondo della politica, e che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva rivendicato in primis è stata scansata praticamente da tutte le banche italiane.

Detto questo, qualche analista non ha escluso che il pericolo del prelievo sugli extraprofitti possa tornare nel 2024.

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Outlook Banco BPM, il commento di Equita SIM. Rating e tp sul titolo

I conti di Banco BPM hanno raccolto la view positiva di Equita SIM che, nella nota a commento della trimestrale di Piazza Meda, ha messo in evidenza la “sorpresa positiva sul fronte della distribuzione”, soffermandosi sull’annuncio dei dividendi.

La proposta di un dividendo per azione di 56 centesimi per azione, ha scritto la SIM, di fatto “rappresenta un incremento
del 10% rispetto al target di piano e alla nostra attesa (€0.51ps)”.

Riassumendo quanto emerso dalla call, è stato fatto notare inoltre che Banco BPM ha confermato i target del piano presentato a dicembre, con una remunerazione complessiva sul 2024 che è stata alzata da €1,3bn a €1,4 miliardi (18% yield).

La banca ha detto inoltre di prevedere un margine netto di interesse “sostanzialmente stabile su base annua”, ricordando che la sensibilità dell’NII a un cambiamento del quadro dei tassi dell’area euro da parte della Bce, in particolare a un calo di 100bps della curva, corrisponderebbe a un impatto negativo di €-250 milioni.

Banco BPM ha detto anche di non prevedere, per il 2024, impatti regolamentari sul CET1.

Le notizie annunciate dalla banca hanno portato Equita SIM ad alzare le stime sugli utili del 2024 del 2% principalmente per riflettere un NII leggermente più alto (in calo del -4% YoY), una maggiore contribuzione dalle partecipate e minori LLPs (accantonamenti).

“Confermiamo invece le stime 2025-26 – ha scritto Equita, che ha ribadito un target price sul titolo Banco BPM pari a €6,1 per azione (2025E P/E = 7.4x, P/TE = 0.8x con ROTE > 11%) e il rating hold.