Nvidia da sogno: con febbre AI entra nel $1 Trillion Club
Nvidia e il traguardo storico grazie all’AI. La società entra nel $1 Trillion Club
La febbre AI porta Nvidia a raggiungere un traguardo storico: la Big Tech Usa diventa il primo produttore di chip a entrare nel club delle società quotate in Borsa che possono vantare una capitalizzazione di mercato pari ad almeno $1 trilione.
Tutto merito delle speculazioni scatenate di trader e investitori sulle potenzialità di crescita del mercato dell‘intelligenza artificiale, che si sono tradotte in un boom di buy, fin dall’inizio del 2023, sul titolo Nvidia.
E così, dopo un rally pari a +182% YTD, il titolo Nvidia è balzato ieri a Wall Street fino a +7,7%, portando il valore di mercato del colosso a salire a quota $1,036 trilioni, facendo così la storia.
Mai, prima di ieri, un produttore di chip aveva fatto il grande ingresso nell’Olimpo delle società con una capitalizzazione di $1 trilione.
Le azioni hanno poi terminato la sessione in rialzo del 3% a $401,11, a fronte di una capitalizzazione di $990 miliardi.
L’incredibile corsa del titolo Nvidia dall’inizio dell’anno è stata il principale fattore che ha inciso sul balzo, pari a +31%, dell’indice Nasdaq 100.
Il motivo del rally si spiega appunto con l’acronimo AI (artificial intelligence) o IA (intelligenza artificiale in italiano):
Nvidia viene considerata la società di chip che ha tutti i requisiti per beneficiare dell’euforia esplosa tra le Big Tech – tutte intente a replicare il successo del chatbot ChatGPT – grazie ai suoi processori grafici GPU, imprescindibili per la realizzazione dei sogni di gloria dei colossi hi-tech.
eToro: Nvidia nel $1 Trillion Club
Così commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro, la performance del titolo Nvidia, nella nota “NVIDIA entra nel Trillion Dollar Club”.
“Nvidia continua a sorprendere e si afferma come la protagonista indiscussa del 2023, con una crescita straordinaria di oltre il 180% all’inizio dell’anno”.
La performance “supera nettamente Meta (ex Facebook), che si posiziona al secondo posto tra i titoli dell’S&P 500 con un incremento del 119%, seguita da AMD al terzo posto con un +93%. È importante notare che l’indice S&P 500 nel suo complesso ha registrato solo un modesto guadagno inferiore al 10%, mettendo in luce la distanza significativa tra queste aziende leader e la media di mercato”.
“Un importante traguardo coronato da Nvidia – aggiunge Debach – con l’ingresso nel club del trilione di dollari di capitalizzazione, il nono membro di sempre, diventando così la prima azienda del settore dei semiconduttori a raggiungere tale risultato”.
L’analista di eToro fa notare che, “nonostante le valutazioni proibitive, Nvidia continua a sorprendere e attirare l’attenzione degli investitori”.
D’altronde, il colosso dei chip “ha superato le aspettative e scioccato gli analisti con una revisione al rialzo per l’anno fiscale, e ha recentemente presentato nuovi prodotti al Computex 2023, oltre a impegnarsi nella costruzione di super PC“.
Di conseguenza, aggiunge Debach, “nonostante il prezzo elevato delle azioni, l’entusiasmo intorno al titolo di Nvidia non accenna a diminuire, evidenziando l’interesse costante degli investitori”, in un contesto in cui, per una Big Tech come Nvidia, “l’intelligenza artificiale e l’elaborazione accelerata sono i principali motori della crescita futura”.
In generale, “queste tecnologie stanno rivoluzionando numerosi settori, consentendo progressi significativi in aree quali l’apprendimento automatico, l’analisi dei dati, la robotica e altro ancora”.
In particolare, “l’implementazione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale e l’aumento della potenza di calcolo stanno aprendo nuove opportunità e trasformando radicalmente il modo in cui operano le aziende e la società nel suo complesso. Questo promette un futuro di innovazione, efficienza e possibilità senza precedenti ma attenzione a non bruciarsi le ali volando troppo vicino al sole”.
