Nvidia: preview trimestrale per la regina dell’AI che ha battuto Amazon e Alphabet
La data clou per Nvidia è arrivata: oggi, 21 febbraio 2024, il colosso dei chip, grande scommessa dei mercati con la febbre esplosa sull’AI, alzerà il velo sui conti del quarto trimestre del 2023.
Il titolo (NVDA), che dall’inizio dell’anno ha già messo a segno a Wall Street un balzo superiore a +40%, facendo schizzare il valore di mercato della Big Tech a oltre $1,7 trilioni, ha fatto dietrofront alla vigilia, soffrendo un calo del 4,35%, che lo ha portato a scendere a quota 694,52 dollari.
Il dietrofront è scattato in vista della pubblicazione della trimestrale, che avallerà o sconfesserà l’incrollabile fiducia che finora gli investitori hanno riposto nelle prospettive di crescita del business del gruppo.
Nvidia si è messa più volte in evidenza a Wall Street per la raffica di buy incessante che ha portato la sua capitalizzazione – la Big Tech è anche componente chiave dei Magnificent 7 – a superare per la prima volta il valore di mercato di Alphabet, la holding a cui fa capo Google e di Amazon, il colosso dell’e-commerce Usa fondato da Jeff Bezos.
Tutto merito della scommessa per il boom dell’AI (intelligenza artificiale):
il colosso americano produce infatti chip che vengono considerati essenziali per la messa a punto di sistemi basati sull’AI (artificial intelligence, intelligenza artificiale).
Il sorpasso è avvenuto la scorsa settimana, quando gli acquisti scatenati sulle azioni hanno portato Nvidia a vantare un valore di mercato di $1,83 trilioni.
Nvidia: capitalizzazione supera Amazon e Alphabet
La grande doppia notizia che ha visto protagonista Nvidia, negli ultimi giorni, è stata la capitalizzazione di mercato del gruppo che, nella sessione di martedì 13 febbraio, ha superato quella di Amazon, forte del rally che il titolo aveva già messo a segno nel corso del 2023 e che ha continuato a portare avanti quest’anno.
Martedì 13 febbraio è stato in via ufficiale il giorno in cui, per la prima volta dal 2002, Nvidia ha vantato un valore di mercato superiore ad Amazon, dopo la fine della giornata di contrattazioni a Wall Street.
Ma Amazon non è stata l’unica Big Tech a essere stata sorpassata da Nvidia.
La capitalizzazione di Nvidia è salita infatti ancora nella sessione di mercoledì 14 febbraio, fino a quota $1,83 trilioni, superando quella di Alphabet, pari a $1,82 trilioni.
Era la fine di maggio del 2023, quando Nvidia entrava ufficialmente nell’Olimpo delle società scambiate a Wall Street caratterizzate da una capitalizzazione di $1 trilione.
Ora, il colosso punta dritto a un valore di mercato di $2 trilioni.
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Vale la pena di ricordare, come fa l’articolo Reuters “Nvidia replaces Alphabet as Wall St’s third most valuable company” che, sorpassando Alphabet dopo aver superato Amazon, Nvidia è diventata ufficialmente la terza società quotata a Wall Street, in termini di valore di mercato, dopo Microsoft, la prima in assoluto, e Apple.
Nvidia regina della scommessa AI: il boom di buy continua
Tutto merito della grande scommessa sull’AI, che sta facendo in generale la fortuna delle Big Tech Usa.
E’ stato proprio il boom dell’intelligenza artificiale a consentire al titolo Nvidia di volare di oltre il 234% negli ultimi 12 mesi e di schizzare di oltre +383% negli ultimi tre anni.
Le quotazioni sono salite inoltre di oltre il 40% YTD, ovvero dall’inizio del 2024, e di oltre il 16% nell’ultimo mese.
L’ultima settimana ha visto le azioni di Nvidia fare dietrofront, arretrando del 6% circa, a causa della trepidazione dei trader per i conti che saranno annunciati oggi.
