UniCredit-Commerzbank, Orcel e la parola magica ‘fusione’. Ma Deutsche Bank si mette di traverso, UCG fa dietrofront a Piazza Affari
Brusca virata per il titolo UniCredit che, dopo essersi confermato tra i migliori dell’indice Ftse Mib, fa dietrofront, pagando l’arrivo di alcuni rumor, che vedono protagonista la prima banca tedesca: Deutsche Bank.
Il colosso, riporta Bloomberg, sarebbe pronto a muoversi per ostacolare le mire di Piazza Gae Aulenti, sulla rivale di casa, Commerzbank.
Le azioni UniCredit azzerano così i guadagni, dopo avere beneficiato sia dell’ok della Bce al piano di buyback del 2024, sia delle dichiarazioni con cui il ceo Andrea Orcel ha spiegato la ratio dell’operazione, con cui ha deciso di rilevare il 9% di Commerzbank.
UniCredit, Orcel parla dopo acquisizione 9% di Commerzbank
In una intervista rilasciata al quotidiano tedesco Handelsblatt, Orcel ha detto che, “per il momento, siamo solo un azionista” dell’istituto di credito, aggiungendo tuttavia che una fusione potrebbe “creare un competitor più forte sul mercato tedesco delle banche“, sostenendo in modo migliore la clientela retail e le medie imprese tedesche che, come ricorda l’agenzia Reuters nel riportare il contenuto dell’intervista, note in Germania come “Mittlestand”, giocano un ruolo importante per l’economia del paese.
Orcel ha sottolineato che una fusione potrebbe creare insomma una banca più forte, apportando tra l’altro un maggior valore agli azionisti.
La scorsa settimana, viene ricordato, UniCredit ha colto di sorpresa il governo di Berlino, acquisendo una quota del 9% di Commerzbank (il 4,5% direttamente da Berlino e la partecipazione rimanente attraverso operazioni di mercato), irritando non poco le autorità locali e facendo sorgere più di qualche dubbio a Piazza Affari sul futuro di quel risiko tra banche italiane che, secondo i piani del governo Meloni, dovrebbe vedere Mps-Monte dei Paschi di Siena perno attorno a cui dar vita a un terzo polo bancario.
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“Faremo tutto il possibile per impedire che avvenga. La combatteremo”, è stata la reazione a caldo di Stefan Wittmann, esponente del consiglio di sorveglianza di Commerzbank, alla possibilità che UniCredit punti ad acquistare la banca in toto.
Sulla possibilità di intavolare ulteriori trattative con Commerzbank, Orcel ha confermato di non avere fretta:
“Se arrivassimo alla conclusione che una fusione sia la cosa migliore per entrambi, sarebbe una cosa molto positiva, ma…in quanto azionisti di rilievo devo prima essere sicuro che il nostro investimento si sviluppi bene“, ha precisato l’AD.
Orcel ha avuto inoltre cura di precisare che sarà Commerzbank a decidere il futuro del suo rapporto con UniCredit: “La decisione compete agli azionisti di Commerzbank”, ha detto il ceo.
Il titolo UniCredit è salito subito in cima al Ftse Mib di Piazza Affari all’inizio della giornata di contrattazioni odierna, beneficiando anche della decisione della Bce di dare l’ok al piano di backback azionario da 1,7 miliardi di euro, e snobbando così lo spettro di una nuova tassa sugli extraprofitti delle banche, di cui si è tornato a parlare nel fine settimana.
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La situazione è cambiata con l’arrivo di alcuni rumor, diffusi da un articolo di Bloomberg: “Deutsche Bank – ha riportato l’agenzia di stampa nell’articolo Deutsche Bank Mulls Ways to Hinder Orcel’s Commerzbank Move – sta esplorando il modo di rendere più difficile per UniCredit l’acquisto di Commerzbank, mentre valuta come – o se – reagire a un accordo potenziale che darebbe vita a un competitor enorme nel suo mercato domestico”. E’ “quanto hanno riferito alcune fonti vicine al dossier”, sottolineando che l’amministratore delegato Christian Sewing e i suoi colleghi stanno analizzando da giorni la situazione”.
Tra le opzioni, “la possibilità che Deutsche Bank acquisti la quota rimanente del 12%, in Commerzbank, ancora nelle mani dello stato tedesco”.
Le fonti hanno parlato della contrarietà di Deutsche Bank, per ora, a lanciare un takover sulla sua rivale Commerzbank, così come della possibilità che, alla fine, la banca tedesca decida anche di non fare niente.
La mossa di Piazza Gae Aulent, tuttavia, inevitabilmente preoccupa visto che, se UniCredit riuscisse a fagocitare Commerzbank, il risultato sarebbe la creazione di un “competitor enorme nel mercato domestico”, stando a quanto riportato dalle fonti vicine al dossier.
UCG-Commerzbank: lo scenario più probabile
Oggi Equita SIM ha scritto di avere analizzato la potenziale operazione di UniCredit-Commerzbank in un report in uscita, con cui ha presentato alcune simulazioni e la sua view in relazione alla possibilità di una fusione tra i due istituti di credito.
“A seguito dell’acquisto del 9% del capitale della banca da parte di UniCredit – ha scritto la SIM milanese – riteniamo lo scenario di business combination come quello più probabile, mentre vediamo improbabile un rilancio da parte di altri player. La nostra analisi mostra infatti come questi non sarebbero nella condizione di presentare offerte migliorative rispetto a quella di UniCredit, mantenendo un livello di capitale adeguato e realizzando una soddisfacente EPS accretion”.
“Assumendo una transazione dove i) UniCredit riconosce una valutazione di Commerzbank pari a circa €20 miliardi, ovvero un rapporto P/E per il 2025 pari a 7,6 volte e un P/TE di 0,7 volte (30% premio sul prezzo undisturbed, c.10% sui prezzi attuali); ii) un’operazione 45% cash e 55% paper, iii) sinergie lorde per €600-650 milioni”, Equita prevede:
- un potenziale per EPS accretion in area double-digit (c.15%) con sinergie a run-rate.
- un ROIC (Return on Invested Capital, ritorno sul capitale investito) di circa il 17%.
- un CET1 in area 13%.
- il mantenimento della politica di remunerazione della banca.
La SIM ha inoltre aggiunto che, a suo avviso, “UniCredit potrebbe spingersi fino a un premio del 40% per continuare a realizzare un’eps accretion soddisfacente senza sacrificare la solidità patrimoniale e la distribuzione”.
Equita ha scritto di ritenere in generale che gli aspetti positivi superino quelli negativi, pur ammettendo che “una potenziale business combination UniCredit-Commerzbank presenta elementi di complessità (sottolineiamo tra gli altri rischi politici, di integrazione, di generazione di sinergie)”.
In particolare, sono stati elencati così i vantaggi che una fusione tra le due banche apporterebbe, ovvero:
- Un utilizzo efficiente dell’excess capital (eccesso di capitale) di UniCredit, in una transazione caratterizzata da valutazioni interessanti (con il P/TE di Commerzbank inferiore a 1 volta) e con buon potenziale di EPS accretion (circa il 15%), senza sacrificare la ricca remunerazione degli azionisti.
- L’acquisizione di una posizione di leadership in Germania, con spazio per generazione di efficienze difficilmente raggiungibili da HVB standalone e per cogliere maggiori opportunità di crescita.
- La possibilità per UniCredit di estendere il proprio catalogo prodotti su una rete internazionale più ampia.
- Potenziale miglioramento del credit rating, con spazio per un’ulteriore riduzione dei costi di finanziamento istituzionali.