Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bce, forum Sintra: non solo inflazione-tassi, dubbio Lagarde su scudo anti spread TPI per la sua Francia

Bce, forum Sintra: non solo inflazione-tassi, dubbio Lagarde su scudo anti spread TPI per la sua Francia

Pubblicato 1 Luglio 2024 Aggiornato 4 Luglio 2024 13:25

Tutto pronto a Sintra, in Portogallo, per il consueto forum sulle banche centrali organizzato ogni anno dalla Bce, banca centrale europea.

Il forum parte oggi, lunedì 1° luglio, per concludersi dopodomani, mercoledì 3 luglio 2024. Il programma di questa edizione di questo anno, dedicata al tema “Monetary policy in an era of transformation”, ovvero alla “Politica monetaria in un’era di trasformazione”, si aprirà alle 18.30 della giornata odierna con una cena organizzata dal Comitato esecutivo della Bce.

Seguirà alle 20 il discorso introduttivo di Christine Lagarde.

Bce, forum Sintra. Inflazione sempre in primo piano post taglio tassi

Tra gli eventi più importanti in programma, anche quello del vicepresidente dell’Eurotower Luis de Guindos, che parlerà domani, martedì 2 luglio, con un discorso dedicato al trend dell’inflazione dell’area euro, ripercorrendo l’impennata dei prezzi che si è manifestata nel 2022 e il lavoro compiuto dalla Bce per riportarla al target fissato del 2%: target non ancora raggiunto, sebbene il processo disinflazionistico vada avanti. Tanto avanti che l’economia dell’Eurozona è in chiara difficoltà, sebbene non in recessione:

a dimostrarlo oggi è stata la lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero dell’area euro, che ha indicato un dato ancora in fase di contrazione, rivisto al rialzo dai 45,6 punti inizialmente resi noti con la lettura preliminare ma in peggioramento rispetto ai 47,3 punti di maggio.

Alcuni analisti, come Cyrus de la Rubia, responsibile economista di Hamburg Commercial Bank, hanno interpretato il dato più come un dietrofront temporaneo che come l’avviso di un peggioramento dell’economia:

detto questo, secondo de la Rubia la ripresa dell’attività economica dell’Eurozona potrebbe essere a questo punto posticipata.

In contrazione anche il Pmi manifatturiero della Germania:

l’indice si è infatti posizionato al di sotto della soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra – dell’attività economica: la lettura finale ha indicato un trend pari a 43,5 punti, rispetto ai 43,4 punti del dato preliminare, in ulteriore indebolimento rispetto ai 45,4.

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Domani dato inflazione euro. La settimana della Bce con l’altro market mover clou

Riunita a Sintra, la Bce di Lagarde presterà grande attenzione soprattutto al dato relativo all’inflazione dell’area euro, in calendario nella giornata di domani:

su base annua, l’indice dei prezzi al consumo CPI dell’area euro è atteso in rialzo del 2,5%, in rallentamento rispetto al +2,6%, mentre su base mensile il trend atteso è di un rialzo pari a +0,2%, come a maggio.

L’indice CPI core, che monitora l’inflazione depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e dei beni alimentari, così come anche dei prezzi dell’alcol e dei tabacchi, è stimata rallentare dal +2,9% su base annua a un ritmo di crescita pari a +2,8%.

Va detto che la Bce di Christine Lagarde ha tagliato i tassi di interesse dell’area euro per la prima volta dall’era Draghi lo scorso 6 giugno, avendo cura comunque di precisare di non seguire alcun percorso tracciato.

Oltre al forum di Sintra e alla pubblicazione dell’inflazione relativo all’area euro, da segnalare che altri importanti market mover della settimana saranno le minute della Fed relative all’ultima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa, che si è conclusa con una importante modifica sul dot plot , e, nella giornata di giovedì 4 luglio i verbali relativi all’ultimo meeting dell’Eurotower.

Quella appena iniziata sarà dunque la settimana della Bce, dopo alcune novità sull’inflazione che è stata la stessa Francoforte ad annunciare  la scorsa settimana, e a seguito anche dell’attenti lanciato dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta.

