Notizie Notizie Italia Governo Meloni ‘La Bce si sbrighi a tagliare i tassi’. Governo Meloni torna alla carica con Panetta (Bankitalia)

‘La Bce si sbrighi a tagliare i tassi’. Governo Meloni torna alla carica con Panetta (Bankitalia)

12 Febbraio 2024 16:50

Il governo Meloni torna a chiedere alla Bce di Christine Lagarde di affrettarsi a tagliare i tassi, facendo leva sulle parole proferite nel fine settimana dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta.

In evidenza nella giornata di oggi le dichiarazioni del vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani che, nel corso di una conferenza stampa di Forza Italia (partito di cui è leader) alla Camera, si è così espresso:

“Abbiamo accolto con soddisfazione le parole del Governatore della Banca d’Italia Panetta e oggi dell’Abi che vanno nella direzione da sempre sostenuta da Fi (Forza Italia)”.

“L’inflazione – ha aggiunto Tajani – non è provocata da fatti interni ma da ciò che accade fuori dai nostri confini quindi era sbagliato aumentare i tassi e ora bisogna fare in fretta per ridurli”.

Altre dichiarazioni a favore dei tagli dei tassi della Bce sono arrivate da altri esponenti del governo Meloni.

Tagli tassi Bce, spread e BTP tornano a sperarci: rendimenti 10 year giù

In attesa della prossima riunione della Bce che si terrà a marzo dopo il primo atto del 2024 del 25 gennaio scorso, i mercati tornano intanto a scommettere sulla grande svolta di politica monetaria della Bce.

Un articolo di Reuters mette in evidenza la performance dei titoli di stato italiani, indicando che oggi i rendimenti dei BTP a 10 anni sono scesi fino a -7 punti base al 3,897%, dopo essere balzati di 16 punti base nelle contrattazioni della scorsa settimana.

Il risultato del dietrofront è che oggi lo spread BTP-Bund a 10 anni è sceso a 154 punti base, in un contesto in cui, va ricordato, alcuni analisti prevedono nuove flessioni del differenziale entro la fine del 2024.

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A rinfocolare le scommesse dovish sui tassi dell’area euro sono state le parole del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta.

Panetta (Bankitalia): le tre condizioni per iniziare a tagliare tassi

Nel suo discorso al 30° Congresso Assiom Forex – dove ha affrontato anche altre questioni cruciali, tra le quali quelle attinenti alle banche italiane – il numero uno di Bankitalia Fabio Panetta ha presentato le tre condizioni sine qua che devono essere soddisfatte per avallare il percorso di normalizzazione della politica monetaria da parte della Bce.

La prima è che il processo di disinflazione sia in una fase avanzata”, ha detto il governatore, ricordando che “i dati recenti indicano che i progressi verso la stabilità dei prezzi sono superiori a quanto molti si aspettavano solo pochi mesi fa”.

A provarlo i numeri dell’inflazione di gennaio, che hanno messo in evidenza un tasso in calo al “2,8 per cento, 8 punti percentuali al di sotto del picco toccato nel 2022″.

E’ “diminuita rapidamente” anche “l’inflazione di fondo – che esclude i prodotti alimentari e l’energia”.

La seconda condizione che si deve avverare per avallare un taglio ai tassi da parte della Bce è, secondo Fabio Panetta, “che il calo dell’inflazione stia continuando”.

E anche questa condizione è soddisfatta, visto che “gli indicatori congiunturali e della dinamica di fondo dei prezzi al consumo segnalano con chiarezza la prosecuzione della disinflazione“.

Infine, “la terza condizione per l’avvio della normalizzazione monetaria è che il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione non sia compromesso da un eventuale taglio dei tassi”.

Al fine di appurare che anche questa terza condizione sia presente, è necessario comprendere se esiste il rischio che la crescita dell’inflazione torni a infiammarsi.

A tal proposito, diversamente dalla presidente dell’Eurotower Christine Lagarde che continua a essere angosciata dal tarlo delle pressioni inflazionistiche, il governatore Fabio Panetta ci tiene a “sottolineare che i principali timori sollevati in passato si stanno rivelando infondati”.

Praticamente, “del possibile disancoraggio verso l’alto delle aspettative di inflazione ho già detto: non si è materializzato, e semmai stanno emergendo rischi al ribasso”.

Il governatore di Bankitalia ha aggiunto che “si è rivelata immotivata anche la preoccupazione circa un’ipotetica persistenza dell’inflazione di fondo”.

La verità, infatti, è che “quest’ultima nei mesi recenti è diminuita facendo seguito al calo dell’inflazione complessiva, in linea con l’evidenza empirica al riguardo”.

Altrettanto vero è che “resta il rischio che una dinamica ancora robusta dei salari nominali possa alimentare nuovamente l’inflazione”.

