UniCredit, Orcel fa il grande annuncio su utili 2024, titolo migliore a Piazza Affari. Cosa ha detto su Commerzbank
Il ceo di UniCredit Andrea Orcel è tornato a parlare nella giornata di oggi, facendo un grande annuncio sugli utili, oltre a chiarire le sue intenzioni su Commerzbank.
Intervenendo alla 29esima conferenza Financials Ceo Conference di Bank of America, Orcel ha fatto la gioia degli azionisti, comunicando di aver alzato il target sugli utili del 2024 a un valore superiore ai 9 miliardi di euro.
“Siamo la banca più efficiente in Europa, quella che genera più capitale organicamente”, ha ricordato l’amministratore delegato, informando il mercato sull’investimento finora effettuato in Commerzbank, “pari a 3,5 miliardi di euro”, e spiegando le mire del gruppo sulla seconda banca tedesca.
Berlino sbotta ancora contro UniCredit: atto ‘aggressivo’
Ma in queste ore non ha parlato solo il ceo di UniCredit, Andrea Orcel: un nuovo no è stato detto a gran voce stamattina dal vice ministro delle Finanze tedesco Florian Toncar che, a margine di un’audizione presso la commissione Finanze del Parlamento, ha ribadito come il governo Scholz sia praticamente caduto dalle nuvole nell’apprendere la posizione accumulata nel capitale da UniCredit.
Tra l’altro, salire alla quota potenziale pari al 21%, ha tuonato Toncar stando a quanto riporta l’agenzia Reuters, è stato un atto “aggressivo” e “non saggio”.
“Non è saggio – ha detto per la precisione il funzionario tedesco – procedere in modo troppo aggressivo nei confronti di una banca che è grande, regolamentata in modo significativo e complessa“.
Ancora, il vice ministro delle finanze tedesco ha definito l’approccio scelto da Piazza Gae Aulenti incentrato “sul fattore sorpresa”: un atteggiamento che “preoccupa molti azionisti, che sono importanti per Commerzbank”.
Di nuovo attacco del governo Scholz contro UniCredit ha parlato anche un articolo di Bloomberg mentre, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, l’ambasciatore tedesco in Italia Hans-Dieter Lucas ha ribadito che Scholz “ha detto di non ritenere appropriato il modo in cui Unicredit ha agito”.
“Non lo ritiene corretto, poiché l’azienda si è mossa senza consultarsi o coordinarsi”, ha sottolineato l’ambasciatore, ricordando che “Commerzbank è un’azienda importante anche per l’economia tedesca, per le piccole e medie imprese” e che finora “ha svolto bene questo lavoro, garantendo stabilità”.
Di conseguenza, “il Comitato preposto ha deciso di non vendere ulteriori quote della Commerzbank per ora”.
Orcel alza target utili 2024. L’annuncio su dividendi 2025
Detto questo, Orcel è tornato a spiazzare i mercati anche oggi, annunciando le stime sugli utili di quest’anno di UniCredit.
Parlando in occasione dell’evento organizzato da Bank of America a Londra, il ceo ha mostrato piena fiducia nella capacità della banca italiana di continuare a macinare profitti a livelli record e, nel corso del 2024, di centrare un target di utile “di 10 miliardi”.
Questo, ha precisato Orcel è il “numero pulito”, escludendo “le DTA” .
Per essere più precisi, tuttavia, visto che Piazza Gae Aulenti, così come anticipato, farà “investimenti” , e considerato che ci si avvicina “alla fine dell’anno” – fattore che aumenta “la visibilità su quali potranno essere questi investimenti” – l’outlook è che il 2024 si concluderà per la banca con “un utile netto oltre i 9 miliardi”.
La cifra “si confronta” con la guidance precedente e va paragonata con gli utili di 8,6 miliardi incassati nel 2023.
Grande annuncio di Orcel anche sui dividendi, con l’outlook sul payout cash, ha reso noto il ceo, previsto in crescita dal 40% al 50% a partire dal 2025.
Sempre lato dividendi, Orcel ha confermato una distribuzione agli azionisti pari a 8,6 miliardi di euro nel corso di quest’anno.
Commentando il dossier Commerzbank, seconda banca tedesca nel cui capitale UniCredit è salita prima al 9% (di cui il 4,5% acquistato dal governo di Berlino), per poi incrementare la posizione complessiva al 21%, il ceo ha cercato di nuovo di rassicurare Berlino, sottolineando che, per ora, quello lanciato “è solo un investimento”.
Niente Opa ostile, insomma, così come aveva dichiarato qualche giorno fa in una intervista pubblicata sul quotidiano Il Messaggero, quando l’AD si era espresso anche su una possibile reazione da parte del gigante bancario numero uno in Germania, ovvero Deutsche Bank, all’interesse mostrato da UniCredit verso Commerzbank.
“Non ci sono offerte, siamo un grande azionista” – ha sottolineato Orcel – e ora anche “un azionista strategico”, con un investimento che rispecchia con “il modo in cui Commerbank si adatta ai nostri parametri”.
Orcel ha inoltre presentato il ritorno atteso dell’investimento effettuato nella banca tedesca, che dovrebbe essere di “ben oltre il 15%”, avendo cura di sottolineare, anche, che su Commerzbank, al momento, non c’è nessun must.
