Notizie Notizie Italia Mps: utili battono stime, occhio al margine con meno tassi Bce, ma anche all’assist fiscale. Il titolo a Piazza Affari

Mps: utili battono stime, occhio al margine con meno tassi Bce, ma anche all’assist fiscale. Il titolo a Piazza Affari

7 Maggio 2024 12:26

Occhio al titolo Mps, dopo la pubblicazione della trimestrale da parte della banca italiana nota anche come Monte di Stato. I conti hanno messo in evidenza un utile netto in crescita del 41% su base annua, migliore delle attese.

L’attenzione degli operatori di mercato è rivolta, oltre che ai numeri, anche alle parole improntate all’ottimismo del ceo Luigi Lovaglio sul futuro della banca: banca che vede lo Stato italiano ancora maggiore azionista, sebbene in misura inferiore dopo le due mosse lanciate dal governo Meloni per privatizzare l’istituto.

Va ricordato che, con la sua seconda mossa della fine di marzo, con cui ha venduto una partecipazione pari al 12,5%, successiva alla vendita di  una prima quota del capitale pari al 25%, avvenuta alla fine del 2023, la quota in mano al Mef è pari ora al 26,732%.

Le azioni del Monte dei Paschi di Siena hanno reagito alla pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre del 2024 con un rialzo iniziale, per poi azzerare i guadagni fino a confermarsi le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari.

Alle 12 circa ora italiana, il titolo Mps accelera al rialzo, beneficiando delle prospettive illustrate dall’AD.

Mps incassa utile netto di 333 milioni in I trimestre 2024, battendo le stime

Il Monte dei Paschi di Siena ha annunciato la trimestrale prima dell’inizio della giornata di contrattazioni a Piazza Affari:

in evidenza l’utile netto pari a 333 milioni di euro, in crescita del 41,2% su base annua, e la forte “solidità patrimoniale” annunciata dal gruppo tuttora Monte di Stato, con il parametro relativo Cet1 Ratio Fully Loaded che si è attestato al “18,2% pro-forma, includendo l’utile del primo trimestre del 2024 al netto del pay out ratio dividendi”.

Gli utili di Mps hanno battuto le stime elaborate dal consensus degli analisti, che avevano previsto un valore di 281,2 milioni di euro.

La banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio ha commentato i conti mettendo in luce “l’ulteriore miglioramento della performance operativa nel primo trimestre dell’anno, spinta dall’accelerazione delle commissioni”.

Il risultato operativo lordo del Gruppo è salito a 551 milioni, in rialzo del 33% rispetto ai 414 milioni del primo trimestre del 2023 e in crescita del 9% rispetto ai 508 milioni del quarto trimestre dello scorso anno.

Bene anche i ricavi di Mps, ammontati nel primo trimestre del 2024 a 1,013 miliardi di euro, in aumento del 15,2% su base annua, meglio dei 973,429 milioni di euro attesi dal consensus degli analisti e in crescita del 2% su base trimestrale, rispetto ai 992,5 milioni dell’ultimo trimestre del 2023.

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L’assist delle commissioni ai ricavi

L’aumento dei ricavi è stato sostenuto soprattutto dalla “crescita del margine di intermediazione primario, che si pone in aumento sia sulla componente del margine di interesse (+16,4%) sia sulle commissioni nette (+10,1%)”.

Rispetto al trimestre precedente la crescita dei ricavi, pari a 20 milioni di euro, è avvenuta grazie al rialzo delle commissioni nette (+8,9%), che ha più che compensato la dinamica del margine di interesse (-2,8% su base trimestrale).

A proposito delle commissioni, su base netta queste si sono attestate a 365 milioni di euro, “in rialzo – ha annunciato la banca – rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell’anno precedente (+10,1%)”.

La banca ha motivato il trend positivo soprattutto con l’andamento del comparto delle attività di gestione/intermediazione e consulenza (+18,3%), che ha beneficiato della “ripresa del risparmio gestito (+25 milioni di euro)”.

A salire anche “le commissioni afferenti l’attività bancaria commerciale, grazie al contributo dei finanziamenti e garanzie”.