Finora Nvidia ha potuto contare sulla solidità dei suoi fondamentali.
Forte è stato infatti in questo ultimo anno lo shopping dei chip del gruppo, progettati in modo specifico per i server AI, ciascuno a un costo superiore ai 20.000 dollari e materia prima indispensabile per altri titani del calibro di Microsoft, OpenAi e Meta per il funzionamento di chatbot come ChatGPT – chatbot basato su intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico – e, per fare un altro esempio, di Copilot – quest’ultimo, come spiega la stessa Microsoft, “assistente digitale basato sull’AI”.
Va detto che la scommessa sull’AI è stata lanciata anche da Amazon, il cui titolo ha segnato anch’esso una buona performance – non ai livelli però di Nvidia – balzando negli ultimi 12 mesi del 78% circa.
Ma Nvidia, tra tutte le Big Tech, si è messa in evidenza come la regina incontrastata dell’AI.
Guardando alle valutazioni del titolo, già la scorsa settimana si segnalava che, dopo lo scatto delle azioni pari a +50% dall’inizio del 2024, le azioni NVDA venivano scambiate ormai a premio, rispetto alla media dei target price che erano stati sfornati, in alcuni casi anche rivisti al rialzo, dalla comunità degli analisti.
In attesa della pubblicazione dei conti del gruppo, i trader hanno optato dunque per la cautela.
La speranza è che i numeri nudi e crudi incisi nella trimestrale certifichino la solidità e le prospettive di crescita del business: se dunque una nuova valanga di acquisti sul titolo sia ancora giustificabile, oppure se sia il caso di ridimensionare la grande scommessa.
Nvidia, insomma, deve a questo punto dimostrare di essere degna della fiducia che i mercati hanno dato fino a oggi al titolo, a parte la parentesi di sell di questa ultima settimana.
Indicativo il commento di Jake Dollarhide, Chief Executive Officer di Longbow Asset Management, rilasciato all’agenzia di stampa Reuters :
“Il mercato vede in Nvidia la regina dell’AI. Ma se Nvidia annuncerà un trimestre negativo, se non supererà e anche di molto le attese degli investitori, il titolo potrebbe crollare del 20-30% nelle contrattazioni dell’afterhours“.
Preview trimestrale Nvidia: le stime sul fatturato e sull’eps degli analisti
Ma qual è la preview del consensus sui numeri di Nvidia?
In media, stando ai dati LSEG riportati dall’agenzia Reuters, gli analisti stimano un fatturato – relativo al trimestre fiscale della Big Tech terminato a gennaio – più che triplicato, a quota $20,37 miliardi, grazie alla forte domanda dei chip Nvidia per l’AI.
Per l’intero 2023, le aspettative sono di uno scatto del fatturato pari a +118% su base annua, a $59,04 miliardi.
L’utile netto è atteso dagli stessi analisti schizzare di oltre il 400%, a $11,38 miliardi, a fronte di un utile per azione di 4,55 dollari.
Nello specifico il consensus di Zacks Investment Research è di un eps pari a $4,17.
L’eps di Nvidia dell’intero 2023 è atteso invece a quota 11,09 dollari.
IG riporta che gli analisti hanno un target price sul titolo Nvidia, in media, pari a $689,87.
Per quanto riguarda il consensus degli analisti intervistati da Bloomberg, l’eps rettificato di Nvidia è atteso a quota 4,56 dollari, rispetto ai 4,020 del terzo trimestre del 2023, mentre i ricavi del quarto trimestre sono attesi a 20,25 miliardi, in rialzo rispetto ai 18,12 miliardi del trimestre precedente.
Ben Laidler, Global markets strategist di eToro, ha analizzato i paralleli tra Nvidia e Cisco, quest’ultimo triste protagonista in negativo della bolla delle dot-com.
