Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (08/05/25)

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La volatilità dei mercati nelle ultime settimane ha evidenziato ancora di più l’importanza di costruire portafogli di investimento diversificati, adeguati ai propri obiettivi e in grado di proteggere il capitale dalle fluttuazioni momentanee. In tale contesto, le azioni che pagano dividendi elevati sono appetibili poiché offrono flussi di reddito costanti e relativamente stabili, riducendo l’effetto delle oscillazioni di mercato e migliorando il rendimento complessivo del portafoglio. Inoltre, le società che distribuiscono dividendi consistenti sono tendenzialmente più solide e difensive. Di seguito, un’analisi delle società del Ftse Mib con i dividend yield più elevati, sia attuali che previsti.
Perché puntare sui dividendi nell’attuale scenario di mercato
I titoli ad alto dividendo offrono un buon compromesso tra rendimento e stabilità, un aspetto fondamentale nell’attuale fase di incertezza. I mercati hanno recuperato le perdite innescate dal “Liberation Day” di Trump, ma restano in una fase di stallo.
Da un lato si guarda agli sviluppi sul fronte commerciale, dopo la sospensione dei dazi reciproci, con il prossimo annuncio di un accordo tra Usa e Regno Unito e l’avvio imminente dei colloqui con la Cina per alleviare parzialmente le tensioni tra Washington e Pechino.
Dall’altro, si attendono più dati macro per valutare l’impatto delle tariffe, soprattutto dopo il monito della Fed, che ha confermato l’approccio “wait and see” e ha messo in guardia dai rischi di risalita dell’inflazione e aumento della disoccupazione.
In Europa la stagione di trimestrali prosegue in chiaroscuro; secondo i dati di Bloomberg, circa il 45% delle società ha riportato i risultati finora e le sorprese positive e negative, in termini di ricavi e utili, si dividono quasi equamente. In Italia, riflettori puntati oggi su Poste Italiane, Leonardo e Bper, in attesa di Enel.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.
La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:
(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100
Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito, offrendo un ritorno interessante ai propri azionisti.
Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Molte società a Piazza Affari si distinguono per gli elevati rendimenti da dividendo. Nella tabella sottostanti i titoli del Ftse Mib vengono ordinati in maniera decrescente sulla base del dividend yield, calcolato come rapporto fra il dividendo del 2025 (a valere sugli utili del 2024) e il prezzo attuale. Il prossimo dividendo stimato e il corrispondente dividend yield stimato fanno riferimento al 2026 (a valere sull’esercizio 2025).
Nella parte alta della classifica ci sono ancora diverse banche: Mps (11,4%) e Banco Bpm (10,2%) guidano la graduatoria, ma anche Bper (8,0%), Intesa Sanpaolo (7,2%) e Banca Popolare di Sondrio (6,9%) offrono un ritorno interessante. Tra le migliori Saipem (8,1%), che torna quest’anno a remunerare i propri azionisti, Stellantis (8,0%) ed Eni (7,9%). Primo dividendo di sempre per Nexi, mentre Tim prevede il ritorno alla cedola nel 2026.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 7,52 | 0,8600 | 11,4% | 0,8250 | -4,1% | 11,0% |