Mps ha ricordato che il risultato del primo trimestre è stato migliore rispetto a “quello del trimestre precedente (+8,9%), grazie ai maggiori proventi registrati nel comparto delle attività gestione/intermediazione e consulenza (+25,7%) ascrivibili principalmente al risparmio gestito”.

Passando nello specifico alla voce di bilancio del margine di interesse, ovvero all’NII, Mps ha incassato 587 milioni di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 (+16,4%), ma in calo del 3% su base trimestrale.

L’NII si è confermato praticamente in linea con le attese del consensus degli analisti, che aveva previsto su base adjusted, una flessione a 586,15 milioni, rispetto ai 604,20 milioni del trimestre precedente.

Nel commentare il rialzo su base annua del margine di interesse, Mps ha sottolineato che la crescita su base annua, pari a +16,4%, “è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo dei rapporti con banche centrali, dei derivati di copertura e del portafoglio titoli. In particolare, nei rapporti con banche centrali, al 31 marzo 2024 è stato contabilizzato un beneficio netto pari a 21 milioni di euro, rispetto al costo netto di 50 milioni di euro del corrispondente periodo del 2023”.

“Tale beneficio – ha precisato la banca – riflette tra le altre cose la dinamica della posizione netta verso la Bce, passata
da un saldo passivo pari a 5,9 miliardi di euro al 31 marzo 2023 ad un saldo attivo pari a 2,9 miliardi di euro al 31 marzo 2024. Le positive dinamiche sopra citate sono state in parte compensate dal maggior costo delle emissioni obbligazionarie, principalmente a seguito del rinnovato ricorso al mercato istituzionale e, nel comparto commerciale, dall’incremento del costo della raccolta da clientela”.

Occhio anche alla voce rettifiche sui crediti (LLPs),  pari a 106 milioni di euro, rispetto ai 110 milioni di euro attesi e in calo contro i 133,30 milioni precedenti.

I volumi di raccolta complessiva di Mps sono ammontati inoltre a 192,8 miliardi di euro, in crescita di 5,3 miliardi di euro su base trimestrale, grazie alla crescita sia della raccolta diretta (+2,1 mld di euro) che della raccolta indiretta (+3,2 mld di euro).

La raccolta, a livello aggregato, è salita anche rispetto al primo trimestre del 2023 (in rialzo di 15 miliardi di euro), anche in questo caso sulla scia della crescita sia della raccolta diretta (+8,7 mld di euro), che della raccolta indiretta (+6,3 mld di euro).

Mps, Lovaglio: partiti alla grande quest’anno, la frase sull’NII

Così il numero uno di Mps Luigi Lovaglio, nella conference call con gli analisti sui risultati del primo trimestre 2024.

Abbiamo iniziato il 2024 con una performance operativa record, che dimostra la nostra capacità di competere sul mercato. Il Cet1 dimostra che siamo al vertice del settore bancario” e  “in grado di remunerare gli azionisti”, ha aggiunto Lovaglio.

Siamo partiti alla grande quest’anno, con un utile netto di 333 milioni e una performance operativa forte, con un’attività commerciale che dimostra la crescita dei volumi; un cost/income in linea con le aspettative; uno stato patrimoniale forte”.

Il ceo ha reso noto che “un aggiornamento degli obiettivi strategici a medio termine sarà fornito nel contesto della presentazione dei risultati del secondo trimestre”.

Lovaglio ha aggiunto che “l’NII è stato di 587 milioni di euro, in crescita del 16,4% anno su anno, in linea con la guidance annuale” e che la “crescita delle commissioni, che compenserà la dinamica dell’NII, ci consente di confermare la guidance sui ricavi totali data a inizio anno di una leggera crescita”.

Detto questo, ha sottolineato il ceo, “l’NII sarà leggermente più basso rispetto al 2023, con un aumento del cost of funding, margini resilienti, e un impatto dell’emissione dei bond – ha continuato l’amministratore delegato di Mps.

Lovaglio è comunque fiducioso nel fatto “che la nostra capacità di generare commissioni sarà capace di sovrastare il calo dei margini nei prossimi anni”.

Va ricordato che proprio il fattore margine di interesse o anche NII si conferma la grande incognita per la redditività delle banche italiane, reduci da un ottimo 2023 grazie all’effetto positivo che la carrellata di rialzi dei tassi lanciata dalla Bce di Christine Lagarde ha avuto su questa voce di bilancio.