Non solo di inflazione-tassi, Lagarde alle prese con grana elezioni Francia

A Sintra si parlerà dunque di inflazione ma, inevitabilmente, i banchieri riuniti nella località del Portogallo stanno monitorando attentamente il trend dei mercati finanziari, almeno da quando, appreso l’esito delle elezioni europee, il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di indire le elezioni anticipate in Francia.

Proprio ieri, domenica 30 giugno, si è tenuto il primo turno delle elezioni legislative, che ha decretato la grande vittoria dell’ estrema destra Rassemblement National di Marine Le Pen e del suo delfino candidato alla posizione di premier Jordan Bardella.

Per dire che il dado del futuro della politica francese sia tratto, bisognerà attendere il secondo turno di domenica prossima, 7 luglio.

Ma nel frattempo, a parte il sospiro di sollievo dei mercati, che temevano una vittoria ancora più importante dell’RN di Le Pen, la paura per i titoli di stato made in Francia permane.

Il timore della riscossa dei populisti, che siano l’RN di Marine Le Pen o il Nuovo Fronte Popolare della gauche francese, è tale che, la scorsa settimana lo spread OAT-Bund a 10 anni è arrivato a schizzare al record dal 2012, quando a essere messa in dubbio era stata la sopravvivenza dello stesso euro, nel mezzo della crisi dei debiti sovrani del blocco.

Va detto che, subito dopo l’esito delle elezioni europee, la presidente della Bce Christine Lagarde si era mostrata piuttosto fredda nei confronti della possibilità di intervenire per placare il rischio spread della Francia – che aveva finito per infettare anche lo spread BTP-Bund e i tassi della carta italiana- magari con quello scudo anti-spread salva BTP che venne annunciato da Francoforte, ironia della sorte, proprio nei giorni in cui il governo Draghi cadeva a pezzi in Italia, ovvero nel luglio del 2022.

Alcune fonti anonime vicine alla Bce avevano detto tuttavia che Francoforte non aveva alcuna intenzione di farsi carico del caos politico esploso in Francia con la decisione di Macron di indire nuove elezioni legislative.

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I mercati però, si sa, tendono ad anticipare gli eventi: e così sulla questione è tornato il Financial Times, con l’articolo ECB faces speculation over market intervention after French elections, che si riferisce proprio a quei rumor e scommesse che stanno montando sulla possibilità che l’Eurotower decida di sfoderare quello scudo anti spread salva BTP magari ora in chiave salva OAT.

D’altronde, Lagarde ha sempre precisato che quello strumento TPI è rivolto a tutti, anche se a precise condizioni (non per niente la delusione per il caso della ‘montagna che aveva partorito un topolino’ si era manifestata subito).

Alla Francia e al rischio che i problemi di Parigi finiscano per scatenare un attacco contro tutti i titoli di stato dell’area euro, in particolare contro quelli dei paesi più indebitati (vedi Italia) stanno così guardano molti esperti di mercato, che non escludono che alla fine Lagarde sfoderi l’arma TPI, a dispetto dell’alt che Berlino ha imposto alla Bce.

“Se il rischio di frammentazione in Francia salisse a livelli allarmanti, la Bce interverrebbe in base alle necessità preservando l’integrità dell’euro”, ha commentato Sabrina Khanniche, economista senior di Pictet Asset Management.

Il Financial Times ha fatto poi notare che è stato lo stesso Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, a invitare la scorsa settimana la Banca centrale europea a “tenersi pronta a gestire le conseguenze” degli shock politici.

L’FT ricorda a tal proposito che Fabio Panetta, che siede anche al Comitato direttivo della Bce, ha ricordato che l’Eurotower dovrebbe esserer pronta a utilizzare “tutta la gamma di strumenti” di cui è ancora in possesso.

I contrari all’utilizzo del TPI, tuttavia, continuando a rimarcare che l’Ue ha comunque annunciato l’avvio di una procedura per deficit eccessivo contro la Francia, il cui deficit-Pil, al 5,5%, è ben superiore al limite del 3% riconfermato con le nuove regole del nuovo Patto di stabilità.

Eric Dor, professore di economia presso las IESEG School of Management di Parigi, ha già detto per esempio che la Francia non potrebbe accedere a questo salvagente, o meglio salva bond dell’area euro, finora mai utilizzato.

