Notizie Notizie Italia UniCredit: Orcel parla di Bce, M&A e Unione bancaria. La frase su Mps

UniCredit: Orcel parla di Bce, M&A e Unione bancaria. La frase su Mps

Pubblicato 18 Gennaio 2024 Aggiornato 4 Febbraio 2024 09:39

Il ceo di UniCredit Andrea Orcel parla da Davos, in occasione del World Economic Forum, in particolare di tassi Bce e di M&A tra banche, non risparmiando un monito all’Europa, per il mancato completamento dell‘Unione bancaria.

Orcel parla anche dei nuovi rumor M&A scattati su Pop Sondrio, dopo che un articolo de Il Sole 24 Ore ha riportato indiscrezioni relative alle manovre di una grande banca di investimenti Usa. Manovre che preluderebbero a un ingresso nel capitale dell’istituto valtellinese proprio da parte di UniCredit.

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Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, ha parlato ieri ai microfoni della CNBC e oggi in una intervista rilasciata a Bloomberg TV.

Affrontati in particolare il tema della direzione dei tassi di interesse dell’Eurozona e la questione del risiko bancario tra le banche europee, ma anche tra le banche italiane (oggi con i rumor relativi alla Popolare di Sondrio).

Sui tassi dell’area euro, Orcel ha condiviso quanto detto ieri dalla presidente della Bce Christine Lagarde, ovvero che il rischio è che i mercati stiano scommettendo troppo sull’arrivo imminente di tagli da parte della Banca centrale europea.

Proprio quelle parole di Lagarde hanno depresso i mercati alla vigilia, provocando un ritracciamento di Piazza Affari e anche dei BTP.

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In risposta all’osservazione dei cronisti, che hanno ricordato come negli ultimi giorni si siano riaccese le voci, sui mercati, di una operazione di M&A tra le due banche tedesche Deutsche Bank e Commerzbank, Orcel ha messo in evidenza tutte le difficoltà che il sistema bancario europeo incontra ad avviare operazioni di fusione e acquisizione, proprio a causa degli ostacoli presenti in Europa.

Ma non solo.

Orcel ha parlato chiaramente del nodo delle valutazioni dei titoli delle banche, a suo avviso fin troppo elevate in alcuni contesti.

Abbiamo bisogno di operazioni di M&A, di banche più forti per sostenere l’economia – ha detto il ceo di UniCredit Andrea Orcel, spiegando tuttavia che – al momento mancano due condizioni necessarie: da una parte l’Unione bancaria, il cui mancato completamento renderebbe qualsiasi fusione transfrontaliera difficile, se non impossibile”.

“Dall’altro lato – ha sottolineato il banchiere – le valutazioni, che non sono allineate ai fondamentali, anzi, sono praticamente disallineate dai fondamentali, perchè ogni volta che ci sono rumor su possibili target le valutazioni schizzano al rialzo”: un “fenomeno che va avanti da diverso tempo e che ha portato le banche a non muoversi”.

Il nodo delle valutazioni troppo alte dei titoli. L’effetto rumor

Quest’ultimo ostacolo è stato rimarcato oggi nell’intervista rilasciata a Bloomberg TV, con cui l’AD di UniCredit ha commentato le ultime indiscrezioni sul risiko tra le banche italiane, che oggi vedono protagonista la Banca Popolare di Sondrio, e che chiamano in causa proprio UniCredit.

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Ogni volta che vengo intervistato c’è qualcosa. Ieri era Commerzbank, oggi Popolare di Sondrio... Siamo molto disciplinati nel dire: è strategico? E si adatta in termini di valutazione?”, ha detto Andrea Orcel, sottolineando che UniCredit non sta comprando azioni.

Se c’è un target a cui al momento UniCredit starebbe guardando, quello porta piuttosto il nome di Est Europa, e Orcel lo ha messo in evidenza in una intervista rilasciata a MF-Milano Finanza.

Interpellato sul potenziale delle banche dei Paesi dell’Europa centrale e orientale, il ceo di UniCredit ha sottolineato, di fatto, che in questa area “c’è crescita, piena occupazione, aumento della ricchezza e stiamo iniziando a offrire servizi come management e assicurazioni, cose che non facevamo cinque anni fa”.

Orcel ha ammesso dunque che “siamo molto positivi su questa area”, non sbilanciandosi tuttavia troppo nel fare previsioni su eventuali future mosse di M&A.

La frase di Andrea Orcel su Mps

Per quanto riguarda Mps-Monte dei Paschi di Siena, l’occasione UniCredit per Siena sembra essere ormai persa.

