Notizie Notizie Mondo Trimestrali USA Arm Holdings: vola (+44%) dopo i conti e le prospettive trainate dall’AI

Arm Holdings: vola (+44%) dopo i conti e le prospettive trainate dall’AI

8 Febbraio 2024 16:24

Riflettori puntati su Arm Holdings a Wall Street. La società di chip, sbarcata sul Nasdaq nel settembre 2023, ha raggiunto i massimi nei primi minuti di scambi, con un rialzo superiore al 40%. A spingere le quotazioni sono stati i conti migliori delle attese nel terzo trimestre fiscale e le previsioni per il trimestre in corso (e per il full year), anch’esse oltre le aspettative degli analisti. Il tutto, grazie alla crescente domanda di intelligenza artificiale, sempre più presente negli smartphone, e alla strategia di diversificazione in altri mercati.

Chi è e cosa fa Arm Holdings

Arm è una società britannica, quotata a Wall street e ancora controllata al 90% dalla giapponese SoftBank Group, che l’ha acquisita nel 2016 per 32 miliardi di dollari. Nell’ambito della quotazione sul Nasdaq dello scorso settembre ha raccolto 4,9 miliardi di dollari, risultando l’Ipo di maggiori dimensioni del 2023 negli Usa.

Arm è attiva nel design di chip per il 99% degli smartphone del mondo, inclusi gli iPhone e la maggior parte dei dispositivi Android. L’azienda non produce chip, ma è responsabile della creazione delle “architetture” – i progetti generali, compresi i componenti e le istruzioni di programmazione – che altre aziende utilizzano poi per costruirli.

Il core business consiste nella concessione delle licenze per l’utilizzo delle sue architetture, ma negli ultimi anni l’azienda ha iniziato anche a vendere i propri progetti per i processori, un’attività più redditizia.

I risultati di Arm Holdings nel 3Q battono le attese

Nel terzo trimestre dell’esercizio che si chiuderà il 31 marzo 2024, Arm Holdings ha riportato ricavi totali per 824 milioni di dollari, superando la stima di 760 milioni degli analisti. In particolare, le entrate da royalties sono aumentate dell’11% a 470 milioni (consensus 449 mln) mentre licenze e altre entrate sono cresciute del 18% a 354 milioni (vs 312 mln previsti).

L’utile operativo adjusted ha nettamente battuto le attese, con 338 milioni rispetto a 274 del consensus. Il margine operativo adjusted ha raggiunto il 41%, contro il 35,7% atteso, mentre l’EPS rettificato è pari a 29 centesimi, a fronte di 25 cent delle stime.

Guidance sopra le stime degli analisti

I risultati del terzo trimestre hanno permesso alla società di fornire stime ancora più ottimistiche per gli ultimi tre mesi dell’esercizio e per l’intero anno.

Nel quarto trimestre Arm Holdings si attende ricavi tra 850 e 900 milioni, rispetto alla stima di 778 milioni e un EPS adjusted da 28 a 32 centesimi, contro 21 del consensus.

Per il full year al 31 marzo 2024 la guidance della società indica ricavi tra 3,16 e 3,21 miliardi, in aumento rispetto alla precedente forchetta di 2,96-3,08 miliardi, e un EPS rettificato tra 1,20 e 1,24 dollari, in miglioramento dal precedente intervallo di 1,0-1,1 dollari.

Secondo gli analisti di Jefferies, i risultati e le previsioni di Arm rafforzano l’opinione secondo cui l’azienda è “un beneficiario chiave della crescente domanda di dispositivi edge AI, in particolare smartphone premium. L’intelligenza artificiale sta anche determinando una maggiore attività di progettazione di chip e, quindi, maggiori entrate derivanti dalle licenze”.

Arm ricavi

Più royalties e maggior presenza nei mercati finali per Arm Holdings

Le prospettive ottimistiche riflettono l’espansione in nuovi mercati, compreso quello dei chip per server. L’industria degli smartphone rappresenta ora circa un terzo delle vendite dell’azienda e i telefoni ora contengono più tecnologia Arm per dispositivo, contribuendo ad aumentare i pagamenti delle royalty.

Haas e il direttore finanziario Jason Child hanno spiegato che i clienti stanno migrando ad una nuova versione della nuova architettura tecnologica denominata V9, che comporta il doppio delle royalty rispetto alle soluzioni precedenti. Inoltre, Arm sta guadagnando quote di mercato nei data center e nell’automotive. I clienti si stanno rivolgendo ad Arm anche per integrare i chip di Nvidia per l’intelligenza artificiale nei data center.

“Siamo coinvolti praticamente in ogni singolo mercato finale”, ha affermato Haas nella conference call con gli analisti. “E quasi ogni mercato sta investendo più risorse computazionali nei propri dispositivi”. Secondo Child, anche la joint venture di Arm in Cina è stata una “sorpresa positiva”, contribuendo per il 25% alle entrate totali.