Debach conclude ricordando che “la traiettoria aveva già catturato l’attenzione degli investitori retail nel primo trimestre di quest’anno”.
Tra l’altro, “Nvidia ha registrato un balzo dell’85% delle nuove posizioni aperte trimestre su trimestre tra gli utenti italiani di eToro. I Millennial hanno fatto da apripista (+106%), staccando sia gli utenti tra i 18 e i 34 anni (+61%) sia gli over 55 (+73%)”.
Fermento AI: da Microsoft a Google fino a chatbot JPMorgan
Il fermento nel settore dell’AI è palpabile: dopo il lancio del chatbot ChatGPT di OpenAI, che ha certificato l’ingresso di Microsoft nell’arena dell’intelligenza artificiale -tanto che il chatbot è stato integrato nel motore di ricerca Bing, anche Google, la Big Tech che fa capo alla holding Alphabet, ha fatto il grande annuncio, lanciando il suo chatbot Bard;.
E’ seguita una carrella di indiscrezioni sulle mire nell’AI anche della Big Tech cinese Baidu.
La scommessa sull’intelligenza artificiale è stata lanciata anche dal colosso dell’e-commerce Amazon mentre, proprio negli ultimi giorni, ha fatto parlare molto di sé il tuffo nell’AI del gigante di Wall Street JPMorgan, pronto a lanciare un chatbot tutto suo, al punto da aver depositato già il brevetto di un prodotto battezzato IndexGPT.
Nel frattempo il palcoscenico di Wall Street in queste ore se lo prende tutto Nvidia, che è entrata ieri ufficialmente nel $1 Trillion Club: club esclusivo, in cui finora hanno fatto il loro ingresso solo società dai nomi altisonanti, come Amazon, Apple, Alphabet, Microsoft e il colosso petrolifero saudita Saudi Aramco.
Una soglia, quella di $1 trilione, che è stata raggiunta e superata durante la sessione della vigilia di Wall Street, poi persa nel finale, quando lo smorzarsi dell’euforia ha portato la capitalizzazione di Nvidia a scendere a 990 miliardi di dollari.
Dalla società di ChatGPT l’alert AI: umanità rischia l’estinzione
Certo gli interrogativi su quello che sarà il ruolo dell’AI nella storia non mancano, sollevando questioni inerenti soprattutto all’etica.
E’ stato lo stesso Sam Altman, numero uno di OpenAI, società madre del chatbot ChatGPT, insieme ad alcuni dirigenti della divisione di AI di Google, DeepMind, e di Microsoft, ad agitare lo spettro dell’estinzione dell’uomo. In tutto, i firmatari della lettera aperta sono stati 350.
“Mitigare il rischio dell’estinzione a causa dell’AI dovrebbe essere una priorità di tutto il mondo, così come nel caso di altri rischi rappresentati dalla pandemia e dalla guerra nucleare”, si legge nel comunicato diffuso dal Center for AI safety.
Già nel mese di marzo Sam Altman aveva ammesso di essere “un po’ spaventato” dell’AI, in particolare del rischio che i governi autoritari sviluppino la tecnologia.
E anche altri leader del mondo hi-tech, come Elon Musk, ceo di Tesla, Twitter e SpaceX e l’ex numero uno di Google Eric Schmidt hanno lanciato l’allarme sui rischi per la società e per l’uomo rappresentati dall’intelligenza artificiale.
La scorsa settimana in particolare, nel corso della conferenza CEO Council Summit di Londra, organizzata dal Wall Street Journal, Schmidt ha detto di temere che l’AI sia “un rischio esistenziale”.
Per rischio esistenziale, l’ex ceo di Google ha detto di intendere quel rischio che porta “moltissime persone a essere ferite o uccise”.
Riguardo a Nvidia, i buy sul titolo si sono intensificati dopo la pubblicazione della trimestrale della Big Tech e, nella sessione di ieri in particolare, all’indomani dell’annuncio da parte del gigante di nuovi prodotti collegati all’AI, inclusi i super chip Grace Hopper e il Super computer DGX GH200.
La società sta lavorando anche ad alcune collaborazioni, che includono la costruzione di una piattaforma con il peso massimo del marketing e della pubblicità WPP, al fine di generare spot generati da computer.