Il dubbio è in che modo si evolverà il trend degli utili degli istituti di credito una volta che la Banca centrale europea staccherà la spina dei tassi.

Qualcosa che sta già avvenendo, in realtà, visto che l’ultima stretta monetaria della Bce risale al settembre del 2023 e visto che da allora i tassi dell’area euro sono stati lasciati fermi da Francoforte.

Disparati gli outlook che gli strategist e gli analisti hanno pubblicato da un po’ sul trend degli utili delle banche atteso per quest’anno 2024, che è l’anno in cui la Bce dovrebbe tornare a tagliare i tassi.

E’ stata tra l’altro la stessa Banca centrale europea a lanciare un avvertimento proprio sugli utili delle banche.

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Utili in crescita? L’effetto fiscale DTA sulla redditività del Monte

Il ceo di Mps Luigi Lovaglio ha detto in occasione della conference call indetta per commentare i conti di prevedere che la banca terminerà il 2024 con un utile al lordo delle imposte superiore al livello del 2023, ricordando il precedente dello scorso anno, quando ha tratto vantaggio da un impatto fiscale positivo di 345 milioni dovuto alla conversione delle DTA.

Proprio questo effetto positivo potrebbe secondo Lovaglio fare il bis, tornando a fare la sua comparsa alla fine di questo anno.

Il ceo ha precisato a tal proposito che Mps non ha ancora “aggiornato i dati relativi alle Dta” ma che probabilmente, quando l’aggiornamento avverrà, la banca potrebbe disporre di “dati più precisi”.

In ogni caso, ha continuato il ceo, l’outlook è di “ulteriori vantaggi fiscali”.

Mps: Lovaglio su dividendi e M&A

Nel commentare i conti di Mps, gli analisti di Equita hanno messo in evidenza che la banca è riuscita a riportare nel primo trimestre del 2024 risultati migliori delle attese grazie ai “maggiori ricavi e ai minori costi operativi”.

In particolare i ricavi sono risultati superiori alle attese del 4% a causa della maggiore contribuzione arrivata dalle commissioni e dal trading.

“Come atteso, l’NII è risultato in leggero calo su base trimestrale per via di effetto calendario negativo e presumibilmente leggera compressione dello spread commerciale, mentre i volumi hanno mostrato una dinamica positiva”, confermata dal fatto che i prestiti sono saliti del 2% su base trimestrale.

Focus anche sul CET1, che è balzato su base trimestrale di 10 punti base.

Equita ha sottolineato le “indicazioni positive” arrivate dal fronte delle commisisoni che, a €365 milioni, meglio dei 345 milioni attesi, “hanno mostrato una crescita sia su base trimestrale (+9%) che su base annua  (+10%), beneficiando dall’andamento delle commissioni da wealth management e consulenza finanziaria”.

Una “sorpresa positiva” è arrivata anche dai costi operativi, 2% migliori delle attese e in ulteriore leggero calo YoY (-1%)“.

Nel corso della conference call indetta per commentare i risultati di bilancio, è stata affrontata anche la possibilità che, grazie alla solidità patrimoniale, Mps magari arrivi a pensare di lanciarsi perfino in qualche acquisizione.

Il ceo Luigi Lovaglio è stato tuttavia categorico nella sua risposta: “Ovvio che non faremo acquisizione di asset bancari”, mostrandosi possibilista piuttosto su un altro fronte:

Forse ci sarà un approccio diverso nel nuovo piano sulla politica dei dividendi“, dopo la grande notizia del ritorno dei dividendi dopo 13 anni di digiuno per gli azionisti.

In ogni caso, l’obiettivo rimarcato è stato quello di “ottimizzare il capitale in eccesso”.

Altro target, quello di continuare a migliorare la qualità degli asset, andando avanti nella riduzione degli NPL, ovvero dei crediti deteriorati.

L’AD ha  fatto infatti riferimento a una nuova “possibile cessione di parte del portafoglio Npl” nel corso del 2024, precisando che l’operazione è qualcosa che la banca ha valutato, in un contesto in cui in ogni caso non rileva “indicazioni di peggioramento dei crediti deteriorati”.