Notizie Notizie Italia Mps tra Top Ftse Mib. Per Giorgetti ‘preda ambita’

Mps tra Top Ftse Mib. Per Giorgetti ‘preda ambita’

29 Maggio 2023 15:00

Mps: per Giorgetti potenziale preda ambita. Citato esempio Ita Airways

Mps: per il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti la banca senese, nel cui capitale lo Stato continua a detenere una partecipazione del 64% circa, è una potenziale “preda ambita”.

Il titolo Mps reagisce con favore alla frase del ministro, portandosi subito in cima al listino del Ftse Mib, per poi contendersi il primo posto, nel pomeriggio, con Tenaris.

Il ministro Giorgetti ha espresso la sua fiducia nel futuro dell’istituto guidato dal ceo Luigi Lovaglio in occasione del Festival dell’Economia di Trento, facendo tra l’altro un paragone tra il Monte dei Paschi di Siena e Ita Airways.

“Mps può diventare preda ambita invece di qualcosa da tenere lontana, può diventare un elemento chiave anche per definire l’assetto del credito in Italia“, ha detto Giorgetti, intervenendo a un convegno, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.+

Mef fuori da Mps, Giorgetti cita caso Ita Airways

Riguardo all’uscita del Mef dal capitale di Mps, il ministro ha poi precisato che, “su Mps possiamo agire come fatto per Ita Airways”.

Qualche giorno fa, nell’annunciare l’accordo raggiunto tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Lufthansa, relativo alla cessione di una quota di minoranza dalla ex Alitalia al gruppo tedesco, Giorgetti aveva affermato di essere fiducioso nel fatto che la decisione avrebbe permesso “al mercato aereo di svilupparsi nell’interesse dell’Italia”.

Un qualsiasi deal che vedrà il Monte di Stato diventare preda ambita (e magari anche finalmente cacciata) da qualche banca (finora offerte non pervenute) permetterà magari al mercato bancario di svilupparsi anch’esso nell’interesse dell’Italia?

Intanto, tutto questo successo che il governo Meloni e il ministro Giorgetti vedono nell’accordo tra Ita Airways e Lufthansa, molti italiani non lo vedono.

Seconda cosa, anche se il Mef decidesse di seguire lo stesso iter scelto per Ita Airways, il problema è che nessuna offerta e/o interesse potenziali rivolti alla banca con cui il governo Meloni spera di creare un terzo polo bancario risultano, almeno fino a oggi, pervenuti.

Anzi, semmai le potenziali banche italiane a cui il governo italiano potrebbe star guardando per rifilar loro la patata bollente di Mps hanno tutte manifestato l’intenzione di tenersi bene alla larga dal Monte dei Paschi.

Chiare sono state infatti le dichiarazioni rilasciate, in occasione della pubblicazione delle relative trimestrali, daUniCredit di Andrea Orcel Intesa SanPaolo di Carlo Messina, e Banco BPM di Giuseppe Castagna.

Tutte e tre le banche si sono quasi affrettate a puntualizzare che, per ora, non c’è nei loro piani alcuna intenzione di puntare su una operazione di M&A, (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni).

LEGGI ANCHE

Mps eterna trappola di Stato. Meloni vuole il risiko

Mps venduta a pezzi? Break-up ipotesi che non tramonta mai

Nel corso del tempo non si potrà escludere a priori un interesse da parte delle tre banche su citate nei confronti di Mps.

L’interesse potrebbe tuttavia essere rivolto più a un perimetro di asset che alla banca nel suo complesso.

Si torna dunque a parlare della possibilità – in realtà mai rientrata del tutto ogni volta che il nome Mps è rimbalzato sulla stampa e sui commenti degli analisti -, di uno spezzatino.

Dell’opzione spezzatino, stando a quanto ha riportato l’agenzia Radiocor Il Sole 24 Ore, hanno parlato gli esperti di Intermonte, che “a questo punto non escludono ‘un’ipotesi di break up’ dell’istituto senese”, lasciando intendere che alcune porzioni della banca potrebbero risultare appetibili per diversi istituti.

Gli analisti di Intermonte, in generale, ritengono che sia “improbabile la vendita ad un solo player della banca senese”.

Mps a pezzi, dunque, e qualcuno potrebbe dire in tutti i sensi.

Ma per il governo Meloni e lo stesso ceo Lovaglio, Monte dei Paschi di Siena, come ha detto lo stesso AD, is back.

La banca senese ha concluso il primo trimestre del 2023 con un utile netto salito a 236 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 156 milioni del quarto trimestre del 2022 e in volata rispetto ai 10 milioni del primo trimestre del 2022.

Il risultato è stato migliore delle attese degli analisti intervistati da Bloomberg, pari a un utile netto di 119 milioni di euro.