Rubriche e analisi Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (10/04/25)

Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (10/04/25)

10 Aprile 2025 16:38

Investire in azioni che distribuiscono dividendi elevati può essere una strategia vantaggiosa per diversi motivi. Le cedole periodiche garantiscono un flusso di reddito regolare, riducendo l’impatto delle fluttuazioni di mercato e bilanciando il rendimento complessivo del portafoglio. Le imprese che offrono dividendi consistenti sono spesso finanziariamente solide e stabili, con una natura difensiva rispetto alle azioni “growth”, che pur avendo un alto potenziale di crescita, presentano maggiori rischi. Di seguito, un’analisi delle società del Ftse Mib con i dividend yield più alti, sia attuali che stimati.

Perché puntare sui dividendi nell’attuale scenario di mercato

La tregua sui dazi annunciata ieri da Trump ha restituito un po’ di ottimismo ai mercati, ma già oggi Wall Street è tornata a perdere terreno, nonostante i dati migliori delle attese sull’inflazione.

I mercati si stanno preparando ad una fase prolungata di volatilità, alimentata dall’escalation di tensioni commerciali. Gli analisti cominciano a ipotizzare una recessione negli Stati Uniti e la Fed si trova di fronte ad un difficile compromesso: tagliare i tassi per sostenere l’economia o mantenerli stabili per non rischiare un’altra fiammata inflazionistica. La prossima settimana si riunirà la Bce, che probabilmente procederà con una nuova riduzione del tasso sui depositi. Da seguire anche la nuova stagione di trimestrali che sta per prendere il via a Wall Street, per  eventuali spunti sull’impatto dei dazi sui conti nei prossimi mesi.

L’incertezza potrebbe influenzare utili e performance azionarie, spingendo gli investitori a privilegiare rendimenti più sicuri. In questo contesto, i titoli ad alto dividendo si presentano come una strategia solida, offrendo un buon compromesso tra rendimento e stabilità.

Cos’è il dividend yield e come si calcola

Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.

La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:

(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100

Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito, offrendo un ritorno interessante ai propri azionisti.

Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.

Ftse Mib, la classifica dei dividend yield

Molte società a Piazza Affari si distinguono per gli elevati rendimenti da dividendo. Nella tabella sottostanti i titoli del Ftse Mib vengono ordinati in maniera decrescente sulla base del dividend yield, calcolato come rapporto fra il dividendo del 2025 (a valere sugli utili del 2024) e il prezzo attuale. Il prossimo dividendo stimato e il corrispondente dividend yield stimato fanno riferimento al 2026 (a valere sull’esercizio 2025).

Al vertice della classifica ci sono ancora diverse banche: Mps (13,8%) e Banco Bpm (11,5%) guidano la graduatoria, seguite da Saipem (9,9%), che torna quest’anno a remunerare i propri azionisti. Tra le prime anche Bper (9,5%) ed Eni (8,5%). Primo dividendo di sempre per Nexi, mentre Tim prevede il ritorno alla cedola nel 2026.

Titolo Ultimo prezzo (€) Dividendo per azione (€) Dividend yield Prossimo dividendo stimato (€) Variazione stimata Dividendo a/a Dividend yield stimato
Banca MPS 6,23 0,8600 13,8% 0,8260 -4,0% 13,3%
Banco BPM 8,69 1,0000 11,5% 0,9030 -9,7% 10,4%
Saipem 1,72 0,1700 9,9% 0,1340 -21,2% 7,8%
BPER Banca 6,29 0,6000 9,5% 0,7260 21,0% 11,5%
Eni 11,72 1,0000 8,5% 1,0480 4,8% 8,9%
Stellantis 8,19 0,6800 8,3% 0,6670 -1,9% 8,1%
Bca Pop Sondrio 9,71 0,8000 8,2% 0,9300 16,3% 9,6%
Intesa Sanpaolo 4,18 0,3410 8,2% 0,3680 7,9% 8,8%
Azimut 21,77 1,7500 8,0% 1,6110 -7,9% 7,4%
Banca Mediolanum 13,09 1,0000 7,6% 0,8050 -19,5% 6,1%
Mediobanca (**) 14,91 1,0700 7,2% 1,1690 9,3% 7,8%
Poste italiane 15,68 1,0800 6,9% 1,1500 6,5% 7,3%
Enel 7,03 0,4700 6,7% 0,4760 1,3% 6,8%
Italgas 6,48 0,4060 6,3% 0,4180 3,0% 6,5%
Snam 4,65 0,2905 6,2% 0,3000 3,3% 6,5%
Unipol Gruppo 13,62 0,8500 6,2% 0,9440 11,1% 6,9%
Tenaris (*) 14,22 0,8300 5,8% 0,8370 0,8% 5,9%
Inwit 9,43 0,5200 5,5% 0,5620 8,1% 6,0%
Nexi 4,60 0,2500 5,4% 0,1960 -21,6% 4,3%
UniCredit 47,63 2,4025 5,0% 3,0390 26,6% 6,4%
A2A 2,01 0,1000 5,0% 0,1000 0,0% 5,0%
Terna 8,02 0,3962 4,9% 0,3860 -2,6% 4,8%
Generali Assicurazioni 30,23 1,4300 4,7% 1,5580 9,0% 5,2%
FinecoBank 16,60 0,6900 4,2% 0,7570 9,7% 4,6%
Hera 3,75 0,1500 4,0% 0,1600 6,7% 4,3%
Recordati 46,64 1,2700 2,7% 1,4810 16,6% 3,2%
Iveco Group 13,35 0,3300 2,5% 0,4400 33,3% 3,3%
Moncler 52,72 1,3000 2,5% 1,2560 -3,4% 2,4%
STMicroelectronics (*) 17,69 0,3600 2,0% 0,3440 -4,4% 1,9%
Prysmian 44,59 0,8000 1,8% 0,8930 11,6% 2,0%
Amplifon 17,99 0,2900 1,6% 0,3340 15,2% 1,9%
Buzzi 43,88 0,7000 1,6% 0,7850 12,1% 1,8%
Diasorin 92,42 1,2000 1,3% 1,2610 5,1% 1,4%
Leonardo 41,75 0,5200 1,2% 0,5200 0,0% 1,2%
Campari 5,54 0,0650 1,2% 0,0690 6,2% 1,2%
Interpump Group 28,50 0,3300 1,2% 0,3370 2,1% 1,2%
Brunello Cucinelli 94,44 0,9400 1,0% 1,0650 13,3% 1,1%
Ferrari 380,40 2,9860 0,8% 3,0330 1,6% 0,8%
Telecom Italia 0,30 0,0090 3,0%

(*) Dividendo in dollari

(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno

Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 10 aprile 2025