“Le aspettative sono decisamente elevate per la presentazione dei conti di Nvidia. Il consenso vede il fatturato a oltre 20 miliardi di dollari, ovvero più di tre volte superiore a quello registrato l’anno scorso. E’ probabile, comunque, che l’azienda di Santa Clara debba fare meglio e sbaragliare le previsioni, visto che il titolo è salito di quasi il 50% dal primo gennaio, segnale che gli investitori hanno alzato l’asticella”.
“Rimane da chiedersi se non si stia correndo troppo – ha avvertito Laidler – La storia insegna, infatti, che il rischio di una bolla finanziaria può essere dietro l’angolo: le bolle finanziarie sono ovvie col senno di poi, ma difficili da vedere al momento”.
“Il ruolo di Nvidia – ha ricordato lo strategist – come pedina fondamentale dell’ingranaggio che sta permettendo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, riporta alla memoria i fasti di Cisco. Il gigante delle apparecchiature di rete per internet è stato il corrispettivo di Nvidia durante il boom delle dot-com negli anni ’90, ma è anche diventato un esempio di cautela”.
Di fatto, “il prezzo attuale delle azioni Cisco è ancora ben al di sotto del picco toccato nel 2000, ormai 24 anni fa. Poco importa che nel frattempo la scommessa internet sia stata un successo e che i profitti della società siano aumentati di sette volte da allora. Ciò è dovuto al fatto che gli investitori hanno strapagato, con una valutazione del rapporto prezzo/utili forward che per Cisco era di 107 volte al suo picco del 2000″.
Detto questo, “la situazione attuale sembra non avere le caratteristiche associate a una bolla. Guardando semplicemente alle valutazioni, ad esempio, oggi quelle di Nvidia sono a circa un terzo rispetto a quelle di Cisco al suo massimo”.
Attingendo alle intuizioni del libro “Boom and Bust: A Global History of Financial Bubbles”, che va ad analizzare e definire gli elementi che accomunano le crisi speculative nella storia, Laidler conclude con la sua nota che Nvidia non è una bolla e che il paragone con l’ex bolla Cisco finisce per essere eccessivo
“I paragoni con Cisco dell’era dot-com o con le preoccupazioni di una più ampia ‘bolla’ tecnologica sembrano per ora esagerati. La posizione a breve termine di Nvidia nei chip GPU è dominante e i suoi clienti sono ben finanziati. I rischi per l’azienda è che i suoi clienti possano trasformarsi in concorrenti, che la Cina diventi off-limits o che la crescita rallenti con il passaggio dall’addestramento dei modelli all’inferenza”, scrive l’esperto di eToro.
Il titolo Nvidia ha continuato intanto a incassare manifestazioni di fiducia da parte della comunità degli analisti.
La scorsa settimana, è stato l’analista di Susquehanna Christopher Rolland a rivedere al rialzo il target price sul titolo, alzandolo da 625 a 850 dollari.
Rolland ha detto di prevedere per la Big Tech una trimestrale e una guidance solide.
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La grande scommessa AI partita nel 2023
La febbre AI, va ricordato, è esplosa nel 2023, inaugurata praticamente dal lancio del chatbot ChatGPT di OpenAI, che ha certificato l’ingresso di Microsoft nell’arena dell’intelligenza artificiale, tanto che il chatbot è stato integrato nel motore di ricerca Bing.
L’annuncio è stato seguito da altri che hanno visto come mittenti colossi Usa del calibro di Google , ma anche cinesi, come è stato poi con Baidu.
La scommessa sull’intelligenza artificiale è stata lanciata anche dal colosso dell’e-commerce Amazon.
Quegli annunci del 2023 sono stati soltanto l’inizio, gettando le basi della grande scommessa sull’intelligenza artificiale che le Big Tech Usa ( e investitori che puntano sul comparto) e non solo continuano a portare avanti, come emerso dai primi annunci di questo 2024.
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