Rubriche e analisi Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (03/04/25)

Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (03/04/25)

Pubblicato 3 Aprile 2025 Aggiornato 4 Aprile 2025 09:35

Investire in titoli con dividendi elevati può essere una mossa strategica vantaggiosa per vari motivi. Le cedole periodiche offrono agli azionisti un flusso di reddito costante, contribuendo a mitigare il rischio associato alle fluttuazioni del mercato, che influenzano il rendimento complessivo del portafoglio. Le aziende che distribuiscono dividendi consistenti tendono a essere finanziariamente solide e stabili, con un profilo più difensivo rispetto alle “growth stocks”, che, pur vantando alti tassi di crescita attesa, sono maggiormente esposte a rischi. Di seguito, un’analisi delle società del Ftse Mib con i dividend yield più alti, sia attuali che stimati.

Perché puntare sui dividendi nell’attuale scenario di mercato

Ieri Trump ha fatto un altro passo avanti nella sua campagna di escalation commerciale, annunciando nuovi dazi universali del 10% e tariffe personalizzate per i trasgressori che a suo dire non adottano politiche eque nei confronti degli Stati Uniti. Il clima sui mercati è sempre più incerto e volatile, con il rischio di penalizzare investimenti, consumi e crescita.

Uno scenario che costringe le banche centrali ad agire con cautela, abbassando i tassi di interesse in maniera calibrata per sostenere l’economia senza alimentare un’altra fiammata inflazionistica. In tal senso, la Bce dovrebbe procedere con una nuova riduzione ad aprile, mentre la Fed non dovrebbe ritoccare il costo del denaro prima dell’estate.

In generale, l’incertezza persiste e la volatilità probabilmente continuerà a influenzare gli utili e le performance azionarie, spingendo gli investitori a cercare rendimenti più stabili. In questo contesto, i titoli con dividendi elevati rappresentano una strategia vantaggiosa, offrendo un buon equilibrio tra rendimento e stabilità.

Cos’è il dividend yield e come si calcola

Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.

La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:

(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100

Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito, offrendo un ritorno interessante ai propri azionisti.

Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.

Ftse Mib, la classifica dei dividend yield

Molte società a Piazza Affari si distinguono per gli elevati rendimenti da dividendo. Nella tabella sottostanti i titoli del Ftse Mib vengono ordinati in maniera decrescente sulla base del dividend yield, calcolato come rapporto fra il dividendo del 2025 (a valere sugli utili del 2024) e il prezzo attuale. Il prossimo dividendo stimato e il corrispondente dividend yield stimato fanno riferimento al 2026 (a valere sull’esercizio 2025).

Al vertice della classifica ci sono ancora diverse banche: Mps (11,9%), Banco Bpm (11%) e Bper (8,7%) guidano la graduatoria, seguite da Saipem (8,4%), che torna quest’anno a remunerare i propri azionisti, Intesa Sanpaolo (7,5%) ed Eni (7,3%). Da segnalare il primo dividendo di Nexi, mentre Tim prevede il ritorno alla cedola nel 2026.

Titolo Ultimo prezzo (€) Dividendo per azione (€) Dividend yield Prossimo dividendo stimato (€) Variazione stimata Dividendo a/a Dividend yield stimato
Banca MPS 7,24 0,8600 11,9% 0,8260 -4,0% 11,4%
Banco BPM 9,09 1,0000 11,0% 0,9020 -9,8% 9,9%
BPER Banca 6,90 0,6000 8,7% 0,7260 21,0% 10,5%
Saipem 1,98 0,1666 8,4% 0,1340 -19,6% 6,8%
Bca Pop Sondrio 10,63 0,8000 7,5% 0,8900 11,3% 8,4%
Intesa Sanpaolo 4,54 0,3410 7,5% 0,3680 7,9% 8,1%
Eni 13,66 1,0000 7,3% 1,0480 4,8% 7,7%
Banca Mediolanum 14,31 1,0000 7,0% 0,8050 -19,5% 5,6%
Azimut 25,13 1,7500 7,0% 1,5960 -8,8% 6,4%
Stellantis 9,90 0,6800 6,9% 0,6990 2,8% 7,1%
Poste italiane 16,65 1,0800 6,5% 1,1500 6,5% 6,9%
Mediobanca (**) 16,81 1,0700 6,4% 1,1750 9,8% 7,0%
Enel 7,77 0,4700 6,0% 0,4730 0,6% 6,1%
Italgas 6,75 0,4060 6,0% 0,4150 2,2% 6,1%
Snam 4,93 0,2905 5,9% 0,3000 3,3% 6,1%
Unipol Gruppo 14,49 0,8500 5,9% 0,9400 10,6% 6,5%
Inwit 9,99 0,5200 5,2% 0,5570 7,1% 5,6%
Nexi 4,85 0,2500 5,2% 0,1960 -21,6% 4,0%
Tenaris (*) 16,64 0,8300 5,0% 0,8370 0,8% 5,0%
UniCredit 49,11 2,4025 4,9% 3,0420 26,6% 6,2%
Terna 8,58 0,3962 4,6% 0,3840 -3,1% 4,5%
Generali Assicurazioni 32,60 1,4300 4,4% 1,5500 8,4% 4,8%
A2A 2,30 0,1000 4,3% 0,1000 0,0% 4,3%
FinecoBank 17,15 0,6900 4,0% 0,7560 9,6% 4,4%
Hera 4,14 0,1500 3,6% 0,1600 6,7% 3,9%
Recordati 51,20 1,2700 2,5% 1,4810 16,6% 2,9%
Moncler 55,46 1,3000 2,3% 1,2860 -1,1% 2,3%
Iveco Group 14,51 0,3300 2,3% 0,4420 33,9% 3,0%
STMicroelectronics (*) 19,09 0,3600 1,9% 0,3440 -4,4% 1,8%
Prysmian 47,86 0,8000 1,7% 0,9070 13,4% 1,9%
Buzzi 44,46 0,7000 1,6% 0,7880 12,6% 1,8%
Amplifon 18,62 0,2900 1,6% 0,3340 15,2% 1,8%
Diasorin 91,20 1,2000 1,3% 1,2590 4,9% 1,4%
Campari 5,70 0,0650 1,1% 0,0700 7,7% 1,2%
Leonardo 45,79 0,5200 1,1% 0,5290 1,7% 1,2%
Interpump Group 31,66 0,3200 1,0% 0,3380 5,6% 1,1%
Brunello Cucinelli 99,60 0,9400 0,9% 1,0690 13,7% 1,1%
Ferrari 396,00 2,9860 0,8% 3,0760 3,0% 0,8%
Telecom Italia 0,32 0,0100 3,2%

(*) Dividendo in dollari

(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno

Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 3 aprile 2025