Dor ha scritto chiaro e tonfo su X, riporta il Financial Times, che “sarebbe illegale per la Bce utilizzare l’TPI nel caso della Francia”.

D’altronde, fu la stessa Eurotower due anni fa a illustrare le quattro condizioni da rispettare.

Scudo TPI:  Intervento Bce con effetto Francia su spread BTP-Bund

E tuttavia alcuni funzionari, ha precisato il quotidiano britannico, sono piuttosto fiduciosi nella possibilità che, la Bce trovi il modo di attivare lo scudo TPI.

“Sono sicuro che la domanda (di attivare o meno il TPI) se la stia facendo la stessa Bce”, ha commentato sempre all’FT Ludovic Subran, responsabile economista della compagnia di assicurazione tedesca Allianz, spiegando che “se una crisi esploderà in Francia, significherà che sarà probabile che anche l’Italia cada in crisi e che la Bce debba agire“.

Un commento simile è arrivato da Christian Kopf, head of fixed income presso la tedesca Union Investment Management:

“Se gli spread italiani si allargassero in modo massiccio, la Bce potrebbe attivare il TPI per prevenire una crisi che finirebbe per colpire i paesi innocenti. Ma la mia impressione – ha detto Kopf – è che siamo ancora lontani da un intervento sui mercati di questo tipo”.

La Germania ha detto già alt al salva -Francia

La Germania ha già avvertito la Bce, consigliandole di rimanere alla finestra: in particolare il ministro delle Finanze Christian Lindner ha sottolineato che un eventuale intervento della banca centrale sui mercati, al fine di smorzare le eventuali turbolenze che si potrebbero verificare a seguito dell’esito (finale) del voto in Francia, “solleverebbe alcuni interrogativi di natura economica e costituzionale”.

Tuttavia, subito dopo le elezioni europee è stata la stessa Christine Lagarde a precisare quanto segue in un’intervista:

Si è talvolta ritenuto che il TPI avrebbe funzionato solo se un paese non fosse stato sottoposto a una procedura per i disavanzi eccessivi. Ma non è così. La Commissione europea può richiedere a un paese di adottare una serie di misure per tornare sulla strada giusta, ridurre il debito preservando al tempo stesso gli investimenti che promuovono la crescita. È un incentivo per i paesi a conformarsi al nuovo quadro fiscale, che consente di effettuare investimenti che favoriscono la crescita e la produttività. Se tale quadro viene rispettato, il TPI è attivabile e il paese è ammissibile”.

Dunque?

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Dunque Lagarde si trova di nuovo in una posizione non invidiabile, e non solo a causa delle decisioni che dovrà prendere sui tassi dell’area euro, in un contesto in cui l’inflazione torna a far paura a diverse economie del mondo.

Qualsiasi dichiarazione fuori posto da Sintra potrebbe scatenare il panico sui mercati.

Come avvenne, ricorda l’FT, nel 2020, quando, nel commentare il sell off che si stava abbattendo sui mercati a causa dell’esplosione della pandemia Covid-19, Lagarde rispose: “Non siamo qui per chiudere gli spread”. Una frase che le mise subito contro i politici italiani, che da allora l’hanno presa di mira, come hanno dimostrato anche gli attacchi arrivati contro di lei dal governo Meloni, perfino il giorno in cui ha tagliato i tassi.

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Lo spread OAT-Bund a 10 anni oggi non si infiamma, dopo essersi impennato la scorsa settimana fino a oltre quota 82 punti, al record dalla crisi dei debiti sovrani dell’area euro, per la precisione dal 2012. Oggi lo spread Francia-Germania ha fatto finalmente dietrofront, con i trader che hanno un tirato un sospiro di sollievo preferendo la prospettiva di un’Assemblea nazionale appesa che quella di populisti di estrema destra o estrema sinistra al potere. Ma molto dipenderà dalle alleanze tra i vari partiti in vista del voto di domenica prossima. Va detto inoltre che, dopo un calo iniziale, i tassi dei titoli di stato francesi OAT sono tornati a salire. Osservato speciale rimane anche lo spread, oggi in ribasso dopo essere scattato venerdì scorso a una soglia pericolosamente vicina ai 160 punti base.