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“Non dobbiamo fare per forza qualcosa insieme” a Commerzbank, “non siamo obbligati” a concludere nessuna operazione nello specifico, ha detto Andrea Orcel, cercando di smorzare i timori esplosi in Germania, di cui si è fatto portavoce lo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz, bocciando una eventuale operazione di fusione tra le due banche.
“Takeover e attacchi ostili non sono qualcosa di positivo per le banche. Ed è questo il motivo per cui il governo tedesco ha preso una posizione chiara in questa direzione e ha detto molto chiaramente di non ritenere un approccio appropriato in Europa e in Germania quello di cercare aggressivamente di acquistare società, utilizzando metodi ostili senza alcuna forma di cooperazione, di consultazione o di feedback”, ha detto nei giorni scorsi Scholz, confermando la grande svista di Berlino che, evidentemente sotto pressione per cercare di fare cassa, ha iniziato a vendere parte della quota di controllo nel capitale di Commerzbank, ancora in suo possesso, lanciando una offerta di azioni:
proprio quell’atto, criticato da molti come miope, ha consentito a Piazza Gae Aulenti di acquistare una quota iniziale del 9% di Commerzbank (poi potenzialmente aumentata al 21% con una nuova manovra che sta facendo perdere letteralmente le staffe ai tedeschi e che si è trasformata, di fatto, in un caso politico).
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Orcel si era già prodigato a calmare i nervi del governo tedesco, precisando di non essere intenzionato a lanciare un’Opa su Commerzbank e le rassicurazioni sono arrivate anche oggi.
Tra l’altro, il fine è quello di continuare a premiare gli azionisti, per cui, “se l’interrogativo è se saremo costretti a farlo a condizioni che non convincono, la risposta è no”, ha precisato il ceo, riferendosi a un eventuale atto in ottica M&A.
Insomma, su Commerzbank “tutti gli scenari sono aperti” e nessuno scenario è più importante degli altri.
Orcel presenta le tre alternative di UniCredit su Commerzbank
Detto questo, le alternative su Commerzbank sono tre:
“1) Rimaniamo così e aiutiamo Commerzbank a cristallizzare il valore inespresso che crediamo esista; 2) Individuiamo il modo di fare qualcosa di più grande, a condizione che entrambe le parti lo vogliano“.
Oppure, se queste due alternative non funzioneranno, 3): “Venderemo” e l’auspicio è che il “ritorno sia maggiore di quanto” investito, in modo da distribuirlo agli azionisti.
A conferma delle sue intenzioni pacifiche e non ostili, l’AD ha anche affermato che UniCredit non chiederà “posti nel cda di Commerzbank”.
Titolo UniCredit su a Piazza Affari
Immediato l’effetto delle parole di Andrea Orcel sul titolo UniCredit, che aveva avviato la giornata di contrattazioni in rosso e che, dopo le dichiarazioni del ceo, è salito subito in cima al Ftse Mib di Piazza Affari.
Il rialzo, poco prima delle 11 ora italiana, è di oltre l’1%, a quota 37,86 euro.
Parlando nel corso della conferenza organizzata da Bank of America, Orcel ha tessuto le lodi di UniCredit, affermando che la banca sta conquistando “la leadership del settore” e che, tra gli obiettivi, c’è quello di continuare a distribuire una maxi remunerazione agli azionisti, dunque di continuare a sfornare, in sostanza, ghiotti dividendi: che è quanto fatto finora dalla banca da quando è iniziata l’era dell’AD che molti, fin dall’inizio, hanno battezzato il Ronaldo dei banchieri.
Nessun M&A a tutti i costi, inoltre, con Commerzbank, con cui il banchiere ha in ogni caso intenzione di riaprire il dialogo.
Il ceo ha posto allo stesso l’accento sul significato che un accordo tra le due banche europee avrebbe per l’Unione europea, definendo la mossa su Commerzbank “un test per l’Europa”, coerentemente con il suo obiettivo di trasformare UniCredit in una vera banca europea e per l’Europa, come ha detto più volte, anche in linea con quanto auspicato dall’ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio, Mario Draghi.
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Viste le nuove dichiarazioni arrivate dal governo tedesco, infuriato per quella posizione potenziale del 21% accumulata in Commerzbank, aumentano tuttavia le incertezze sulla reale capacità non tanto di Orcel, ma dell’Europa intesa come Unione europea di riuscire prima o poi a realizzare davvero una fusione cross border.
Nel frattempo, rimane ingessato tuttora quel risiko tra le banche italiane incentrato su Mps-Monte dei Paschi di Siena su cui Piazza Affari ha scommesso in tutto il 2023 e in più di un’occasione, anche nel 2024.
Nelle ultime sessioni la domanda che ha assillato gli operatori di mercato ha riguardato il possibile via al risiko che, magari, una operazione tra UniCredit e Commerzbank potrebbe inaugurare.
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A decidere il destino del dossier-Commerzbank sarà in ogni caso la Bce di Christine Lagarde, che dovrà decidere se creare i presupposti per l’avverarsi di fusioni cross border nell’Unione europea oppure se confermare uno status quo contro cui essa stessa si è detta contraria. L’Ue, per ora, sembra aver dato la sua benedizione a un eventuale accordo.
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