Orcel oggi ha ricordato, facendo riferimento a quando ha trattato con il MEF per rilevare un perimetro di asset del Monte ancora oggi Monte di Stato, che in quel momento “credevamo, a ragione o a torto, che le condizioni a cui avremmo dovuto concludere l’operazione non fossero corrette”.

Il Monte dei Paschi di Siena, da allora, ha fatto “molto bene”, ha ammesso il ceo, affermando di essere anche “molto contento per il Governo” Meloni che, come si sa, sta facendo passi per riconsegnare l’istituto senese al mercato.

Detto questo, “se guardiamo a noi, noi siamo andati meglio e quindi la decisione,  secondo il nostro punto di vista, di concentrarci internamente e comprare nostre azioni, è stata giusta”.

Vale la pena di ricordare la frase di Orcel su Mps rimasta alla storia, ovvero quella con cui il banchiere disse che la banca senese finiva con il dipendere più da logiche politiche che di mercato .

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Tassi Bce: ‘Alla fine la media del 2024 sarà simile a quella del 2023’

Mentre, tornando alla Bce, sempre a Milano Finanza, l’AD ha detto di ritenere che i tassi di interesse dell’area euro scenderanno, “ma alla fine la media del 2024 sarà simile a quella dello scorso anno. Quindi per gli utili delle banche, e per UniCredit in particolare, non sarà un problema”.

UniCredit, insieme alle altre grandi big del credito in Italia, ha ricevuto di fatto un forte sostegno dalla Bce che, nella sua lotta incessante contro l’inflazione, ha alzato ripetutamente i tassi dell’Eurozona dal luglio del 2022 fino alla fine di ottobre del 2023.

Le strette monetarie hanno prodotto un effetto più che positivo sui margini netti di interesse delle banche dell’area euro, i cosiddetti NII (Net Interest Income), facendo volare gli utili.

Va detto tuttavia che, nel caso di UniCredit, molto ha inciso anche la fiducia degli investitori nei confronti di una banca che è stata capace di battere ripetutamente i record della storia, confermando la metamorfosi iniziata con l’arrivo dell’amministratore delegato Andrea Orcel.

Orcel fa la gioia degli azionisti. Titolo tra i migliori di Piazza Affari

Orcel ha fatto inoltre della remunerazione degli azionisti uno dei must di Piazza Gae Aulenti, premiando i soci con una pioggia di dividendi e di buyback.

Ai microfoni di Bloomberg, oggi il ceo ha confermato per l’ennesima volta il proprio ottimismo nelle potenzialità di UniCredit, il cui titolo, va ricordato, è in crescita di oltre l’82% su base annua e in rally di più del 242% negli ultimi tre anni.

La corsa continua, visto che YTD, ovvero dall’inizio di questo 2024, le quotazioni sono scattate di più dell’8%.

A prescindere da quello che sarà il contesto, continueremo a sovraperformare grazie a quanto abbiamo fatto e a quanto continueremo a fare”.

Orcel ha portato così i mercati a scommettere su nuove revisioni al rialzo dei target di crescita della banca e magari anche dei dividendi:

Molti degli effetti della nostra trasformazione – ha detto, infatti –  devono vedersi ancora nei risultati finanziari”.

La frase è bastata per innescare nuovi buy sulle azioni UniCredit, che continuano a scalare la classifica dei titoli migliori del Ftse Mib di Piazza Affari.

Alle 12.10 circa ora italiana, le quotazioni scattano del 2,9% circa, continuando a correre oltre alla soglia psicologica di 26 euro, superata nella sessione odierna.

Nel riportare le sue dichiarazioni, un articolo di Bloomberg ricorda che, da quando ha preso le redini della banca nel 2021,  il ceo ha fatto di UniCredit la banca che ha  lanciato il piano di buyback più generoso mai varato in precedenza da nessuna delle banche europee.

In totale, la banca italiana ha promesso agli azionisti per il 2023 una remunerazione a favore degli azionisti di almeno 6,5 miliardi di euro, tra dividendi e buyback.

Oggi l’AD Andrea Orcel ha parlato anche di Russia, preannunciando che aggiornerà le informazioni sull’esposizione della banca verso Mosca in occasione della diffusione dei conti relativi al quarto trimestre del 2023.

“La nostra strategia e il nostro impegno non sono cambiati”.

Orcel ha ricordato che UniCredit ha ridotto la propria esposizione verso la Russia “in modo ordinato” e che “così continueremo a fare”.