Panetta precisa che “questa eventualità non va sottovalutata”, facendo notare però anche che “le preoccupazioni si attenuano se si leggono i dati con attenzione”.

Piuttosto, “se la politica monetaria tardasse troppo ad accompagnare la disinflazione in atto potrebbero emergere rischi al ribasso per l’inflazione che contrasterebbero con la natura simmetrica dell’obiettivo stabilito dal Consiglio della Bce”.+

Tassi Bce, Panetta: si avvicina momento di inversione di rotta

Insomma, Fabio Panetta è più che diretto laddove sottolinea che “l’esame delle condizioni macroeconomiche indica che la disinflazione è in una fase avanzata e che il cammino verso l’obiettivo del 2 per cento prosegue con speditezza. Si sta rapidamente avvicinando il momento di un’inversione di rotta nell’orientamento della politica monetaria”.

L’attenti di Panetta è motivato anche con i timori di un rallentamento dell’economia che, di fatto, è già in atto.

“Nell’area dell’euro l’attività economica ristagna da ben cinque trimestri, risentendo della debolezza della domanda sia estera sia interna. L’esaurirsi della spinta derivante dalle riaperture successive alla pandemia, la restrizione monetaria in atto e il clima di incertezza frenano gli investimenti delle imprese e gli acquisti delle famiglie. La maggioranza dei comparti industriali è in recessione”.

Non solo: “Nei prossimi mesi le politiche di bilancio dei paesi dell’Eurozona contribuiranno a frenare la congiuntura. La loro intonazione diverrà più restrittiva, soprattutto per effetto del venir meno delle misure di stimolo introdotte in risposta alla crisi energetica”.

Il processo di disinflazione in atto, unito alla debolezza dell’economia dell’area euro, è dunque un fattore che porta il governatore di Bankitalia Fabio Panetta a sfoderare quei toni dovish che erano già emersi quando era esponente del Comitato esecutivo della Bce.

Dall’Abi alla Lega e Forza Italia: la Bce si muova

Con il governatore di Bankitalia Fabio Panetta che ha praticamente lanciato il ‘la’,  da più parti in Italia, si torna a fare pressioni a Christine Lagarde, numero uno della Bce, affinché inizi finalmente a tagliare.

Un appello, tra gli altri, è stato lanciato da Antonio Patuelli, numero uno dell’Abi che, in un’intervista rilasciata a La Repubblica pubblicata nella giornata di oggi ha ammesso che, sebbene sia “impossibile tornare ai tassi zero”, comunque “va dato un segnale che i tassi non rimarranno sempre a questi livelli, innestando nuova fiducia che favorisca gli investimenti e freni la recessione”.

Anche perché, ha avvertito il presidente dell’Associazione bancaria italiana, “la recessione fa deteriorare il credito: lo stesso governatore sabato ha detto di usare gli utili eccezionali per fare fieno in cascina e accantonamenti”.

Nuove chiamate dovish anche dal governo Meloni, e non solo dal leader di Forza Italia Antonio Tajani.

“Dopo il Governatore di Bankitalia, Panetta, anche il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Patuelli, ha auspicato un intervento della Bce sui tassi d’interesse per ‘innescare una nuova fiducia che favorisca gli investimenti e freni la recessione’. Un intervento che, sia Panetta che Patuelli, hanno auspicato sia rapido. Per questo è auspicabile che la Bce entro l’estate proceda ad un taglio dei tassi d’interesse per sostenere cittadini e imprese”, ha commentato Gianna Gancia, parlamentare europeo della Lega.

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Dal canto suo, in un intervento a Restart di RaiTre, il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha ribadito che “noi chiediamo a gran voce, e ne ha parlato anche il governatore di Banca d’Italia Panetta in un intervento importante di pochi giorni fa, che la Bce affronti la vicenda dei tassi. L’inflazione, che era a doppia cifra, adesso è scesa intorno al 2%. Ora è necessario ridurre i tassi di interesse per rendere più accessibile il credito”.

Intanto, sui mercati salgono lievemente le scommesse sui tagli che la Bce di Lagarde potrebbe decidere di lanciare nel corso del 2024.

Stando all’articolo di Reuters che riporta il trend dei tassi dei BTP e dello spread BTP-Bund della sessione odierna le aspettative oggi sono di tagli ai tassi da parte dell’Eurotower di 118 punti base, entro la fine del 2024, in rialzo di 4 punti base rispetto a venerdì scorso.

Il livello rimane tuttavia a un livello più basso in modo significativo rispetto ai 145 punti base di tagli ai tassi attesi dall’inizio di febbraio, a conferma di come, sebbene sia stata sconfessata dai mercati, la ritrosia di Lagarde continui a condizionare le aspettative dei trader.

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