Banco BPM | 9,76 | 1,0000 | 10,2% | 0,9150 | -8,5% | 9,4% |
Saipem | 2,09 | 0,1700 | 8,1% | 0,1490 | -12,4% | 7,1% |
BPER Banca | 7,53 | 0,6000 | 8,0% | 0,7210 | 20,2% | 9,6% |
Stellantis | 8,55 | 0,6800 | 8,0% | 0,5230 | -23,1% | 6,1% |
Eni | 12,68 | 1,0000 | 7,9% | 1,0480 | 4,8% | 8,3% |
Banca Mediolanum | 13,83 | 1,0000 | 7,2% | 0,7880 | -21,2% | 5,7% |
Intesa Sanpaolo | 4,76 | 0,3410 | 7,2% | 0,3710 | 8,8% | 7,8% |
Bca Pop Sondrio | 11,60 | 0,8000 | 6,9% | 0,9300 | 16,3% | 8,0% |
Azimut | 25,84 | 1,7500 | 6,8% | 1,5850 | -9,4% | 6,1% |
Enel | 7,60 | 0,4700 | 6,2% | 0,4790 | 1,9% | 6,3% |
Poste italiane | 18,44 | 1,0800 | 5,9% | 1,1500 | 6,5% | 6,2% |
Snam | 5,03 | 0,2905 | 5,8% | 0,3000 | 3,3% | 6,0% |
Mediobanca (**) | 18,91 | 1,0700 | 5,7% | 1,1220 | 4,9% | 5,9% |
Italgas | 7,22 | 0,4060 | 5,6% | 0,4250 | 4,7% | 5,9% |
Tenaris (*) | 14,89 | 0,8300 | 5,6% | 0,7650 | -7,8% | 5,1% |
Unipol Gruppo | 16,43 | 0,8500 | 5,2% | 0,9440 | 11,1% | 5,7% |
Inwit | 10,51 | 0,5156 | 4,9% | 0,5680 | 10,2% | 5,4% |
Nexi | 5,32 | 0,2500 | 4,7% | 0,2240 | -10,4% | 4,2% |
Terna | 8,56 | 0,3962 | 4,6% | 0,3930 | -0,8% | 4,6% |
UniCredit | 52,21 | 2,4025 | 4,6% | 3,0570 | 27,2% | 5,9% |
A2A | 2,22 | 0,1000 | 4,5% | 0,1000 | 0,0% | 4,5% |
Pirelli&C | 5,62 | 0,2500 | 4,4% | 0,2580 | 3,2% | 4,6% |
Generali Assicurazioni | 33,99 | 1,4300 | 4,2% | 1,5570 | 8,9% | 4,6% |
FinecoBank | 18,09 | 0,7400 | 4,1% | 0,7570 | 2,3% | 4,2% |
Hera | 4,16 | 0,1500 | 3,6% | 0,1600 | 6,7% | 3,8% |
Recordati | 52,95 | 1,2700 | 2,4% | 1,4750 | 16,1% | 2,8% |
Moncler | 54,28 | 1,3000 | 2,4% | 1,2240 | -5,8% | 2,3% |
Iveco Group | 14,34 | 0,3300 | 2,3% | 0,4220 | 27,9% | 2,9% |
STMicroelectronics (*) | 20,83 | 0,3600 | 1,7% | 0,3420 | -5,0% | 1,6% |
Amplifon | 19,16 | 0,2900 | 1,5% | 0,3280 | 13,1% | 1,7% |
Prysmian | 53,08 | 0,8000 | 1,5% | 0,8960 | 12,0% | 1,7% |
Buzzi | 47,98 | 0,7000 | 1,5% | 0,7910 | 13,0% | 1,6% |
Diasorin | 95,42 | 1,2000 | 1,3% | 1,2490 | 4,1% | 1,3% |
Leonardo | 47,59 | 0,5200 | 1,1% | 0,5200 | 0,0% | 1,1% |
Campari | 6,08 | 0,0650 | 1,1% | 0,0690 | 6,2% | 1,1% |
Interpump Group | 32,76 | 0,3300 | 1,0% | 0,3320 | 0,6% | 1,0% |
Brunello Cucinelli | 100,85 | 0,9400 | 0,9% | 1,0540 | 12,1% | 1,0% |
Ferrari | 429,10 | 2,9860 | 0,7% | 3,0420 | 1,9% | 0,7% |
Telecom Italia | 0,36 | 0,0000 | 0,0% | 0,0260 | – | 7,3% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati all’8 maggio 2025
Le prossime cedole a Piazza Affari
Dopo la giornata del 22 aprile, che ha visto sette big del Ftse Mib staccare la cedola, la prossima giornata clou sarà il 19 maggio.
In tale data staccheranno il dividendo Amplifon, Azimut, Banca Mps, Banca Popolare di Sondrio, Banco Bpm, Bper, Brunello Cucinelli, Buzzi, Diasorin, Finecobank, Generali, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Moncler, Nexi, Recordati, Saipem e Tenaris.
Nel dettaglio, per Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Recordati e Tenaris si tratterà di un saldo, dopo gli acconti distribuiti a novembre (0,4 euro, 0,17 euro, 0,6 euro e 0,27 euro).